«Hai cominciato a piacermi quando il solo pensiero di te mi faceva stare bene.
Nel momento in cui ho capito che stare con te mi avrebbe fatto male, ho cominciato ad amarti.»
Copertina realizzata da @CherryVig
Inizio: 05/05/2021
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«I was stumbling Looking in the dark, with an empty heart But you say you feel the same Could we ever be enough?»
༄
La nictofilia è un'attrazione verso il buio e la notte, caratterizzata da un disagio durante il giorno, e dallo sprigionamento di un'innata creatività durante la notte. Non è una patologia psicologica, solo una lampante preferenza.
Ammetto di aver sempre trovato più tranquillità sotto la lieve luce della Luna, rispetto a quella invasiva del Sole, ma penso che essa si sia accentuata dopo il primo incontro con Harry. Le poche ore di sonno che avevo, si sono accorciare fino a concentrarsi soprattutto nel pomeriggio, dopo scuola e sdraiata sulla sabbia. Ho cominciato a sfruttare l'assenza di luce per rilassarmi, la vasca del mio bagno era spesso occupata da troppe bolle di sapone, e ho iniziato a sfruttare i sonniferi di mia madre e i tappi nelle orecchie di mio padre per mettermi a cucinare qualche dolce veloce. Le mie unghie ora sono sempre fatte, la pelle morbida e i capelli curati.
Nonostante questo, la voglia di aprire la porta sul retro e scappare, almeno per qualche ora, diventa sempre più forte, notte dopo notte, e questo perché il vero buio da cui sono attratta ha un nome e degli occhi micidiali, tanto penetranti che li sento osservarmi il cuore pulsante anche quando il loro proprietario non è presente.
Dentro di lui si cela qualcosa di oscuro, ma ciò di ancora più pericolosa, è la forza che mi dipinge verso di lui ogni volta che l'oscurità nel duo sguardo smette di celarsi per qualche attimo. Sono una falena attratta dalla luce, e quando varco la soglia della porta di casa mia, facendomi colorare la pelle di un blu tanto scuro che sento i miei confini disperdersi e mischiarsi completamente ad esso, comprendo che ormai scegliere di non bruciarmi non è più una possibilità. Non posso lasciarlo andare perché è l'unica cosa che mi abbia mai fatto sentire viva.
La tracolla mezza vuota mi colpisce il fianco ad ogni minimo movimento, la mano sinistra è calda per via della ciotola di frittelle appena fatte che sorregge e l'indice e il pollice della mano destra sono sporchi a causa dello zucchero. Mi dirigo verso casa sua con la bocca colma di zucchero e il cuore di aspettatevi non ben definite, che si mischiano all'aspettativa delle emozioni che ho bisogno di sentire - ho bisogno che sia lui a farmi sentire bene, perché è l'unico che ci sia mai riuscito. Avendo passato una vita a sentirmi una disadattata, trovare qualcuno che faccia parte degli argini come me, è confortante.
Percorro la strada malamente asfaltata con il petto traboccante di qualsiasi desiderio esistente, con una sensazione di appartenenza inspiegabile. Rolling Hills di notte è più vera. Uguale alle persone che la abitano, al calar del Sole, si toglie il trucco e si spoglia di abiti superflui, ti permette di ammirarne i difetti, che però vengono sovrastanti dalla bellezza della naturalezza, e alla fine abitare qua non è mai stato così soffocante da farmi scappare solo perché in me è sempre esistita la consapevolezza che, nonostante tutto, la notte sarebbe arrivata e quell'inevitabile senso di inadeguatezza si sarebbe attenuato almeno per un po'.