Mercoledi 4 aprile 2012

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L'idea era di un paio di giorni prima, mi ero messaggiato con la Patty ed eravamo d'accordo per scopare il pomeriggio dopo la partenza di Brenda per la gita a Napoli con la scuola.

La accompagno a Cesenatico che è praticamente ancora notte, lei è semisvenuta in macchina, non sprizza tutto quell'entusiasmo che vedo in altre sue compagne che già sono nel piazzale della scuola. È ancora freddo, ma emanano calore, Brenda scende, si gira e mi dice «Ti messaggio per essere sicura che sei ancora vivo» e io le rispondo di tenere d'occhio le sue amiche che Napoli non è Pinarella.

Si, ho dei problemi con i napoletani, diciamo che sono diffidente. Sono razzista? Se avete piacere di pensarlo, si, sono razzista. Ma oltre a quello aggiungo che Napoli è una città ben più grande di questi paesini di mare.

«Gek, fino a sei mesi fa abitavo nella cintura milanese. Sereno».

«Ma io non parlo di te, parlo di loro».

Arriva la Tina, ha una tuta da spogliarellista a fine turno e una coda di cavallo alta di quelle che non finiscono dalle parti della bocca se sei protesa.

«Gek dai stai un po' con me, ho tanto freddo!».

«Anche io ho freddo, adesso torno a casa e mi rimetto sotto le coperte».

Brenda se la porta via dicendole «Metti la figa in ghiaccio ogni tanto» e lei risponde «In gita non credo proprio!».

Bene, sentire dalla viva voce di una delle amiche di Brenda che il desiderio principale in gita è scopare, mi fa stare tranquillissimo. Sarei tentato di chiamarla indietro e darle il pacco di preservativi che servirebbe per oggi pomeriggio, ma già me la vedo guardarmi con faccia delusa dicendomi qualcosa sulla bassa considerazione che ho di lei e della gente che frequenta.


Alle cinque e mezza chiudo il negozio, vado a prendermi un caffè con la Patty e poi ce ne andiamo a casa. Sembro un adolescente che approfitta dei genitori al lavoro per portarsi a casa la tipa. Lei sembra piuttosto in imbarazzo per doverlo fare su un divano letto ma alla fine se lo fa andare bene e come al solito ci stiamo divertendo molto finchè io non inizio a pensare che ho una tutelata a 600 chilometri che potrebbe tranquillamente fare quello che sto facendo io, con gente che si crede il Marracash di Cesenatico.

Mi scende comprensibilmente l'ardore, ma riesco a rimanere in sella il tempo necessario per far urlare un po' la Patty, che ha questa cosa che tende ad urlare, poi finisco pure io, ma mi serve una concentrazione più alta del solito.

Le chiedo se vuole rimanere a cena, lei dice che ha il figlio dai nonni e lo deve recuperare per le otto. Sulla porta mi dice «Gek è normale essere preoccupati, fidati».

«Si vedeva così tanto?».

«Sei cento chili, se smetti di spingere forte se ne accorgerebbe chiunque».

«Lo prendo come un complimento».

«Fai bene. Adoro il tuo quintale».

Vado in palestra, mi assassino agli attrezzi, poi vado a casa a mangiare, Brenda manda qualche foto di serenità, qualche vocale idiota, io dovrei essere sereno ma non lo sono del tutto. Sulla maxi TV mi lascio andare a zapping compulsivo tra i canali porno, mi masturbo ferocemente fino ad avere male. All'una e mezza dovrei dormire ma sono sveglio e lei mi manda un vocale, di sette minuti. Lascio perdere i porno e il mio attrezzo esausto ed ascolto.

«Gek quando dicevi che cambia la percezione che ha la gente di te, è vero. E finora devo dire che era stata una cosa piacevole, perchè le persone a cui l'ho fatto vedere erano persone vicine a me, e mi hanno chiesto il perchè e gliel'ho spiegato ed è servito a far conoscere come sono. Stasera diversi miei compagni e mie compagne sono venute a vedere e tutte entusiaste hanno fatto dei commenti un po' diversi dalla cerchia di ragazze che mi conoscono di più, erano più legate all'estetica».

Segue una pausa piuttosto lunga, poi ricomincia «Tina mi ha un po' deluso, ho sempre pensato che fosse un'amica che mi capiva ma ha iniziato a dire che con un tatuaggio del genere dovevo assolutamente fare una sera da Chica mala ma lo sai che non amo uscire. Ha fatto un paio di selfie con me riempiendo le foto di tag di ogni genere. Le ho detto che non è che voglio per forza sbattere sotto il naso di tutti il tatuaggio. Allora mi ha detto cosa me lo sono fatto a fare, e gliel'ho spiegato di nuovo ma non è convinta. Pensa che ci sia qualcosa sotto e che lo scoprirà in questa gita».

Poi fa un lungo sospiro. «Mezz'ora fa mi ha mandato un messaggio privato Bene, mi ha chiesto se potevamo beccarci nella stanza sua che tanto Amy era da Cate, mi ha detto che era importante. Io non avevo una gran voglia ma ci sono andata lo stesso e lei mi ha chiesto se stavo assieme a Tina, le ho detto no e lei ha detto scusa se l'ho pensato e poi ha iniziato a dirmi che il tatuaggio era bellissimo e l'intrico la affascinava. Mi ha detto che ha sentito un moto di gelosia quando ha visto le foto di me e Tina... e mi ha detto che vorrebbe provare con me».

«E te che le hai detto?» mi è partito automatico, accorgendomi che stavo parlando con un messaggio vocale. Lei aveva ricominciato a parlare «Le ho detto che mi scusavo e che aveva male interpretato perchè non mi ritenevo bisex e lei mi ha chiesto ma allora perchè non vai mai con nessun ragazzo e, insomma, per fartela breve ho passato l'ultima mezz'ora a parlare a lei che non deve farsi guidare dai luoghi comuni che se una non ha il tipo allora è lesbica o bisex o che altro. Cioè, capito? Io che dico con lei che non deve cedere ai luoghi comuni. Sono morta di sonno. Bene è dolce, è anche una bella ragazza, ha questa voce sempre dubbiosa, ma no, non è il mio tipo».

«E meno male» mi era scappato, purtroppo nemmeno l'omosessualità è il mio forte, la sopporto ma meno la vedo ostentata meglio sto. Le scrivo che parlare alle altre sarà fondamentale per far cambiare la percezione sbagliata, e sta facendo la cosa giusta, la saluto.

Lo scampato pericolo del non dover affrontare gusti sessuali particolari mi rinvigorisce, riaccendo il porno e mi masturbo ancora un bel po'. Quando prendo sonno è tardissimo.

Brenda e GekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora