Sabato 3 dicembre 2011

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Le farfalle sono state un piccolo passo, il primo, in un percorso di avvicinamento: è venuta in studio spesso, serbando meno il suo block notes, quasi cercando un aggancio nei miei confronti, che purtroppo non potevo essere così attento come meritava.

Ci ho messo un po' ma poi ho capito. Sono tardo, lo so, ma alla fine arrivo. Così abbiamo iniziato a parlare di simboli e realizzazioni pratiche. Ho accuratamente evitato di chiederle come mai mi aveva detto di odiare il disegno, mi sono semplicemente seduto con lei dopo cena, disegnando.

Nelle ultime settimane abbiamo disegnato assieme delle fantastiche fiamme che simboleggiano il fuoco purificatore, un drago alato, delle enormi onde e una composizione doppia e speculare formata da un angelo custode e uno shinigami, fino a una cosa che mi aveva stupito, come il serpente e la spada, simbolo un po' forte di vicinanza a un morto per avvelenamento, ma che spesso viene associato anche al concetto di vendetta.

«E veramente ti tatueresti una cosa cosi addosso?».

«Sto solo fantasticando» aveva risposto tranquilla. Ogni disegno era stato accompagnato da un dialogo sempre un po' complicato, in cui un po' spiegavo ed un po' chiedevo. Il suo raccontarsi non era semplice e solo io che toglievo tempo alla palestra potevo mettermici con attenzione.


Ora la sto aspettando perché sono tornato e mi aspettavo di trovarla a casa, invece niente. Le mando un messaggio chiedendo che fine ha fatto, in fondo pur essendo sabato è già mezzanotte. Risponde «Arrivo» e dopo meno di venti minuti è a casa.

Non si dilunga sul dov'era e sul perché ha fatto piuttosto tardi, ma di fatto non abbiamo mai parlato di dove poteva andare, né di coprifuochi né di tutta una serie di norme che si pongono agli adolescenti e che, da sempre, gli adolescenti cercano di aggirare, io per primo, con tutte le conseguenze che si sono prodotte.

Ma non so per quale motivo, mi sembra insulso parlare di divieti, di coprifuoco o cose del genere ad una ragazza che è sopravvissuta praticamente da sola negli ultimi cinque anni, decidendo per sé e delle volte anche per gli altri, ed ha sempre portato a casa la pelle. Probabilmente tra noi due è lei la più giudiziosa.

Brenda e GekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora