Storyteller "fin dai suoi primi ricordi lui c'era. Oliver non sapeva perché sapesse il nome di quel entità legata a lei, ma stranamente lo sapeva. Era come vivere con qualcuno che è ammanettato a te e non sapere perché. Era ancora una bambina piccola quando successe quella cosa, come lo chiama Lei "l'incidente". Ma andiamo con ordine, era una giornata normale non faceva né troppo caldo né troppo freddo, quel giorno era il compleanno di una sua compagna di scuola e Andrea si stava preparando mentre la donna a chi è stata affidata le faceva le solite raccomandazioni riguardante alla presenza di Oliver. Andrea non era tanto grande avrà avuto sui 10 anni, era abbastanza sicura che se i i suoi compagni si fossero comportati bene Oliver non avrebbe avuto ragione di manifestarsi. E così arrivarono alla festa. Non era la più popolare della classe, anzi era stata probabilmente invitata a quella festa per pietà semplicemente perché il festeggiato veramente tutta la classe. la bambina entrò, da sola in quanto la donna quel giorno aveva da fare non poteva restare anche lei alla festa, quel giorno gli erano stati legati i capelli lunghissimi fino ai polpacci in una treccia molto fitta. La bambina fece qualche passo e come era prevedibile per lei nessuno calcolo la sua presenza punto la festa andò avanti normalmente con Andrea che quasi voleva tornare a casa ma rimase per non sembrare la solita scontrosa che non sta mai con gli altri. nella parte retro della casa dove si svolgeva la festa dove c'erano pochi bambini praticamente realtà c'era solo lei quando un gruppo di 5 ragazzini, che lei riconobbe subito essendo coloro che più la prendevano in giro il colore dei suoi occhi violetto molto molto chiaro e per il fatto che era spesso da sola e ogni tanto capitava che mancasse la scuola. <Ehi Puffetta che ci fai qui da sola parli con i fantasmi> disse uno dei bambini, Andrea non rispose, gli ignorarli. <sai abbiamo sentito che tu quando vai in ospedale vai nel reparto paranormale, come mai?> chiese una delle bambine nel gruppo con un'aria parecchio di presa in giro,<dai su facci vedere altrimenti vuol dire che dici le bugie>disse un bambino grassottello che era nel gruppo, <non posso>disse Andrea<Ah sei la solita noiosa, Mi è venuta un'idea> disse il primo che aveva parlato molto probabilmente il capetto guardando con sguardo di Intesa gli altri bambini. Il più robusto prese Andrea per la lunga treccia è una delle bambine con in mano da forbici glieli tagliò molto molto corti, infine la rinchiusero in uno sgabuzzino piccolo e stretto. Andrea piangeva e disse a Oliver<falli soffrire> lo spiritato non se lo fece ripetere due volte e bloccare i bambini nella stanza da letto in cui stavano giocando. Prima liberando Andrea a La porticina che i bambini abbiano chiuso a chiave poi inizio a rompere vetri a prendere il possesso di altri bambini facendoli sembrare posseduti e nel mentre per sbaglio uno dei bambini spaventato fece cadere una delle candele accese presenti nella stanza per fortuna la porta dolce alle 5 venne aperta in tempo e nessuno si fece male ma comunque il gesto non piacque né alla donna che l'aveva presa con sé perciò decise di farla vivere nel definitivamente nel reparto paranormale dell'ospedale in cui di solito andavano"