Sabato 9 luglio 2011

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Lunedi Brenda riparte. Sarà come togliersi una di quelle piccole schegge di legno che sai di avere sotto pelle, che non ti danno il loro tormento, non fanno nulla se non stare ferme al loro posto, ma che senti la necessità di togliere.

Mi sembra di essere agli antipodi con lei e che sia lei quella vecchia dentro, low profile, che si muove poco, che parla poco. Che ha poca energia. In queste due settimane è stata al mare quattro giorni, di cui uno la domenica in cui è arrivata con me. Ha visto la pineta, ha fatto una volta la spesa, ed ha cucinato sedici pasti.

Anzi, sedici paste.

Non mangiavo così tanti carboidrati dalle scuole medie credo.

Non ha letto, non ha guardato giornali o riviste, ha guardato un po' di TV, non ha battuto ciglio quando sabato scorso, pur non volendo, ho dovuto lasciarla da sola perchè sono stato costretto a fare mattina alla porta a Bellaria al Wave One per una serie di motivi che non sto a dire.

In un estremo tentativo, stasera l'ho portata a fare un giro io stesso a Riccione, in moto, a mangiare una pizza tonda (si, cazzo, altri carboidrati ma non ci faccio caso, sono una botte) ed a gironzolare per viale Ceccarini che ricorda vagamente Viale Gramsci a Milano Marittima. Sarebbe stato più comodo andare a Milano Marittina, certo, ma avevo voglia io per lei di fare della strada, di sentire un'aria diversa, nonostante persino l'aria assomigli a quella di Mima, resina di pino, pelle calda e profumi comprati apposta per le vacanze.

«Brenda, me lo fai un piacere?».

«Cosa?».

«Adesso ci sediamo su quella panchina, tu da una parte, io dall'altra parte come se non ci conoscessimo, poi tu fai finta di aspettare qualcuno, ok? E io giocherello col cellulare, non tu».

«Ok».

Inutile dire che qualche ragazzino si era interessato, si era fermato, aveva chiesto, ma lei era stata molto sulle sue mentre io pensavo «Cazzo, parla! Di' due stronzate, non vedi che hanno voglia di dire stronzate, di fare un giro!» e le avevo mandato un messaggio per cellulare

Questo è simpatico
parlaci
Se lo mandi via ti lascio a piedi

Mi sembravo Cyrano de Bergerac.

Ma è durato poco, il ragazzetto è stato raggiunto da altri due e si è dileguato nella fiumana di gente che percorre il viale tutto luccicante, lei non si è scomposta, è tornata diligentemente nella parte di quella che aspetta, così poco dopo siamo tornati a casa. E nel letto ora penso che personaggio mai potrei essere se quello che ho saputo fare in quindici giorni è stato praticamente nulla se non spronarla a fare quello che altri genitori vorrebbero procrastinare il più a lungo possibile.

Dovrò fare un discorso serio con Davide, questi quindici giorni hanno messo a nudo tanti problemi e non metto in dubbio che molti siano colpa mia, ma non è stata mia l'idea del tutoraggio legale.

Brenda e GekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora