Brenda ha passato diversi giorni a studiare semplicemente nel bancone dello studio, alternando i libri a lunghe sedute di osservazione, completamente silenziosa, del nostro lavoro. Soprattutto me, perchè Mick è ancora alle prese con cose relativamente poco elaborate: non gli manca la passione ma la creatività è quella di un ragazzo che ha passato la propria esistenza in un mondo rigido come quello della geometria.
Mick ha la mano fermissima, è estremamente metodico, controllato, un ottimo lavoratore, ma è destinato ad una vita da "spalla" perchè quando si tratta di sbrigliare la fantasia e riportarla nero su bianco, rimane un paio di gradini più in basso. Questo non mi impedisce di ritenerlo il miglior compare che mi potessi trovare in questo studio, dove serve tanto "fare legna" con la mandria di ragazzi che si tatuano cose semplici come stelline, farfalle, frasette.
Brenda è invece affascinata dalle composizioni complicate: si sporge nella saletta, mi guarda e so che semplicemente vuole sapere cosa sto per tatuare, ed io ripeto la liturgia, spiegando il tatuaggio e chiedendo al cliente se la "stagista" può rimanere a vedere mentre lavoro. Occhi attenti vanno dal disegno a quello che ci diciamo io e il cliente, come se cercasse sempre di capire da dove vengono le figure che vanno a comporsi.
Mick la prende in giro dicendo che è un pessimo posto per studiare, che poi si finisce per diventare dei personaggi poco raccomandabili come lui che non ha nemmeno i tatuaggi da "bad boy", lei sorride poco, parla poco, quasi ignora i clienti quando arrivano, si appressa solo nel momento in cui capisce che ci sarà qualcosa di interessante da vedere.
Ho visto che ha un block notes, ma ne è gelosissima, lo tiene nello zaino di scuola e lo tira fuori solo quando è sicura che nessuno ci possa mettere il naso, e lo ritira se nota gente interessata.
«Farfalla» le dico un pomeriggio mentre si sporge, ha gli occhi vagamente delusi, la sento risistemarsi al bancone, poi a voce bassa scambia due battute con Mick. Stanno parlando dei significati della farfalla, leggerezza, bellezza, femminilità, forse lui non conosce così bene Brenda, ed è per questo che si è fermato.
«Diglieli tutti» gli ordino da dietro la tendina.
«In che senso?» mi dice lui, con un tono molto interrogativo. Sarei tentato di dirgli qualcosa tipo: non limitarti a significati semplici che le ragazze danno alle farfalle, poi penso che magari la mia cliente sia una di quelle, mi mordo la lingua e la chiamo.
«Che c'è?».
«La farfalla ha diversi significati. Quelli più comuni sono quelli che ti ha detto lui: leggerezza, bellezza, femminilità. Ma la farfalla non è solo questo, la farfalla era bruco, la farfalla affronta più fasi per arrivare a spiccare il volo, muta, è un forte simbolo del rinnovamento, del cambiamento e dell'emancipazione. E della rinascita, perchè in parole spicce la farfalla muore e rinasce».
Si sporge oltre la tendina, prende il famigerato block notes, lo apre senza mostrare cosa ha disegnato, con rapidità segna alcune cose, silenziosa, poi torna a guardarmi.
«Leggerezza invece ha un significato per me fantastico, triste ma fantastico, nelle farfalle: affrontano la loro breve vita con leggerezza, carpe diem "cogli l'attimo", la farfalla è la leggerezza nel porsi davanti alla caducità» le dico pensando a quanto lei abbia dovuto affrontare il tema della caducità, «e poi c'è un'altro concetto bellissimo: la libertà spirituale, di chi si libera del bozzolo che la ancora per liberarsi».
Alcuni credono che le farfalle rappresentino addirittura l'anima dei nostri defunti che vengono a trovarci, per questo non vanno scacciate né uccise. Sarebbe bello dirglielo, ma non so se è il momento giusto, quindi lascio stare e proseguo.
«E poi la farfalla rappresenta la vittoria, perché per esistere ha dovuto affrontare diverse prove, diverse battaglie, per chi la mette giù più cruenta, l'esito finale è stata la conquista della vita, lo spiccare il volo verso la libertà. La farfalla non è un simbolo banale, non dobbiamo mai sottovalutare le intenzioni di chi porta un tatuaggio del genere addosso».
La cliente si è affrettata a tirare fuori il cellulare, selfarsi mentre la sto inchiostrando, e scrivere un lungo messaggio che intuisco essere carico di cose che ho appena detto. Non mi dispiace, perchè a volte semplicemente apro gli occhi alle persone parlando di significati.
Brenda esce senza dire una parola.
La sera torno a casa, la cena è già in tavola ma lei sta ancora studiando.
«Ma sei ancora in fase compiti? Oggi hai passato il pomeriggio a far compiti».
«Mi hai fatto molto pensare» dice, e prende il block notes, lo fa frusciare tenendolo rivolto a sé, fino all'ultima pagina disegnata, poi lo gira dalla mia parte. La pagina è una nuvola di farfalle che va diminuendo e rarefacendosi man mano che sale, il tema è imponente sebbene le farfalle siano disegnate un po' grezzamente se tendano ad assomigliarsi, sembrano delle monarca. Sul lato a partire dal basso verso l'alto, a mo' di commento, le parole Bellezza, Leggerezza, Rinascita, Libertà.
«Hai disegnato questo?».
«Si».
Vorrei chiederle se pensa alle quattro parole come ad una scala da percorrere, ma so già che sarebbe uno stillicidio di monosillabi. Mi accontento di aver visto il suo block notes aperto, senza paura da parte sua.
"Non amo disegnare" aveva detto due mesi fa, e mi chiedo che segnale di cambiamento sia quel block notes.
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Brenda e Gek
General FictionL'eroina allunga i suoi tentacoli di morte nello spazio, ma anche nel tempo. Diventa tutto, ma ti dà sempre meno. L'eroina uccide anche dopo, fa scomparire gente anche dopo anni. Toglie, toglie solo. E poi un giorno, inaspettatamente, ti fa un regal...