13.

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Pov's Jorge
Jorge se ne stava stravaccato sul divanetto,bevendo il cocktail,l'ennesimo,in silenzio.
Lo sguardo spento e annoiato.
Questo era ciò che poteva sembrare a chiunque lo stesse guardandolo in quel momento.
In realtà stava bruciando dentro e stava osservando tutto con attenzione.
Quel 'tutto' era Martina e Davis che ballavano avvinghiati (troppo,secondo i suoi gusti) da quando erano arrivati alla festa.
Si erano trovati tutti a casa sua.
Aveva avuto,fin da subito,i primi campanelli d'allarme su come sarebbe potuta andare la serata.Era l'unico non accompagnato.
Certo!Ingenuamente aveva pensato che la sua dama sarebbe stata Martina.Sbagliato!
Lei si era presentata con il suo splendido vestitino nero con il corpetto ricamato in oro e le gambe,le bellissime gambe,scoperte,con Davis Carter e la sua sfasciatissima,dannatissima e schifosissima auto.
Ovviamente Diego era arrivato con Lodovica.Perfino Samuel si era presentato con una ragazza.La biondina che si era scopato lui qualche settimana prima.
Quando l'aveva vista si era irrigidito come un baccalà,lei gli si era aggrappata al collo baciandolo ovunque per fargli gli auguri di compleanno.Si era staccato a forza dalla bionda,mentre Samuel lo fissava incattivito.
Una scena patetica.
Aveva guardato di nascosto la reazione di Martina,almeno non tutti i mali venivano per nuocere,magari vedendolo con un'altra si sarebbe ingelosita,ma ancora una volta aveva sbagliato e aveva provato una profonda delusione.
Martina era talmente occupata a fare l'oca giuliva con Harry Potter che nemmeno si era accorta di quelle effusioni.Quindi l'unico buon motivo,perchè potesse essere felice per la presenza della biondina,si era dissipato nel giro di una manciata di secondi.
La serata era cominciata nel più brutto dei modi e stava finendo ancora peggio.
In quell'esatto momento,lui,il famoso Jorge Blanco,il ragazzo più ammirato di tutto il liceo,il capitano della squadra di football e miglior studente di sempre stava facendo da tappezzeria alla sua festa del suo diciottesimo compleanno.La festa-evento dell'anno!
Si era praticamente inglobato nel divanetto da cui era seduto da ore e ore.Accarezzò il vellutino e si accorse con orrore che era nero,proprio come il suo impeccabile vestito.Non solo stava facendo da tappezzeria,lui stesso era la tappezzeria di quel dannato divano!
Bevve in un'unica sorsata il drink e prese con rabbia la bottiglia di champagne che era davanti a lui sul tavolino.Non si sprecò nemmeno a versare il vino nel bicchiere e si attaccò direttamente al collo della bottiglia.
Cristo Santo!Aveva preso in giro per anni e anni gli sfigati della scuola e adesso era lui l'unico sfigato alla festa proprio nel giorno del suo compleanno.
Che orrore!
Diego e Lodovica gli avevano fatto compagnia per un pochino sul divanetto,poi vedendo che continuavano a sbaciucchiarsi,ma non si muovevano da lì nemmeno per andare a ballare per non lasciarlo solo,si era alzato e se ne era andato con la scusa di controllare come procedeva la festa dall'altra parte.
Ovviamente non appena aveva girato l'angolo,i due si erano fiondati sulla pista da ballo.
Nell'altra sala dove c'era la piscina riscaldata,i ragazzi si divertivano,giocavano e ovviamente ci provavano con le ragazze che giustamente si mettevano in mostra.
Quando aveva fatto il suo ingresso nell'altra stanza era dovuto scappare a gambe levate dopo poco.
Non appena le ragazze l'avevano visto avevano cominciato a lanciare urletti fastidiosi e l'avevano incitato a spogliarsi per fare il bagno con loro.
Non ci pensava nemmeno per sogno!
Era ritornato quindi al suo sfigatissimo divanetto vestito di nero,praticamente come lui e si era seduto.Ormai ci aveva piantato le radici lì.
Per fortuna che almeno poteva bere!
I suoi non avevano badato a spese.C'era la stanza adibita a discoteca con un vero dj che metteva le canzoni e un'altra con una piscina riscaldata dove la musica era più soft.
Camerieri che servivano ai tavoli e un vero bancone dove ordinare da bere e in cui ti servivano tutto ciò che desideravi mangiare.
Una festa stupenda,peccato che lui fosse l'unico a non divertirsi.
Il padre e la madre gli avevano perfino preso una suite al piano di sopra per passare la notte,in modo che non dovesse guidare fino a casa,si sentivano più sicuri così,l'avevano rassicurato quando aveva protestato dicendo che la suite era veramente troppo.
Quella camera lui l'avrebbe voluta condividere con Martina quella notte,ma a quanto sembrava sarebbe rimasta inutilizzata.
Guardò con un pizzico d'invidia Diego e Lodovica che ballavano vicino all'altra coppia dell'anno Martina e Davis.
Erano veramente una strana coppia.Lei così massiccia che si agitava come una scalmanata quasi da rendersi ridicola e lui con quel fisico statuario che si muoveva sensualmente e che avrebbe fatto stragi di cuore se fosse stato da solo.
Guardare quei due,però,era l'unica gioia della serata.Chi l'avrebbe mai detto che Diego si sarebbe innamorato così follemente di una sfigata come Lodovica?
Già...sfigata...
L'unico 'nerd' al momento era solo lui.
Ma come si era potuto ridurre così?
Gli veniva quasi da piangere.Non era per niente abituato a passare inosservato.
Forse sarebbe stato il caso di andare nuovamente nella sala piscina e fare il bagno nudo con tutti gli altri,scegliere una tipa qualunque e portarsela nella suite,gentilmente offerta dai suoi genitori,per scoparsela fino al mattino successivo.Avrebbe appagato,perlomeno,le sue esigenze,visto che per colpa di Martina ormai non sapeva nemmeno più cosa volesse dire fare sesso con una ragazza.
Ma quanto tempo era passato dall'ultima volta?
Mamma mia...doveva lasciare perdere quella ragazza,se continuava così sarebbe diventato presto un segaiolo come Davis!Ah si!Perchè non aveva dubbi che quel ragazzo era dedito a quell'attività!
No!Impossibile,prima di arrivare a quel punto si sarebbe scopato perfino la biondina a costo di litigare con Samuel.
Che serata di merda!
Aveva fatto mille progetti su quella festa,sognato ad occhi aperti per un sacco di tempo...e invece?
Se ne stava lì,da solo come un imbranato ad invidiare le coppie che ballavano,ad invidiare Harry Potter il segaiolo...Lui,che in teoria doveva essere il fulcro della festa.
Che razza di sfigato era!?
Quella condizione non gli piaceva per niente.Non era il suo destino quello.
E Martina?Maldetta ragazza che gli era entrata nel cuore così all'improvviso e gli aveva stravolto la vita.Era tutta colpa sua!Ma perchè si era fatto coinvolgere da una sfigata stracciona e perdipiù manesca,come lei?
Dannati occhi marroni,dannate gambe affusolate e dannati vestiti!
Cazzo!Le piaceva perfino quando si infagottava come un frate francescano!
Aveva tanto desiderato vederla vestita bene alla sua festa.Avrebbe tanto voluto fare il suo ingresso con lei al suo fianco,bella come una principessa e,soprattutto,avrebbe voluto tanto vantarsi davanti a tutti e invece?
Invece se ne stava lì,solo come un cane e un emarginato cosmico.
In quel momento avrebbe voluto tanto avere una bacchetta magica e coprire quel corpo sensuale con una tonaca da suora di clausura.Già...perchè tutto quel ben di Dio era tra le braccia di Davis Carter.Lo sfigato,per eccellenza.
Lo spilungone mollusco,con quel naso d'aquila e per giunta,con quegli occhiali straordinariamente fuori moda,imitazione perfetta di quelli del maghetto più famoso di tutto l'universo.
'Ti prego,dammi una bacchetta magica!Mandami la fata madrina di Cenerentola!' Pregò alzando gli occhi al cielo.
Doveva assolutamente fare qualcosa per uscire da quel letargo da nerd in cui stava precipitando senza vedere il fondo che sembrava non arrivare mai.
Doveva andare da quei due e doveva riprendersi la SUA Martina.
Era il festeggiato e quindi non ci sarebbe stato nulla di male se avesse chiesto di poter ballare con lei.
E se gli avesse detto di no?
In fin dei conti era palese che a Martina piacesse quell'Harry Potter dei suoi stivali.
Ma perchè?Cosa aveva fatto di male per meritarsi tutto questo?
Basta!Era ora di intervenire.
Voleva stare un pò con lei,ballare e essere felice almeno per cinque minuti.
Aveva appena deciso,quando vide i due avvicinarsi,mano nella mano,al suo divanetto.
Jorge soffocò un gemito.
Oh no!Tutto,ma non questo!
No...perchè vederli pomiciare anche di fianco a lui sarebbe stato veramente troppo.
Che sfigato era diventato.
Abbassò gli occhi sconfitto e non ebbe più la forza di muoversi.

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