Storyteller " 336 era rimasta nelle ciella, Ormai erano passate molte ore anche se era difficile dedurre se ci fosse il sole o la luna in questo si trovavano in una stanza senza finestre. Dopo un po' la porta si aprì si videro due guardie che trascinavano Honerva coperta di bende; le due guardie fecero cadere il corpo per terra e ri chiuderò la porta. La donna corse verso il corpo della bambina che era ancora viva. La prese tra le braccia in lacrime, Honerva cercava di tranquillizzare la donna anche se dolorante. Passarono diversi mesi e non mancava volta che quando Honerva veniva presa tornasse con delle fasciature e numerose ferite. Intanto che cio succedeva la donna cercò di distrarre la bambina facendole muovere ritmicamente le dita come se stesse succedendo il pianoforte. Un giorno la bambina fu riportata nella cella tratteneva a stento le lacrime. La porta si chiuse la bambina inizio a piangere e dire <io non voglio stare qui..... loro mi chiamo mostro o scherzo della natura....mi fanno sapere del male e mi danno ordini... *Mentre diversi lacrimoni le scendevano sul volto* io....io non voglio stare qui voglio andare al parco e giocare e imparare a leggere e scrivere...... voglio fare la bambina normale.....voglio una mamma ed un papà che mi vogliono bene anche se sono un mostro che non abbiano paura di me....> continuò a pianificare mentre la donna non sapeva cosa fare, così decise di ragnicciare la bambina contro il suo petto e la strinse. Sapeva benissimo che anche se la bambina fosse morta non avrebbero sepolto il corpo, anzi, lo avrebbero dissezionata per fare ulteriori esperimenti. Soffriva per la bambina, ricordava benissimo cosa si provasse a sentirsi oppressa, e tutti i ricordi gli tornarono in mente. I suoi genitori che pensavano soltanto a guadagnare e che la figlia si sposasse e andasse via, la disapprovazione dei genitori quando scoprirono della sterilità della figlia, tutto quello stres, non potrò a nulla di buono. Era una sera come le tante con il solito atacco di panico, non ricordava esattamente come ci fosse arrivata ma fu come il suo cervello si fosse scollegato e quando si riprese si ritrovò con un coltello in mano sporca di sangue ed i suoi genitori morti a terra. Non si spaventò o tentò di fuggire Quando la polizia fece irruzione in casa sua e l'areatarono. Sapeva di aver fatto qualcosa di terribile ma si sentiva libera, non più compresa da nessuno, costretta o giudicata, si sentiva un angelo. Non tentò mai la fuga sapeva di aver sbagliato e sapeva che sarebbe dovuta rimanere in carcere, ma vedere Honerva così piccola, rinchiusa perché era diversa la faceva stare male, <è soltanto una bambina> pensò. <Honerva......io non posso darti nulla in realtà.... questo perché non ho più nulla al di fuori di te.... Posso però darti il mio amore e affermati che tu sei perfetta, in forma di demone o meno. Sei brava e forte, tanto da poter salvare tante persone e sai queste persone sono chiamate Eroi ed eroine. E tu sei come loro bella e forte, di certo non uno scherzo della natura o un mostro, perciò per favore Honerva qualsiasi cosa succeda usa i tuoi poteri per aiutare e non per uccidere o far del male.....*ci penso un attimo* comunque se vuoi posso essere io la tua mamma, ho visto la tua vera forma da demone durante un esame e non ho paura di te> la bambina continuò a singhiozzare anche se meno forte di prima <ok mamma lo prometto > disse con un filo di voce la bambina, leggermente più sollevata"