Giovedi 29 settembre 2011

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Il 9 ottobre Brenda compie gli anni, e vi giuro che mi è saltato agli occhi per puro caso mentre facevamo la carta d'identità. Preso dall'ansia di non sapere cosa regalarle, inizio con la persona sbagliata:

«Brenda, cosa ti piacerebbe ricevere di regalo per il tuo compleanno?».

«Niente, non c'è bisogno».

«Ma dai, togliti una voglia, che ne so, un concerto, un posto, un qualcosa, una festa da qualche parte. Qualcosa che va di moda tra voi».

Ma lei non molla, non vuole niente, non desidera niente. Sembro io quando mi drogavo: non volevo niente se non farmi. Mi sale un sospetto che subito scaccio, non prima di aver osservato di nascosto attentamente gli incavi dei gomiti, gli avambracci e tutti gli angoli preferiti dagli aghi.

Inizio a ragionare magari su una festa a sorpresa, ma ho paura che sia una sorpresa sgradita, dovremmo fare una cosa breve, in modo da non prolungare l'imbarazzo, ma intensa, in modo da lasciarle un bel ricordo. E così chi mi sta sotto è costretta a sentirsi fare le mie domandine esplorative:

«Secondo te, ad una ragazzina quindicenne che non ama molto la confusione, le feste, che è molto solitaria, una piccolissima festa a sorpresa per il compleanno potrebbe comunque gradirla?».

«Non penso, a me piacerebbe un botto, ma se lei ama essere solitaria, lasciala essere solitaria. Sei sicuro che la sua sia solitudine volontaria?».

«Ho provato in tutti i modi a smuoverla, ma non è molto per la quale».

La tizia che si sta facendo scrivere una cosa tipo Beyond fear lies freedom alza la testa e mi guarda divertita «Ma hai una figlia quindicenne? Ma quanti anni hai?».

«Non è proprio mia figlia, è una lunga storia».

«Senti ma se lei la festa non la vuole, puoi organizzarla a me» ride rimettendosi a spippolare con il cellulare, avrà vent'anni e una pelle tesa come un tamburo. Se la cura nello scegliere ciò che ci rappresenta andasse più spesso di pari passo con la cura per il corpo, il mondo sarebbe un posto traboccante di bellezza.

«Attenta a non dirlo due volte, miss Freedom».

Si gira, mi guarda dicendo «Allora puoi organizzarla il sabato dopo il mio compleanno?» per poi selfarsi dicendo «Sorridi Mr. Ink!». Mick fa una mezza risata, e intanto le guarda le tette.

Brenda e GekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora