Quando chiudo il negozio dopo che se n'è andata anche la Signora Coriandoli, sono in una situazione mentale che balla di continuo tra rabbia e ilarità.
Piombo a casa, sta spippolando col cellulare. Grazie a questa perdita di tempo ho mezz'ora per fare tutto, massimo quaranta minuti.
«Tu non sai chi è venuto a trovarmi in negozio mezz'ora fa».
«Si, lo so, me lo ha scritto Maty».
«Questa cosa è assurda, e ve ne siete approfittate».
«No. Sei qui mentre guardiamo, te ne vai, ci saluti, delle volte hai pure chiesto cosa guardavamo».
«Ma io ho trentacinque anni, mica mi devo interessare dei bollini che sono sui DVD! Io posso guardare anche i film porno se voglio!» e mi lascio cadere sulla sedia davanti all'insalata già fatta, c'è troppo olio ma non mi lamento.
Riassunto per voi: da un mese casa mia è diventata un cinema per viziose fuorilegge. Usano la maxi TV che ho comprato con i miei sudati risparmi per guardare film VM18, di solito sono splatter assurdamente esagerati, a volte, ho scoperto lietamente, cose dove si indugia nel sesso, pure robe da gay, non capisco cosa ci trovino delle adolescenti in film dove i ragazzi limonano e si toccano il pacco.
All'inizio, pur ignorando gli sviluppi, ero molto contento: Brenda e la Cate passavano la fine del pomeriggio lì al posto che stare in qualche vialetto assieme a ragazzotti scemi. Un paio di volte ne avevo visto persino qualcuno in casa mia, e quando ero rientrato avevo visto il terrore nei loro occhi, ma il fatto che li avessi più o meno ignorati, li aveva tranquillizzati.
I più assidui erano stati due tizi sui sedici, di cui uno alto e magro che portava jeans strettissimi che accentuavano l'impressione che non avesse carne a ricoprirgli le ossa, dei due forse era il più simpatico e sicuramente quello che aveva le mire più chiare, puntando spudoratamente la Cate. Lo avevo soprannominato Ossa perchè era l'unica cosa che ero sicuro avesse.
L'altro era decisamente più basso e la cosa più interessante che riusciva a proporre era una sigaretta integra appoggiata sull'orecchio adornato di un brillante grosso probabilmente come il suo cervello. Lo avevo soprannominato Siga, si esprimeva più o meno a slogan della pubblicità ed intercalare di Fabio Caressa, non era pericoloso, anche perchè, per esclusione, era quello destinato a Brenda e se quello fosse mai riuscito a portare a casa qualcosa con lei, io mi sarei fatto monaco trappista.
Tempo dieci giorni il numero di ragazzi si era quasi azzerato e Brenda distrattamente mi aveva fatto capire che non ne era dispiaciuta, e che quella nuova modalità di consumare pomeriggi era stata utile soprattutto per togliere la Vale da una china non bellissima.
Dalle iniziali due presunte coppiette, grazie alla scelta sapiente dei film, erano passate ad essere tre o quattro amichette, fino a ridursi ad essere sei, sette. Ed evidentemente qualcuna lo aveva raccontato sotto interrogatorio, magari perchè si era svegliata alle quattro di mattina urlando perchè aveva sognato di essere impalata da indigeni cannibali.
Ed io, padrone di casa, ho ricevuto prima la telefonata e poi la visita della signora Coriandoli.
«Dai Gek, capirai, ne abbiamo quindici, qualcuna ne ha già sedici, cosa sarà mai guardare 'sti film, mica guardiamo i porno, come puoi fare te e come fanno i tipi».
Immaginavo Ossa e Siga che spingevano sulla padrona di casa per cercare i canali hard e lei che diceva semplicemente «No». Ma il punto in questo momento è ben altro, è il rischio processione di mamme.
«Ma non c'entra nulla. Loro faranno come credono dal loro cellulare, te lo fai nel mio salotto e poi le mamme ossessionate vengono a parlare con me».
«Senti, secondo te facciamo qualcosa di così grave?».
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Brenda e Gek
General FictionL'eroina allunga i suoi tentacoli di morte nello spazio, ma anche nel tempo. Diventa tutto, ma ti dà sempre meno. L'eroina uccide anche dopo, fa scomparire gente anche dopo anni. Toglie, toglie solo. E poi un giorno, inaspettatamente, ti fa un regal...