Margherita's story parte 3

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Storyteller "
<da quel giorno cercai di concentrarmi unicamente sulle varie missioni ignorando il resto, anche se i sensi di colpa rimanevano costanti, si certo guadagnavo molto bene e vivevo in una "casa" di tutto rispetto,ma nonostante il tempo che passava tutto per me sembrava sempre più di quanto meritassi, non ero obbligata a stare lì ma non avevo allo posto in cui andare, in fondo stavo pian piano costruendo la mia routine, con io ancora alla ricerca di mio fratello. Routine che fu completamente stravolta. Come armi io avevo la mia falce e uno scudo collegato al mio guanto, quest ultimo dopo una missione molto pericolosa si era completamente rotto, non volevo chiedere al agenzia per cui lavoravo, anche perché mi avrebbero risposto picche alla richiesta di uno nuovo. Fu in quel momento che sentì parlare del industria che aiutava gli Eroi "Whait hat", così mi presenti da loro. Quando conubbi l'essere che si fa chiamare appunto "White hat" molto educato e gentile, sembrava molto interessato a me, ma in una maniera dolce quasi premurosa, si offrì subito di ripararmi io guanto, aveva gli occhi sempre persi su di me, in maniera dolce e attenta, questo mi faceva sentire bene. Parlammo, parlammo di tutto e di più, iniziammo ad incontrarci molto più spesso lui mi regalo un telefonino, non era molto costoso nemmeno nuovo soprattutto per mia richiesta, iniziammo a parlare molto più spesso. Inutile dire che dopo qualche mese eravamo entrambi inamorati cotti uno del altro e per questo che quando mi propose di venire a vivere con lui dopo che mi aveva confessato di amarmi acettai subito, senza pensarci. Mi trasferì da lui e li conubbi il suo costruttore il dr. Slug, quel nome mi fece pensare, feci alcune indagini e alla fine con passo deciso andando da lui gli tolsi la busta di carta dalla testa e i miei dubbi furno confermati, era veramente mio fratello Ugo, Nonostante mi avesse riconosciuta non si era presentato di dirmi che stava bene che era sopravissuto, quel fratello premuroso era diventato molto freddo e distaccato anche se sembrava che ancora un minimo ci tenesse a me. La mia nuova vita andava avanti tranquillamente, mio fratello si era leggermente riavvicinamento e con White hat ebbi le mie prime volte. Erano passati due anni ormai e io dovetti andare per una missione in una città lontana, la missione finì bene ma iniziai a sentirmi molto male, forti nausee e dolori, prima di ripartire decisi di fare un test di gravidanza che risultò positivo, ero un misto di emozioni, volevo tornare subito da Ugo e io mio ragazzo. Presi l'elicottero che doveva riportarmi a casa con grande emozione, che durante il viaggio si trasformò in terrore. Qualcosa o qualcuno ci aveva attaccato e l'elicottero precipitò facendomi svenire per via di un pezzo del veicolo che mi colpì in testa>"

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