2. Terra di mezzo

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«Guardarti è stato naturale, come lo schiudersi dei fiori di pesco in primavera

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«Guardarti è stato naturale, come lo schiudersi dei fiori di pesco in primavera.»

La fede è strana. 

Porta a credere incondizionatamente alle parole che qualcuno che neanche hai mai visto, ti dice. C'è chi definisce stolti i credenti, ché si basano su fatti e parole di dubbia provenienza, senza neanche porsi qualche domanda, ma per me sono fortunati. Voglio dire, la scienza può essere convincente, soprattutto perché prova tutto ciò che afferma, ma credere è come affidarsi completamente alla persona che si ama, indipendentemente da chi è o cosa fa. Il punto, è che io i credenti li invidio, perché anche dal nome si capisce la loro fedeltà ad un pensiero, ad una religione che non è uguale per tutti.

I fedeli, sono persone che scelgono di credere che andrà meglio, che siamo frutto di qualcosa di più grande, che qualcuno si è sacrificato per noi, che qualcuno ha lottato e che lotta per noi. Io questa convinzione non ce l'ho.

Insomma, c'è qualcosa di romantico nelle parole che il pastore sta leggendo dall'altare, ma per me rimangono solo questo: parole romantiche. Non è che io sia una non credente - nel senso che sono atea e fortemente convinta che al di sopra di noi ci sia solo un universo da scoprire grazie alla scienza - ma non sono neanche una credente - non vado a dormire pensando che sopra di me ci sia un volere di più grande. Sono semplicemente in una fastidiosa situazione di stallo che non riesco a risolvere. Io queste domande ogni tanto me le pongo - tipo le domeniche mentre ascolto il sermone, tipo oggi - solo che le mie conclusioni sono sempre inesistenti.

Una cosa che non si può recriminare a mia madre è la sua fede, tanto forte che più di una volta mi sono ritrovata ad immaginarmi un profeta che le compare in sogno e che ogni sera le dice di continuare a credere.

Quando vedo che è arrivato il momento mi metto in fila, facendomi spazio tra due corpi di cui ignoro l'identità. Stringo le mani alla stoffa del vestito ridicolo di questa settimana, e continuo ad andare avanti, anche se sento il disagio crescere ad ogni passo. Si, perché essere in fila per assumere ciò che simboleggia il corpo di cristo, quando io non sono sicura di credere in tutto questo, mi butta addosso una sensazione quasi opprimente. Un senso di colpa denso e devastante.
«Ciao» quasi mi blocco quando capisco da chi provenga quella voce, il mio piede che era a metà dell'opera per compiere un passo si ferma improvvisamente, e lui si scontra con la mia schiena. E lui che mi ha salutato sbatte contro la mia schiena. Me lo ripeto per qualche secondo, ma la realizzazione non sembra colpirmi, così mi affretto a raggiungere il resto della fila, ché sono rimasta indietro nei miei secondi di meditazione.

Accolgo la piccola ostia benedetta tra le labbra, e mi giro lentamente per tornare al mio banco, e aspetto - oh, aspetto ardentemente come non ho mai fatto - che il mio sguardo incroci il suo alla stessa velocità in cui un'onda elettromagnetica dell'atomo di cesio compie 9 192 631 770 oscillazioni - un secondo.

𝘚𝘢𝘭𝘵𝘺 𝘚𝘬𝘪𝘯 ʰˢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora