Tiro un sospiro di sollievo quando per natale scarta il regalo, ci trova un braccialetto di Links legato a una attività benefica e ne è visibilmente contenta, le si apre un sorriso sincero sotto i capelli spettinati della mattina. Il consiglio è arrivato direttamente dall'Arianna perchè io di cose per donne capisco poco, per me la gioielleria è arabo. È andata bene ma ammetto che ho trattenuto il fiato.
Non volevo essere né taccagno né fuoco artificiale e l'Arianna ci ha preso, devo ricordarmi di offrirle almeno un aperitivo.
La notte appena passata ho lavorato e sono arrivato a casa da non molte ore, ho puntato la sveglia per essere in piedi per il regalo, poi le chiedo altre due ore di sonno e lei acconsente ridendo.
Pensa te, io che che chiedo a lei se posso dormire un altro po'.
Sono le otto di sera passate, a natale non ha nevicato ma qua non nevica mai per Natale. Io sto quasi per addormentarmi guardando un telegiornale a caso.
Lei esce dal bagno finita la doccia. È in mutandine e canotta, la stessa che aveva quando è arrivata a fine giugno ma adesso le sta addosso in una maniera tutta diversa. Ho un flash di lei magra e sbattuta, con un viso indifferente. Ora è più serena, più piena, più ragazza.
«Copriti che mi innamoro» dico.
Subito penso Gek ma che cazzo dici?
«Se fossi una persona seria diresti 'copriti che prendi freddo'!».
«Se io fossi serio farei il bancario, o il contabile. E ti avrei già messo in un collegio svizzero».
«Tutto fatto di cioccolato al latte!».
Si veste, si asciuga i capelli, il phon che ronza mi culla nel mio quasi dormire, poi apro gli occhi, si è seduta di fianco a me sul divano, ha gli occhi lucidi e guarda un punto qualsiasi davanti a sé, deve avere un poco pianto.
«Che è successo?» le chiedo, non avrei mai pensato di vederla triste a quel punto della giornata.
«È il primo natale che passo senza Davide e Katy» sospira, «da quello che ti ho detto, non avevo una grande considerazione per loro, però... erano la mia famiglia».
Penso a tutti i natali passati lontano dalla famiglia e con il ricordo di un fratello morto, penso di capirla ma sicuramente è una pia illusione.
«Non è stato un bel pensiero, mi è venuto in mente spesso oggi» dice sospirando, poi mi guarda «Però era anche tanto tempo che non sentivo questa tranquillità».
«Sono contento che tu abbia passato un natale 'tranquillo'» ci scambiamo uno sguardo a cui non riesco a dare una esatta valenza, poi lei rompe il silenzio.
«Sei il Best Tutor 2011 a mani basse».
Per un attimo penso che mi stia per abbracciare. Precipito ai natali dell'infanzia, quando abbracciavo i parenti in case calde e profumate di brodo e arrosto, dopo aver scartato i regali attesi per settimane. Io sono la cosa più vicina ad un suo parente, e forse sta aspettando che sia io ad abbracciarla, ma in realtà non la conosco veramente ed è una cosa che in questo momento non mi sento ancora di fare con serenità. Nonostante i sonni sul divano, i tentennamenti, le difficoltà a comunicare e la mia inettitudine come «Padre», pagherei oro per fermare il tempo ad adesso, poi l'attimo sfuma senza abbracci, al trillo di una notifica.
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Brenda e Gek
General FictionL'eroina allunga i suoi tentacoli di morte nello spazio, ma anche nel tempo. Diventa tutto, ma ti dà sempre meno. L'eroina uccide anche dopo, fa scomparire gente anche dopo anni. Toglie, toglie solo. E poi un giorno, inaspettatamente, ti fa un regal...