{Fu*k, it's the end.} Parte uno.

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No, lui non disse nulla.

Avevo aperto il mio cuore all'uomo a cui esso stesso apparteneva, e, cosa avevo ricevuto in cambio?

Nulla.

I miei occhi si distolsero dai suoi e battei ripetute volte le palpebre, cercando di non piangere. Guardai ovunque pur di evitare il suo sguardo, il suo silenzio. Portai la mia attenzione verso il pavimento, guardando verso i miei piedi. Spostai la mia attenzione lateralmente, mi ritrovai a guardare un punto fisso della parete in cucina.

Insomma, feci qualsiasi cosa, pur di non sentirmi stupida. Tolsi anche le mani dalle sue guance, le avevo riportate verso la T-shirt che indossavo, asciugandole anche dal sudore causato dal momento.

Sentivo una presa alla gola, un blocco, un bruciore, non saprei spiegare. L'unica cosa chiara, era che volevo rimangiare tutto ciò che avevo appena detto.

Spostai il mio sguardo verso l'alto, guardando ora un punto fisso del soffitto, cercando sempre di strozzare le lacrime che poco prima mi avevano già tradito, bagnando il mio viso.

Il silenzio incombeva tra noi.

Non avevo più letto l'espressione sul volto di Zayn, avendo distolto lo sguardo, quindi, non sapevo più neanche cosa stesse pensando, se mi stesse guardando e se, quelle lacrime, a lui avevano cessato di scendere.

Solo pochi istanti dopo, in una frazione di secondi, quasi, sentii come una presa sui miei fianchi. Sentii con forza, le mani di Zayn cingere sui miei fianchi e stringermi a lui.

Non ebbi più il modo di tenere lo sguardo distante da lui, ero così vicina al suo corpo che lo sguardo mi si incastrò nei suoi splendidi occhi.

Aveva ancora uno sguardo colmo di lacrime. Non lo avevo mai visto in quel modo, mai.

Ma non parlò, ancora non aggiunse parola a tutto ciò che il mio cuore gli aveva urlato. Non sapevo neanche a cosa, più di tutto, stesse pensando. Se si fosse soffermato sui miei "Ti amo", o sul fatto che volessi fare l'amore con lui, o peggio ancora sul fatto che non saremmo mai potuti essere felici insieme.

Non sapevo nulla di ciò che i suoi pensieri gli stessero dettando per farlo sentire in quel modo, stare in quello stato per me, per noi.

Continuavo a perdermi nel suo sguardo, quei suoi occhi che non smisero per un secondo di guardare i miei.

L'unica cosa certa è che lo sentivo tremare. Sentivo le mani di Zayn, sui miei fianchi, tremare incessantemente.

Era un segno che qualcosa voleva dirmi, ma, come sempre d'altronde, il coraggio gli mancava.

Sospirai rumorosamente guardandolo, restando un po' delusa dal suo silenzio.
Sapevo che voleva urlarmi quelle parole anche lui, perché non lo stava facendo? Perché continuava a fare del male a se stesso e a me? Perché? Quale era il motivo? Quello reale?

Sentii una sua mano spostarsi dai miei fianchi, lentamente e in un modo delicato. La sentii percorrere il mio corpo, spostarsi dai miei fianchi, per poi giungere alla lunghezza della T-shirt che indossavo come vestitino.

Lo guardai. Continuai imperterrita a guardarlo negli occhi, mentre quella che tremava, ora, ero io. Poggiai le mie mani sulle sue spalle, quasi come per lasciare libero il passaggio sul mio corpo, su tutto ciò che lui volesse fare. Zayn continuò, in silenzio, a guardarmi negli occhi, non distolse mai lo sguardo, mai. Quella sua mano portata verso la lunghezza della mia T-shirt, la mosse di poco, spostando il tessuto della maglia, in modo da poter accarezzare il mio corpo.

Aveva portato la sua mano sempre sui miei fianchi, ad un solo lato, sotto la maglia, accarezzandomi e rabbrividendomi. In un assurdo silenzio che accompagnava il momento, sospirai coprendo gli ansimi dovuti ai brividi sul mio corpo. Ansimi che non riuscii a trattenere molto, nel momento in cui, Zayn, sempre con molta delicatezza, spostò quella mano dal mio fianco, facendola scendere sul tessuto del mio intimo.

Call me Daddy 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora