Storyteller"
<Conubbi delle persone in quel luogo, persone che pensavo fossero miei amici. Gli anni passarono e l'ultima pova prevedeva per essere plasmati e diventare degli Eroi consisteva di mettere tutti quanti i ragazzi sia grandi che piccoli in un gigantesca arena e sopravvivere e combattere finché non ne rimanevano 3. Eravamo in 30 in quel luogo e vidi coloro che io consideravo mie amici tentare di farsi fuori a vicenda e cercare di fare fuori me, non avevo molta scelta, ho sopravvivevo o soccombevi, perciò mi scontrai contro coloro a cui volevo bene, dovetti utilizzare molta forza ma ciò che mi spinse fino alla fine era un misto di adrenalina e istinto di sopravvivenza. Arrivai alla fine, ero abbastanza pesta in faccia e anche molto stanca. Noi tre vincitori fummo fatti uscire dalla arena da tre porte diverse, mi buttarono nelle docce e in fine venni portata in una sorta di infermieria dove mi curarono i lividi e le ferite, guardai l'orologio lì presente e mi resi conto che l'esame era durato un giorno intero, stanca morta mi addormentai. Venni svegliata alcune ore dopo, un infermiera mi fece cambiare e mi mise dei pantaloni neri eleganti ed una camicia bianca, gli abbiti più puliti e belli che avessi mai avuto. Arrivarono degli uomini che dopo aver percorso un lungo tratto di corridoi e stanze arrivammo in un ufficio molto elegante, mi fecero entrare da sola ed un uomo con quello che a me sembrava un gigno mi venne vicino, congratulandosi con me per essere sopravisuta e che adesso sarei diventata un eroina e sarei vissuta nel quartier generale di quest ultimi finché non avessi combinato un disastro, provai a chiedere di Ugo ma non mi fece nemmeno aprire bocca zittendomi ogni volta. Venni portata nell' quartier generale, la mia nuova casa, il mio appartamento non era affatto male, ovviamente con me avevo soltanto quella strana falce che avevo trovato. iniziai a guardarmi in giro ero veramente spaesata, al iniziò pensavo addirittura che fosse troppo per me, andai nella camera da letto e li trovai una tuta da Eroe con un bigliettino che diceva "Alla signorina Margherita Sloan, adesso il tuo nome da eroe è Revial" insieme c'era una scatolina con un orologio molto piccolo e moderno, che mi avrebbe avertito ogni volta c'è bisogno di me. Passai il resto della giornata a capire come funzionavano i nuovi gadget finché non venne sera e mi adormentai. Passarono due giorni poi venni chiamata per la prima volta a fare il mio nuovo, non esattamente voluto più che altro costretta a fare, lavoro, arrivai velocemente nella zona in cui dovevo arrivare, c'era una rapina a mano armata in una banca in periferia, minimo la missione e mentre il mio "collega" si divertiva a maltrattare i rapinatori la mia attenzione venne catturata da dei volti famigliari di persone per la strada malconcie, sporchi di sangue svenuti, gli riconobbi subito, erano altri ragazzi e ragazze presenti nel arena al esattame finale,corsi verso di loro qualcuno respirava ancora altri erano già morti, chiamai il mio collega e gli dissi di aiutarmi a portarli in un posto sicuro in un ospedale, Di tutta risposta lui mi rise in faccia e non appena si stanco di picchiare i rapinatori mi trascinò via, impedendomi di fare qualsiasi cosa>"