Eren pov
"Allora Eren, tua madre mi ha chiamato dicendo che stai avendo miglioramenti, o sbaglio?" Iniziò mio padre con tono 'gentile'.
Annuii alla sua domanda.
"E quali sarebbero questi miglioramenti? Puoi farmi vedere?" Continuò lui.
Iniziai a muovere le gambe, di regola dovrei saperle muovere un po'di più ma, essendo stato male, non mi sono potuto allenare molto.
"Oh... Bravo..." Disse mio padre facendo il finto sorpreso.
"Grisha per favore..." Iniziò mia madre notando il tono di papà.
"Quindi voi mi avete fatto venire qui, dalla Germania, dove stavo lavorando, dicendomi che quel, quel coso aveva avuto miglioramenti, e il miglioramento è un leggero movimento delle sue gambe? Ma per favore"
"Non parlare così a Eren." Disse Mikasa fulminando mio padre con gli occhi.
"Tu non hai idea di quanto questo sia un miglioramento, visto che hai deciso di andartene, non hai visto Eren crescere, e non hai visto me nascere, Eren ce l'ha messa tutta, e questo movimento, anche se piccolo, è molto grande!" Continuò la corvina alzandosi e mettendo una mano sulla mia spalla.
"Figliola tu sei troppo piccola per capire"
"Non azzardarti a chiamarmi figliola, mi rifiuto di essere definita tua figlia. Non accetterò mai un padre che ha abbandonato suo figlio e sua moglie incinta per un capriccio" finì Mikasa non staccando gli occhi da quelli di mio padre"Grisha ma cosa ti costa accettare tuo figlio, il tuo bambino, sangue del sangue, perché Grisha... Spiegami perché..." Chiese mia madre trattenendo le lacrime.
"Perché semplicemente non è normale! Non può avere una carriera, una famiglia. Se fosse stato come sua sorella ovviamente sarei rimasto" disse lui con tono ovvio.
"Ed è qui che ti sbagli" disse prontamente Mikasa.
"Eren, vuoi dirglielo?" Mi chiese Mikasa chinandosi per arrivare alla mia altezza.
Annuii prontamente.
"Papà" iniziai "ho una fidanzata".
Mio padre per poco sputò il caffè che gli aveva offerto mia madre poco prima.
"COSA?" Chiese scioccato.
"Eren ha una F I D A N Z A T A, una ragazza, qualcuno che lo ama così com'è, e se devo essere sincera è anche molto carina" disse la corvina incrociando le braccia al petto.
"Non è possibile, mi state prendendo in giro, dai non è vero, non crederò mai a una sciocchezza del genere" disse mio padre finendo di bere il suo caffè.
"E va bene non crederci, non sono affari nostri, tanto sappiamo che è la verità. Oh a proposito, visto che, purtroppo, rimarrai qui due settimane, ti dico che ogni tanto verrà qualcuno qui" disse Mikasa.
"E chi sarebbe questo qualcuno?"
"Vedrai" dicemmo io e Mikasa insieme.Sapevo benissimo che quell'incontro con mio padre sarebbe andato malissimo, ne ero consapevole, ma l'ho fatto solo per non deludere la mamma visto che lei tiene molto a quell'uomo; spero che dopo questa sceneggiata cambi idea.
Il giorno dopo, mi svegliai sentendo delle urla dal salotto.
"Mmh..." Mugugnai appena svegliato, cosa starà succedendo?
Chiamai Mikasa per farmi scendere, appena scendemmo le scale, aprimmo leggermente la porta e vedemmo nostra madre e nostro padre litigare, ci nascondemmo entrambi dietro il muro e ascoltammo la conversazione.
"PERCHÉ CARLA PERCHÉ?! PERCHÉ NON MI HAI ASCOLTATO QUANDO AVEVO DETTO DI ABORTIRE?!" Urlò mio padre.
"Perché sapevo quanto tu desiderassi un bambino! Come potevo pensare che poi sarebbe stato malato? Venivi anche tu ai controlli e sai anche tu che avevano detto che andava tutto bene!"
"AH CAZZO" imprecò mio padre lanciando un bicchiere di vetro contro il muro e frantumandolo.
"Forse è meglio se andiamo a fare colazione a scuola..." Mi sussurrò Mikasa.
"Hai ragione..."
Io e lei ci preparammo e sentimmo ancora le voci dei nostri genitori che litigavano e si lanciavano cose addosso, ci affrettammo ad uscire da quella casa."Era meglio se mamma non avesse mai chiamato quel mostro" disse Mikasa iniziando a spingere la mia carrozzina per andare a scuola.
Una volta arrivati, trovammo al cancello T/n, che guardava distrattamente il cellulare.
"Ehy T/n" la salutò Mikasa.
"Oh ciao Mikasa!" Rispose la c/c con un sorriso.
"Sono contenta che Eren sia tornato"
Ma T/n si accorse che avevo gli occhi bassi, e che non riuscivo a guardarla.
"È successo qualcosa...?" Chiese la ragazza preoccupata.
"Niente... Cose di famiglia..." Rispose la corvina.
Mikasa sussurrò qualcosa a T/n, forse le avrà detto di non convincere farmi dire cosa è successo.
"Certo, ovviamente, non l'avrei fatto comunque se è una cosa che riguarda la vostra famiglia..." La sua risposta fu la conferma della mia ipotesi.
"Grazie... Eren mi raccomando tu fai il bravo" disse Mikasa lasciandomi un bacio sulla guancia e andare via.
"È meglio se andiamo anche noi, non vorrai fare tardi dopo tanti giorni che sei mancato?" Disse la c/c.
Io ovviamente scossi la testa, lei si avvicinò e mi diede un piccolo bacio a stampo che ricambiai.
"Ehy... Qualunque cosa sia successo, sono sicura che riuscirete a risolvere tutto" disse lei guardandomi negli occhi.
Sorrisi leggermente alla sua affermazione.
T/n si mise dietro di me e iniziò a spingermi verso la nostra scuola.Angolo autrice
Yooo guys, so che mi odiate per i capitoli usciti a caso ma abbiate pietà, ammetto che con la mia prima storia sono stata più organizzata e avevo già idee, invece qui le idee mi escono come funghi ogni morte di Papa. Ma vabbè lasciamo perdere, voi come state? Tutto ok? Spero di sì, per me è un po'così così ma vabbè ci si arrangia.
Ci vediamo nel prossimo capitolo ❤️
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-No matter how you are (Eren x Reader)
Hayran KurguT/n Ackerman, una ragazza di 16 anni, si trasferisce in una nuova città in Giappone assieme a suo fratello Levi, 24 enne, nonché suo tutore da quando i loro genitori sono venuti a mancare. T/n frequenterà la "Titans Shiganshina High School" e incont...