Le parole che non ti ho detto

9.7K 532 138
                                    

Per i babbani quel giorno sarebbe stato Santo Stefano. Per i maghi minorenni di Grimmauld Place, era il giorno in cui sarebbero iniziate le torture.

Molly Weasley li scaraventò giù dal letto con un incantesimo, e li trascinò in cucina a fare colazione poi, approfittando del fatto che non erano ancora in grado di intendere e volere, gli assegnò i compiti: avrebbero dovuto pulire mezza casa, compreso il bellissimo e enorme salone al piano superiore.

"Inizierete da quello, per pranzo voglio tutto pulito intesi? Poi ci passerò io per le decorazioni."

Di risposta ebbe un borbottio di "Si mamma" e "Si signora Weasley"

Il salone non si voleva pulire.

Se sei un babbano in una casa babbana, fatichi, ma non troppo, se sei un mago in una casa babbana, finisci in tre secondi, se sei un mago che non può usare la magia perchè ancora minorenne, in una casa di maghi sei fottuto. Soprattutto se la casa in questione è piena di artefatti oscuri. La scopa provò a strangolarli (come fa una scopa a strangolare?), le tende non si volevano pulire, e i ragazzi furono costretti a tirarle giù e a prenderne di nuove, montandolw su aste che lanciavano gas.
Le sedie si rivelarono carnivore e cercarono di azzannare Hermione, urlandole dietro "Sanguesporco!", e furono fatte a pezzi da Ron e Draco, per la prima volta insieme. Eliminarono ogni traccia di magia oscura alla vecchia maniera e rinchiusero metà degli oggetti in un sacco a prova di incantesimo, e disintegrarono l'altra metà, gli mancava solo di pulire con olio di gomito tutta l'immensa stanza. 

Ron si avviciò a Hermione.

"Hermione?"

"Dimmi, Ron."

"Mi dispiace... per Malfoy voglio dire. Harry mi ha parlato e mi ha detto che lui vuole veramente cambiare. E' che vederlo vicino a te mi fa impazzire di rabbia."

Ron geloso? si stupì lei.

"Okay Ron, ti perdono. Adesso vai che dobbiamo finire di pulire!"

"Ma mi prometti che non ti fidanzerai mai con lui?"

"Non posso prometterlo. Ron vai."

Il ragazzo si allontanò, lasciando Hermione con i suoi pensieri. Si poteva avere il cuore diviso? Si potevano amare due persone? Era quello l'amore? In mezzo tra due ragazzi, uno per il quale aveva una cotta da sempre, l'altro era colui che l'aveva derisa per tutti quegli anni, che però ora stava cambiando, e lo stava facendo per lei. Il giorno prima quell'abbraccio con Draco... perché ci pensava? Aveva abbracciato così tante volte Harry, e anche Ron, perché con Malfoy le faceva quell'effetto? Era stato un momento così intimo nella sua semplicità, che la spaventava; e la sua mano nella propria, come per non lasciarsi mai andare. E ora Ron veniva a riaprirle le speranze, dicendole che ha fatto tutto quello che ha fatto per gelosia. Ma stava con Lavanda, si era sicuramente illusa.

Pensò a Elisabeth divisa tra Wickham e Darcy, e a quello che aveva detto a Draco tanto tempo prima, in infermieria, quando ancora lo odiava.

"Leggi, noi non abbiamo nulla a che fare con loro, Malfoy! Tu non sei Darcy." 

Glielo aveva detto lei, e forse ora iniziava a ricrederci, in fondo anche il ricchissimo e nobile protagonista di Orgoglio e Pregiudizio era cambiato per amore, e la storia era iniziata tra gli insulti più pesanti. (Mr. Darcy su Orgoglio e Pregiudizio all'inizio disprezza Lizzie per la sua famiglia non nobile, e Lizzie insulta Darcy per il suo sentirsi superiore a tutti). Poi pensò anche a come Lizzie aveva capito di amare Darcy solo dopo che Lady Catherine de Bourgh le aveva voluto far promettere di non sposarlo mai.

Chi avrebbe scelto lei? Ed era veramente una questione di scelta? No, doveva capire chi è che voleva accanto a sè.
Malfoy si era messo a chiacchierare con Harry, e il moro non sembrava dispiaciuto, anzi sorrideva tranquillo. Raccolse poche parole della loro conversazione, come bolideo boccinod'oro.
Hermione era felice che anche la Serpe si stava integrando nel gruppo, e aveva abbandonato il suo atteggiamento supponente.

Il tempo passò senza che Hermione se ne rendesse conto, e per pranzo avevano finito di lucidare il salone. Avrebbero avuto il pomeriggio libero, da non crederci!

Si accordarono di girare per Diagon Alley, dopo essersi riposati.
Tutti dormirono, tranne Hermione che si mise a studiare Storia della Magia, e poi Rune Antiche, una delle sue materie preferite.
Poi si pose la fatidica domanda: "che metto?"
No, la vera domanda che si poneva era "Perché sono preoccupata di cosa metto?"
Scelse la sua adorattissima maglietta con lo stemma di Hogwarts, e comodissimi jeans.

Alle cinque erano tutti pronti per uscire, e tutti aggrappati a Hermione e Draco, gli unici due che sapevano Smaterealizzarsi.

"Ho finito il libro" sussurrò in un orecchio la Serpe a Hermione, un attimo prima di unirsi a tutti gli altri.

"Passiamo dal Ghirigoro, voglio prendermi la nuova edizione di Animali Fantastici!" disse lei, facendo fnta di non aver sentito, in verità lo aveva fatto, ed era arrostita.

"E io la Guida Ufficiale alla Coppa del Mondo di Quidditch!" continuò Harry.
Draco invece doveva passare da Madama Mc Clan, si stava alzando sempre di più e la divisa per Hogwarts iniziava a stargli stretta, poi sarebbero passati per la farmacia, avevano bisogno di zampe di ragno per fare i compiti di Pozioni.
Dal Ghirigoro Hermione si perse, come sempre, fra l'odore dei libri, il suo preferito, e uscì con tre volumi in più di quello che aveva detto, ovviamente. Poi ne aprì uno e inserì il naso tra le pagine, sorridendo soddisfatta.
"Dopo ti porto in una profumeria particolare, dove creano profumi." le disse Draco "ovviamente venute tutti." specificò poi, quasi sorridendo.
Harry comprò, oltre alle zampe di ragno, anche fegato di drago.
"L'ho finito con l'ultima pozione." si giustificò.
"Ma non è possibile! Ne avevamo la stessa quantità e sul libro c'era scritto di usarne metà!"
"Ma..." le rispose il ragazzo guardandola in modo eloquente, Malfoy non sapeva del Principe.
Da Madama Mc Clan fecero subito, sapeva bene quali erano le richieste dei Malfoy, e si avviarono verso questa strana profumeria.
"La conoscono in pochi, fa profumi molto particolari, e ce ne è uno che ti piacerà di sicuro, Grifondoro." le disse Draco.
"Fammi vedere, Serpe." sorrise lei.
La fragranza in questione era distillata dalle pagine di pergamena, e incantata in modo che ognuno potesse sentire l'odore del libro preferito. A Hermione si aprì un profumo di romanzo ottocentesco, e quasi si sentì a Pemberley.
"A me è cambiato." disse Draco, guardando stranito la boccetta.
"E qual è?" chiese Ginny.
"Non lo so riconoscere, ci penserò." rispose lui, abbassando gli occhi.
L'odore l'aveva riconosciuto, era quello che l'aveva accompagnato negli ultimi tempi, un profumo di carta antica e non protetta dalla magia, un libro babbano. Un libro da Mezzosangue che gli aveva cambiato la vita, e che lo aveva fatto innamorare. Innamorare sul serio, per la prima volta. Guardò i capelli di Hermione, quel giorno crespissimi dopo il lavoro nel salone, e desiderò abbracciarla come il giorno prima, e tenerla stretta senza lasciarla più andare. Voleva parlarle, di nuovo.
Unomenoinnamoratodimeforsepotrebbe. - pensò, per poi inorridire. Non era ancora abituato a essere dolce.



Angoloautrice
Scusateilritardomahoavutoilcompitodimatematica! (enonsonounacima). E'anchecortoloso, mamifaròperdonare!

First ImpressionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora