Finalmente è sabato, e questo significa che oggi non ho lezione. Finalmente oggi posso riposarmi un po'.
Sono le nove di mattina e stranamente sono già sveglia da un po'. Questa notte sono riuscita a dormire ma mi sono alzata stranamente troppo presto per i miei gusti.Dopo circa una mezz'ora decido finalmente si alzarmi dal letto e dopo essere stata in bagno vado in cucina per bere un bicchiere d'acqua, ho troppo sete appena sveglia.
Appena arrivata trovo davanti a me Carla già vestita con un sorriso a trentadue denti. Questa cosa mi fa paura, ora mi chiederà sicuramente di fare qualcosa che non ho voglia di fare.
«Ho una proposta da farti, e non puoi dirmi di no, okay?» dice subito senza mai smettere di sorridere, oggi è stranamente troppo felice e sono contenta per lei, vorrei esserlo anch'io.
«Sentiamo la tua proposta...» Ho la voce ancora impastata dal sonno e sto sbadigliando di continuo.
«Tu ora ti prepari, andiamo a fare colazione da Polo che Guzmàn sta facendo i tuoi pancake preferiti e poi andiamo a fare shopping, okay?»
Sa che non posso dire di no ai pancake di Guzmàn e allo shopping, quindi accetto e vado a sistemarmi.
Faccio una doccia veloce e appena ho finito indosso una minigonna di jeans e un top a fascia nero. Metto sempre le Jordan, penso di essermi ossessionata da queste scarpe.
Mi trucco leggermente e sistemo i capelli in una coda alta, spruzzo il profumo e sono pronta.
Esco dalla mia camera e raggiungo il salotto, recupero la mia borsa che sta sul divano e poi raggiungo Carla all'ingresso prendendo le chiavi di casa.
Non appena siamo davanti al palazzo di Polo citofoniamo e ci aprono praticamente subito, come se uno di loro stesse già davanti al citofono ad aspettarci. Che strano.
Prendiamo l'ascensore per via dei numerosi piani che altrimenti dovremmo fare a piedi e arrivate all'ingresso di casa c'è sia Polo che Guzmàn ad aspettarci, entrambi sorridenti. Oggi sono tutti felici? Non capisco.
Saluto entrambi abbracciandoli e poi entriamo in casa. La tavola è piena di pancake, nutella, sciroppo d'acero, miele, frutta e diversi succhi.
«Oltre a noi c'è l'intero esercito americano a fare colazione?» domanda io stupita dalla quantità di cibo presente in questo tavolo.
«Ti ricordo che noi siamo capaci di mangiarci tutto senza saziarci» dice Guzmàn riferendosi a se stesso e a mio fratello, e ha effettivamente ragione.
Noi quattro ci sediamo a tavola e dopo pochi secondi sento una porta aprirsi e due voci che si avvicinano sempre di più, ed ecco che succede quello che pensavo, Ander insieme alla sua fidanzatina quasi mezza nuda mano nella mano che avranno appena finito di scopare dopo che si sono svegliati. Bene.
Me ne devo fregare.I due si siedono a tavola per fare colazione insieme a noi e subito tutti quanti mi guardano per vedere la mia reazione, ma faccio finta di niente, anche se sento un'improvvisa chiusura allo stomaco.
Non mi deve interessare quello che fa Ander, ormai io e lui non siamo nulla ed entrambi siamo liberi di fare ciò che vogliamo.
Inizio a fare colazione prendendo due pancake e ci metto la nutella. Inutile dire che appena li assaggio vado in paradiso, sono fin troppo buoni, come sempre d'altronde.
«Non puoi capire quanto cazzo mi sono mancati i tuoi pancake» dico non appena li ho finiti.
«Allora vieni tutti i giorni qua, almeno fai colazione e te li mangi, no?» Mi propone Guzmàn sorridendomi.Non so bene cosa dire. Sembra strano ma mi sento un po' a disagio, non so come rispondere. Insomma, fossimo stati a due anni fa avrei subito accettato, ma sinceramente ho paura di potermi abbuffare e poi vomitare tutto e sentirmi male con me stessa.

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Siamo un rompicapo 2
FanfictionContinuo della storia "Siamo un rompicapo" Dopo la partenza di Ander fra lui ed Emma restano molte cose in sospeso. Emma, spinta dalla madre, andrà all'università che frequenta anche suo fratello e i suoi due migliori amici, e sarà accompagnata da...