Mi sveglio improvvisamente con un fortissimo mal di testa. Cerco di muovermi ma ho un grosso e muscoloso braccio che mi circonda la vita.
Giro il volto dall'altra parte del letto e mi rendo conto che di fianco a me c'è Ander.
Non posso crederci, questa notte abbiamo dormito insieme e chissà cosa abbiamo fatto.In mente mi compaiono subito dei flashback della sera prima e decido di alzarmi in modo molto veloce e andare a fare una doccia per rilassarmi.
Finito decido di andare in cucina a preparare la colazione e prendere un'antidolorifico.
Mentre metto l'acqua nel bollitore per preparare del tè sento due possenti braccia circondarmi le spalle, così mi giro confusa e quando vedo che è Ander, anche se effettivamente non poteva essere nessun altro, ne resto sorpresa.Non posso fare altro che guardarlo male e il sorriso che gli si era stampato in faccia poco prima scompare.
«Ma che stavi credendo di fare?» Lo scruto con un volto sicuramente molto furioso.
«Pensavo che dopo questa notte le cose si fossero sistemate...» sussurra lui sbuffando, sedendosi in uno degli sgabelli dell'isola.
«Sistemare cosa esattamente?» divento sempre più furiosa. Non so perché, dovrei esserne felice, ma la situazione non è quella che dovrebbe essere.
«Noi...» si limita a dire.A questo punto la mia pazienza per non urlargli in faccia è completamente svanita.
«Noi? Un "noi" non esiste più da tempo, e sai per colpa di chi? Tutta colpa tua! Ora non venirmi a dire che solo perché ieri sera abbiamo scopato dopo tanto tempo "noi" siamo tornati come un tempo, perché non è così. Tu hai una ragazza e sei andato avanti, mentre io no, quindi fammi il favore di non illudermi per una seconda volta, chiaro? E ora vattene! Esci da casa, cazzo!»
Lui in tutta risposta si alza, va a mettersi i vestiti che sono in camera mia ed esce di casa.
Crollo in un pianto disperato.
Non posso non ammettere che lui mi sia mancato, ma abbiamo sbagliato ieri notte ad andare a letto insieme. Quasi mi sembra di essere tornata al liceo, quando ci vedevamo di nascosto per scopare, guardare un film o semplicemente farci le coccole.
Sembra sia passato così tanto da quel periodo, ma in realtà non è così lontano.Dopo essermi vestita decido di andare a fare colazione fuori e di andare a cercare qualche altro posto dove fare lo stage assieme a Carla, in fondo Miami è piena di questo tipo di aziende, quindi sicuramente ne troverò una disposta a prendere entrambe.
Dopo parecchi giri finalmente ho trovato un'azienda che sembra davvero adatta ad entrambe e che fortunatamente aveva posto.
Do le fotocopie dei documenti di entrambe e diverse carte da far firmare che poi dovrò portare a scuola.
Torno subito a casa per dare la buona notizia alla mia amica che è parecchio euforica.
«Comunque non credi di avere altro da raccontarmi oltre al lavoro?» dice infine incrociando le braccia al petto.
«Se intendi di ieri sera non ho niente da dirti, penso che tu sappia già tutto...» sospiro io con lo sguardo perso nel vuoto mentre lei mi mette una mano sulla spalla come se sapesse già cosa mi frulla in mente.«Beh, vi ho sentiti ieri sera... scopare. Come ti senti?»
«Una merda. Non so se dovrei esserne felice o triste. Mi è mancato così tanto quel ragazzo, eppure questa non era la situazione che volevo, ma non perché abbia smesso di amarlo, perché sai benissimo che non è così, ma perché lui ora non sta con me, ma con un'altra ragazza. Il suo corpo, la sua anima, il suo cuore... per quanto vorrei che appartenessero a me non è così e questo mi fa stare male.» ho gli occhi lucidissimi e sto cercando di trattenere le lacrime anche se è davvero difficile.«Lo so che stai male per questo, ma non credi che ormai sia passato così tanto tempo che dovresti pensare e cercare di andare avanti?» propone Carla asciugandomi una delle lacrime che mi riga il volto.
«So che dovrei provare, ma non è facile come sembra. Non ho mai amato una persona come Ander, o forse lui è addirittura l'unica persona che ho amato» scoppio in un pianto disperato e appena mi calmo mi alzo di scatto verso la mia stanza.In un borsone metto velocemente dei pantaloncini e una canottiera e altre cose per la palestra ed esco di casa. Arrivata vado negli spogliatoi a cambiarmi. Quando sono pronta vado a scaldarmi per una ventina di minuti sul tapis roulant e quando scendo vedo Guzman con di fianco una ragazza, dovrebbe essere la sua ragazza.
Loro due si avvicinano sempre di più a me così m'incammino anch'io verso di loro. Guzman mi abbraccia calorosamente, mentre la sua ragazza mi porge la mano e fa un sorriso a trentadue denti.
«Piacere, io sono Aitana! Tu Emma, giusto?» si presenta la ragazza di fronte a me senza smettere di sorridere.
«Si, sono Emma. Piacere mio!» dico a mia volta.«Come stai? Ander mi ha detto di...»
«Ander ti ha detto di questa notte?» lo interrompo subito non potendo crederci. Lui annuisce con la testa e io porto le mani in viso disperata.«Questa mattina è tornato a casa ed era intristito e incazzato, così abbiamo parlato un po' e mi ha detto tutto. Mi ha anche detto che lui non ti farebbe mai del male volontariamente e che non voleva illuderti, era sincero...» spiega tutto d'un fiato.
Strano sentirselo dire dopo che mi aveva promesso che si sarebbe sempre fatto sentire e che la nostra relazione sarebbe continuata se poi è andato tutto al contrario e per giunta l'ho trovato fidanzato con una ragazza.
"Polo lo sa?» chiedo istintivamente e quando lui scuote la testa in segno di negazione mi sento decisamente meglio.
«Comunque, questa sera ti va di venire a cena da me? Polo esce con Carla e Ander con Alexis, quindi puoi stare tranquilla» cambia discorso e io non so bene che dire, così decido di essere il più sincera possibile.
«Guzman... non voglio infastidirvi. Sicuramente avrete di meglio da fare senza di me tra le palle, ti ringrazio comunque!»
«No davvero, vieni. Sono curiosa di conoscerti meglio e non infastidisci!» insiste Aitana.So che sembra affrettato dirlo ma sembra una ragazza molto dolce. Capisco perché Guzman abbia scelto proprio lei.
«Va bene, vengo solo se mi giurate che non do fastidio!» dico infine ridendo.
«Lo giuro!» ride Guzmàn a sua volta.Finito con gli esercizi in palestra torno a casa a farmi una doccia e mi preparo per la cena.
Arrivata a casa loro sento un buonissimo profumino di cibo. Guzmàn è davvero molto bravo a cucinare e se è così pure per Aitana sono proprio fortunati.
«Ho fatto le lasagne, le tue preferite ovviamente!» esclama lui mettendomi un piatto fumante davanti a me.
Faccio un sorrisone e lo ringrazio.
Quando finalmente siamo tutti quanti col piatto a tavola iniziamo a mangiare e dentro la mia bocca c'è un'esplosione di sapori pazzeschi.
«Mi mancavano le tue lasagne!» esclamo con la bocca ancora piena imbarazzandomi parecchio.
Finita la cena io e Aitana ci mettiamo sul terrazzino a fumare una sigaretta mentre Guzmàn assembla dei dolci che aveva fatto nella mattinata.
Improvvisamente sento il rumore di una porta sbattersi ma non decido di prestare troppa » attenzione, almeno finché non sento dire dal mio amico "Ciao Ander, sei già tornato?"
Aitana mi scruta con aria compassionevole mentre io sono in preda all'ansia.
«Ragazze! i dolci sono pronti!» urla Guzmàn per farsi sentire così entriamo in casa e incrocio subito il suo sguardo confuso.
«Tu ne vuoi?» rompe il ghiaccio il rosso facendogli distogliere lo sguardo dalla mia figura.
Lui annuisce così Guzmàn porge il dolce al suo amico e ci sediamo tutti quanti a tavola.
Fortunatamente subito dopo aver finito di mangiare Ander si reca in camera sua senza uscire più, almeno finché non sono tornata a casa mia.
Non avrei potuto sopportare il suo sguardo su di me ancora per tanto.

STAI LEGGENDO
Siamo un rompicapo 2
FanfictionContinuo della storia "Siamo un rompicapo" Dopo la partenza di Ander fra lui ed Emma restano molte cose in sospeso. Emma, spinta dalla madre, andrà all'università che frequenta anche suo fratello e i suoi due migliori amici, e sarà accompagnata da...