24.

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Pov's Jorge
Si sentiva un Dio!
Sabato sera c'era stata un'enorme festa improvvisata alla scuola.
Il preside aveva aperto le porte della palestra e in quatto e quattr'otto gli alunni,che seguivano il corso di musica,erano andati a prendere gli strumenti e avevano improvvisato uno spettacolo,suonando fino a tarda sera.
Qualcuno era arrivato con bevande e cibo e avevano festeggiato fino a notte inoltrata.
Jorge aveva ballato,scherzato e riso con i suoi amici che lo avevano accolto e onorato calorosamente,sia per il premio come miglior giocatore,sia per la borsa di studio.
Aveva lasciato Mercedes.
Non che fossero mai stati insieme,però Jorge le aveva detto che non potevano più incontrarsi e vedersi.
Ovviamente aveva sbagliato.
Non a 'lasciarla',ma a parlare.
Forse era stato l'alcool,che non si sapeva come,aveva potenziato il sapore delle loro bibite o,forse,l'eccitazione per la giornata,la festa,il ritrovarsi,finalmente,con i suoi amici o,più semplicemente,tutto l'insieme che l'avevano spinto ad essere diretto e a non sopportare più le attenzioni troppo appiccicose della ragazza.
Se ne era uscito con un –Sono innamorato di un'altra.– così di punto in bianco.
Mai dire una cosa del genere ad un'esponente del gentil sesso.Mai!
Sbagliatissimo!
Lei,infatti,gli aveva mollato una sonora cinquina in piena faccia,scoppiando in lacrime e accusandolo di averla illusa.
Ora,non è che lui fosse un insensibile,ma che problema aveva Mercedes?
Quando mai l'aveva illusa che fosse la donna della sua vita?Quando mai le aveva chiesto di stare insieme e,soprattutto,quando mai le aveva detto delle frasi carine che potessero indurla,solo minimamente,a pensare che tra loro ci fosse qualcosa di più del semplice e banale sesso?
Mai!
Lei forse ci aveva sperato.
In sostanza due mesi,ma questi erano piccoli dettagli!
Insomma,tutte sapevano com'era lui con le ragazze e tutte sapevano che non dovevano nutrire nessuna speranza in un futuro con lui.
Martina era esclusa da quel 'tutte', ovviamente!
Comunque,qualcuna doveva avergli fatto il malocchio,perchè non era possibile che ci fosse questa sorta di violenza 'femminile' nei suoi confronti.
Tutte che lo prendevano a sberle,calci sulle palle e altro...
Sbuffò.
In fin dei conti non gliene fregava proprio niente della sberla e tanto meno della reazione della ragazza,si era levato di torno la sanguisuga e questa era l'unica cosa importante.
Sperava solo che al ballo di fine anno non eleggessero Mercedes reginetta della scuola.
Sarebbe stato davvero imbarazzante dover ballare per forza con lei,per non parlare poi delle foto...
Uff!Questo si che era un problema,soprattutto perchè voleva invitare Martina al ballo,sempre che lei gli dicesse di si e non ci andasse con Davis.
E tutto questo perchè era successo?
Per colpa di Martina,ovvio!
In quei due mesi di solitudine non aveva avuto altre scelte.
In qualche modo doveva pur scaricare la tensione data dallo studio e cercare di sedare la sua frustrazione.
E che colpa ne aveva lui se il suo amichetto era arzillo e,volente o dolente,doveva sfogarsi?Nessuna.
Tutto era imputabile a Martina.
Sbuffò per l'ennesima volta.
Come ci era arrivato a formulare tutto quel discorso?Ah giusto!Il ballo,Mercedes e Martina.
E se Tini gli avesse risposto affermativamente?Cazzo,al loro primo appuntamento avrebbe dovuto ballare anche con un'altra,perchè era scontato che lui fosse eletto Re del ballo.
Doveva trovare il modo di sabotare l'elezione della Reginetta.
Sbuffò di nuovo.
-Sembri una locomotiva!A cosa stai pensando?– lo prese in giro Samuel,distogliendolo dai suoi pensieri.
Jorge alzò gli occhi e guardò l'amico sorridendogli –Niente di che!Tra qualche giorno finirà tutto.– rispose osservando la mensa e allargando le braccia per fargli capire cosa intendeva con quel 'tutto' –Dai Samuel,raccontaci dei talent scout che ti hanno braccato sabato!– domandò.
Il ragazzo si mise a ridere –Jorge!È stato bellissimo.Non avrei mai creduto,ma anche se non sono uno studente modello come te,andrò all'università.Mi hanno avvicinato in quattro e,mi hanno adulato e detto di pensarci.Candelaria mi sta aiutando a valutarle,anche se credo sceglierò quella più vicina a dove andrà lei...-
La ragazza gli diede uno schiaffetto leggero sulla mano –Sceglierai la migliore!Non quella che è più vicino a me!– brontolò.
-Beh,Candelaria...non è che arrivi tu e il nostro Samuel diventa un genio all'improvviso...sappiamo tutti che è carino,bravo e 'normalmente' intelligente,però,è anche uno svogliato di prima categoria,quindi è meglio che sia lui a decidere e io propenderei per una facile,fossi in lui...– intervenne Diego.
-Sei proprio un amico Diego Dominguez!– lo rimbeccò Samuel –Mi stai facendo fare proprio una bella figura con la mia ragazza.-
Diego gli scoppiò a ridere in faccia –Dai Samuel,lo sai che scherzo...Jorge e tu sei pronto per Princeton?-
-È stato un bel colpo la borsa di studio!Complimenti ancora!– Samuel gli diede una bella pacca sulla spalla.
Sorrise –Grazie...-
-Ma che cazzo si credeva Davis?Non ce l'avrebbe mai fatta contro il nostro Jorge,vero Diego?– continuò tutto allegro Samuel.
-Samuel!Non dire queste cose...per Davis è stato un duro colpo.– lo ammonì Candelaria.
Il ragazzo abbassò la testa un pò dispiaciuto –Si,hai ragione,ma posso essere felice per il mio amico?Jorge ha studiato tantissimo e se l'ha vinta lui,ci sarà un motivo...alla fine cos'ha detto il preside nel suo discorso?Ah...si!Se non ricordo male,parlava di una certa borsa di studio per MERITO...- guardò con fare saccente la sua ragazza che,ovviamente,sembrava non essere d'accordo con lui.
-Candelaria non voleva dire che Jorge non se l'è guadagnata!Stupido idiota!– lo rimproverò Lodovica.
Samuel alzò le spalle.
-A proposito,dov'è Martina?– chiese Jorge per cambiare discorso.
Non aveva voglia di parlare della borsa di studio.
Non in quel momento,prima o poi l'avrebbe fatto,ma adesso proprio non se la sentiva.
-Starà consolando Davis!– Samuel lo guardò ammiccando.
Ok,non aveva scelto l'argomento giusto.Gira e rigira il discorso andava a cadere su Harry Potter.
Che palle però!
Che poi,la cosa che lo infastidiva ancora di più era immaginare Martina che stringeva Davis tra le braccia e lo baciava,insomma,non era proprio il massimo!
Che nervi!
-Jorge senti un pò..– continuò l'amico imperterrito,continuando ad ammiccare fastidiosamente.
Oh,ma che cazzo aveva Samuel?
Va bene che era felice per la borsa di studio conquistata con il football,va bene che era insieme a Candelaria,però era proprio incontenibile,non se ne poteva più!
Sperò con tutto il cuore che la domanda che gli stava per rivolgere non avesse niente a che fare con quella maledetta borsa di studio,con Davis e tanto meno con Martina –Dimmi - mormorò a disagio.
-Mi chiedevo...come hai festeggiato dopo la festa improvvisata a scuola?Mercedes mi sembrava abbastanza,come dire?Disponibile,ecco!Insomma hai scop...- Jorge si portò le mani alla testa.Lodovica e Candelaria guardarono minacciose Samuel.Ma perchè era così imbecille? –Ehmm...hai scop...erto,si!Scoperto dov'era finita Martina?– gli chiese candidamente,annuendo vistosamente con il viso e arcuando in modo buffo le sopracciglia,per fargli capire che era un messaggio subliminale.
Cercò di trattenersi per non scoppiare a ridere.
Era un malato di mente,c'era poco da fare,ma quanto gli era mancato! –No,Samuel.Non ho scop...erto dov'era.Non l'ho vista per tutta la sera,Mercedes non mi ha dato molto spazio per cercarla,sinceramente.-
Non era del tutto vero!Anche se Samuel non si stava riferendo alla ricerca di Martina,in quel particolare momento.
Non appena aveva scaricato la polipona,l'aveva cercata ovunque,ma non l'aveva trovata.
Era arrivato alla conclusione che non era nemmeno venuta alla festa.
Quel pensiero gli causò un colpo al cuore.
Era stata con Davis per tutta la sera e Dio solo sapeva cosa avevano fatto.
Deglutì vistosamente,no!Non potevano aver fatto quello.
La prima volta di Martina apparteneva a lui.
E se invece l'avevano già fatto?Del resto Martina gli aveva fatto capire molto bene che Davis lo spilungone era un super dotato.
Frantumò il grissino che aveva in mano.
-Ahm...peccato che tu non abbia scop...erto niente!Sarebbe stata la conclusione perfetta per un giorno memorabile.-
Diego scosse la testa e si scambiarono uno sguardo d'intesa.
Samuel era proprio scemo.
Avevano capito tutti il doppio senso.Bastava guardare gli occhi di Lodovica che lanciavano saette,Diego che se avesse avuto un badile,in quel momento,si sarebbe scavato una fossa per raggiungere le fognature.Candelaria che si copriva il viso con entrambe le mani per nascondere il rossore.
Sospirò –In realtà Samuel,avrei voluto scop...rire tante cose,ma solo se ci fosse stata la persona giusta con me e quella persona non è Mercedes.Ieri sera le ho detto che non voglio più vederla.-
Lasciò tutti a bocca aperta.
Lodovica fù la prima a rompere il silenzio –Fammi capire...hai dato il ben servito a Mercedes?La bionda rifatta,detta anche chitarra d'oro.La ragazza più popolare della scuola e la più ambita di tutto il liceo,perchè vorresti scop...rire tante cose con un'altra che,ovviamente,tutti sappiamo chi è,tranne la diretta interessata che è talmente tonta che nemmeno se lo leggesse in un cartellone pubblicitario di dieci metri per sei,lo capirebbe?-
Jorge annuì.
Non disse altro.
Lodovica roteò gli occhi al cielo –E dimmi un'altra cosa...tutta quella cazzata dei cinquanta dollari?-
Jorge si sentì morire.
Sapeva che prima o poi,quella storia sarebbe venuta fuori e avrebbe dovuto dare delle spiegazioni ai suoi amici.Era solo questione di tempo.
-Vorrei vedere te al mio posto.Abbiamo passato una notte insieme e la mattina dopo ha cominciato a urlarmi contro di tutto e mi ha piazzato un cinque dolorosissimo in faccia,con conseguente crisi isterica allegata.– borbottò sulla difensiva.
Candelaria gli scoppiò a ridere in faccia.Era una risata strana che lo spaventò a morte.
Si alzò e gli puntò l'indice contro –Rispondi!– ordinò.
Indietreggiò intimorito con la sedia.
Gli occhi della ragazza emanavano una strana luce.Erano un miscuglio di sadismo e crudeltà.
Cazzo,gli faceva paura.
Guardò Samuel in cerca di aiuto,come a supplicarlo di tenerla a bada.
Candelaria sbatté entrambi i pugni sul tavolo per richiamare l'attenzione.
Sussultò.Esaminò il tavolo,ancora tremolante,per vedere se c'erano coltelli alla portata dell'amica ed emise un lieve sospiro di sollievo quando,con finta noncuranza,Lodovica spostò tutte le posate lontano da Candelaria.Probabilmente anche lei intimorita dalla strana reazione della ragazza.
-Dimmi il motivo per cui hai umiliato Martina quel famoso venerdì.Dimmelo!-
Adesso si stava cagando addosso.Ecco,quella era la parola giusta.
Cristo Santo,forse era meglio la solitudine dei mesi precedenti a questo.
Era pazza...
Non rispose.
Candelaria intensificò la sua risata rendendola ancora più isterica.Era posseduta!
Stava spaventando tutti a morte.
-Eri geloso!Dimmelo!Dimmi che è così!Ammettilo!-
Spalancò gli occhi terrorizzato.E adesso?
Com'era quel detto?Cristo Santo,non gli veniva proprio in mente.
Non gli rimaneva che confessare.
Annuì,guardando tremante la ragazza.
Candelaria gli si lanciò addosso.Con la coda degli occhi vide tutti i suoi amici impallidire.
Temette per la sua vita.Contò i secondi che lo separavano da una disgrazia certa.
Chiuse le palpebre di scatto.
Sentì le mani di Canelaria prendergli le guance accarezzandolo dolcemente e poi qualcosa di umido sulla fronte:un bacio.
Lo stava baciando?Esattamente come si baciavano i bambini,quando facevano qualcosa di bello?
Ma che cazzo...
Candelaria si staccò e riprese a ridere impazzita,sbattendo senza sosta i pugni sul tavolo e cominciò,decisamente,a farneticare –L'ammazza.-Jorge ha funzionato alla grande!Non è stato un fallimento!Io adoro quella donna.Io la amo.Dovrebbero farle un monumento,ma che dico...eleggerla presidente degli Stati Uniti.È un mito!Lei sapeva...lei aveva ragione...Ah!-E poi... si interruppe,bevve un sorso d'acqua,poi diede una gomitata ad una Lodovica sorpresa quanto lui-...chi non ha mai baciato...là?Vero Lodovica?-
Jorge pensò bene di darsela a gambe.
Ecco cosa diceva il detto:in certi momenti,la miglior difesa è la fuga.
Lo seguirono a ruota tutti,compreso un titubante Samuel.
Lasciarono Candelaria al tavolo che rideva istericamente,da sola,per chissà quale ragione.

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