26.

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Pov's Martina
-Dai entra!Ti ho già detto che non c'è mia mamma e poi anche se ci fosse non ti mangia!– lo prese in giro.
Jorge se ne stava fermo sulla porta e si guardava intorno con aria circospetta.
Martina lo osservò e non poté fare a meno di provare un'infinita tenerezza per il suo ragazzo.
-Non ho paura!– affermò spavaldo facendo un passo in avanti.
Martina inarcò un sopracciglio –Se lo dici tu!– lo canzonò divertita.
Quando finalmente riuscì a chiudere la porta si lanciò su Jorge e l'abbracciò forte –Sono felice!– disse sincera.
Jorge la ricambiò subito e la strinse forte a sè –Anch'io.– sospirò vicino al suo orecchio.
Cominciò a baciarla esigente,senza perdere un secondo,come se volesse recuperare il tempo perduto.
La trascinò passo dopo passo verso il divano,senza staccarsi dalla sua bocca e poi la stese e la coprì con il suo corpo.
Martina non riuscì a trattenere una risatina –Jorge,un attimo!Dobbiamo parlare...– protestò.
Il ragazzo sbuffò sonoramente –E di cosa dobbiamo parlare adesso?Ci sono momenti in cui bisogna parlare e momenti in cui si deve fare qualcos'altro!-
Martina appoggiò i palmi sul petto del ragazzo e lo spinse via –Mmmh...fammi pensare...ad esempio di una certa Mercedes che negli ultimi due mesi hai frequentato spessissimo e con la quale hai approfondito bene il rapporto?Purtroppo ho anche le prove di questo e lo sai!– affermò acida.
Jorge le sorrise e si riavvicinò –Non è un problema Mercedes.– disse rifiondandosi su di lei.
Lo allontanò ancora una volta –Non è un problema?– si rese perfettamente conto di aver alzato la voce –Io non sono quel tipo di ragazza...se tu stai frequentando un'altra,prima devi lasciarla.Sò che ho sbagliato prima e non ho tenuto conto di Mercedes,però...ero così felice di vederti e non sono riuscita a trattenermi,ma non dovevo farlo!– si auto rimproverò
Jorge le prese il viso tra le mani e puntò gli occhi sui suoi –Non c'è nessuna Mercedes.Sabato,alla festa in palestra le ho detto che non volevo più vederla.Io so che sono uno stronzo con le ragazze,che non mi sono mai fatto alcun tipo di problema,ma ti assicuro che non frequenterei mai due donne contemporaneamente,perchè ad essere sincero,non ne ho mai frequentata una in quel senso.Non ho mai avuto una 'ragazza'!– le rispose ridendo.
Martina si sentì al settimo cielo.
Aveva lasciato o quel che era,Mercedes e forse l'aveva fatto proprio per lei –Grazie.– sussurrò.
Jorge alzò le spalle come se fosse una cosa da niente –Però adesso basta parlare.– disse prima di rigettarsi su di lei.
Martina non replicò e lasciò che Jorge si sbizzarrisse sul suo corpo.
Si sentiva leggera e voleva provare,non sapeva nemmeno lei fino a dove si sarebbe spinta,però aveva voglia di conoscere Jorge intimamente.
Toccare il suo corpo,scoprirlo.
Vero!Aveva già 'visto',ma quel famoso giorno,era stata una cosa un pò avventata.
Adesso se lo voleva godere in tutta la sua bellezza.
Voleva sfiorare ogni lembo di pelle,conoscerne la fattezza,la morbidezza o la durezza dei suoi muscoli.
Voleva esaminare il più piccolo neo che trovava.Voleva sperimentare tutto e nello stesso tempo desiderava che Jorge toccasse lei,imparasse il suo corpo.
E Jorge non perse tempo.
Nel giro di qualche minuto le aveva già tolto tutti i vestiti.
Si ritrovò in biancheria intima senza nemmeno rendersene conto,mentre lui era,ancora,completamente vestito.
Le stava baciando il collo con veemenza.
Si sentiva davvero felice.
Impacciata mise le mani sotto la maglietta del ragazzo e cominciò ad accarezzarlo con passione.
Era liscio,delicato da toccare,ma nello stesso tempo marmoreo.
La maglietta finì ai piedi del divano dopo qualche attimo.
Jorge aveva il fiato corto.
Lo sentiva sospirare frequentemente sul suo collo.
Martina si irrigidì quando il ragazzo spostò il reggiseno e mise la bocca sul suo capezzolo.
Non era abituata ad un contatto così intimo e diretto.Ebbe quasi paura di una possibile reazione violenta.Una delle sue 'solite' reazioni con Jorge.
Nonostante la voglia di provare fosse tanta,c'era qualcosa in lei che la costringeva quasi a scappare da queste situazioni.
Emise un risolino divertito –Devo tenerti a bada Martina,non vorrei avere spiacevoli sorprese.– le disse fissandola e facendole l'occhiolino.
Rise anche lei,in maniera un pò goffa,quasi esasperata dai gemiti.
Jorge la conosceva bene!
Quanto l'aveva osservata per capirla così profondamente?
Quando aveva avuto modo di comprendere le sue paure e il suo io interiore?
-Fidati di me,Martina.– disse poi diventando serio all'improvviso –Faremo solo ciò che vorrai tu,non andremo oltre se non te la sentirai.Fidati di me.-
Fù in quel momento che si rilassò e si lasciò completamente andare ai baci di Jorge.
Lui non era solo lo stronzo che voleva mostrare a tutti.
C'era qualcosa di più,qualcosa di segreto e nascosto che aveva rivelato solo a lei.
Jorge era anche il ragazzo che aveva rinunciato alla borsa di studio in silenzio e che aveva aiutato il suo amico Samuel,nonostante quest'ultimo non gli avesse parlato per due mesi.
Era lo stesso che,nonostante tutti gli avessero voltato le spalle,a ragione o no,li aveva riaccolti nella sua vita come se niente fosse successo.
Era il ragazzo che quando si era lanciata su di lui dopo tanto tempo che non si parlavano,l'aveva accolta tra le sue braccia senza farla cadere.
E lei lo voleva.
Era pronta per lui.
Jorge capì subito il suo abbandono totale e i baci e le carezze divennero più intensi,più passionali,più brucianti.
Si esplorarono e si conobbero totalmente con il tatto,con la bocca.
Senza alcun imbarazzo,senza alcuna paura.
Le mani di entrambi toccarono tutto,senza falsi pudori,senza vergogna.
Una ragazza e un ragazzo in balia delle loro emozioni,in balia dei loro corpi.
Era pronta.
Si!Era pronta per fare l'amore con l'uomo di cui era innamorata.
Una miriade di emozioni la travolse completamente.
Il cuore emetteva un battito sordo,veloce,troppo veloce,Martina sentiva solo quello e il tocco gentile,ma appassionato di Jorge sul suo corpo.
La sua prima volta con Jorge Blanco!La sua prima volta in assoluto.
-Ti voglio.– pronunciò quelle due parole con una voce irriconoscibile.Rauca e colma di passione.
Da dove proveniva quel tono così strano?Non era stata lei a parlare,no di certo,era impossibile!
In poche ore aveva detto a Jorge che lo amava e che lo desiderava.
Si sorprese di se stessa.
Jorge le baciò le labbra delicatamente.
Tremava,come se anche per lui fosse la prima volta.
Quando fù completamente nuda lui si tolse i jeans e rimase in boxer si appiattì nuovamente su lei senza però schiacciarla e ricominciò a baciarla ovunque,come se volesse avere ancora una volta la sua approvazione,il suo permesso,come se volesse la certezza matematica che lei fosse davvero pronta per far l'amore con lui.
-Ti voglio anch'io Martina e non so quanto potrò resistere,tu...sei pronta davvero?– le parlò tra la spalla e l'orecchio.La voce gli uscì arrochita e Martina avvertì ancora di più il desidero crescere in lei.
Non riuscì ad emettere nessun suono.
Annuì semplicemente con la testa.
Jorge la baciò nuovamente sulle labbra.
Era strano,ma poteva sentirlo sorridere anche senza guardarlo,anche se aveva gli occhi chiusi.
Era tutto perfetto.
Niente avrebbe potuto rovinare quel momento...
-Belle chiappe Jorge!Davvero notevoli,però adesso hai trenta secondi per alzarti dal corpo nudo di mia figlia,vestirti e fuggire da casa mia!Cosa che ti consiglio vivamente.Si,decisamente!È meglio che io e te facciamo una bella chiacchierata in un altro momento.Venticinque,ventiquattro secondi...-
La voce divertita,o forse no,della genitrice pazza,ghiacciò in pochi attimi tutti i loro bollenti spiriti.
Due pezzi di marmo,ecco cos'erano diventati i loro corpi.
Jorge sembrava una statua,un iceberg.
Come avevano potuto non sentire girare la chiave nella toppa?Come avevano potuto non rendersi conto che Elizabeth era entrata in casa?
I loro sospiri erano così forti da coprire ogni altro rumore?
Dopo qualche istante Martina tornò lucida.
-Jorge!Muoviti...evapora!- sussurrò allarmata.
Lo scosse violentemente.Il ragazzo aveva perso completamente la parola.La stava fissando atterrito.
Lo allontanò con forza per farlo riprendere –Muoviti!– sibilò.
Come un automa Jorge si alzò,ma si vedeva chiaramente che era spaesato.
Gli mise i jeans e la maglietta in braccio,mentre lui raccoglieva una scarpa e lo spinse verso l'uscio di casa.
Ma perchè erano così sfortunati?
Come avevano fatto a non rendersi conto di quanto tempo fosse passato?
-Smamma Jorge,forza!– disse aprendo la porta,spingendolo fuori e richiudendola con forza alle sue spalle.
-Se ne è andato?Posso entrare nel mio salotto,senza rivedere in corpo nudo di Jorge?– Urlò Elizabeth dalla camera.
-Si mamma.– mormorò.
-Bene Martina,credo sia arrivato il momento di fare un bel discorsetto.Io e te,sole!– Elizabeth la guardò con un'aria divertita,facendo capolino nella stanza.

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