{Who is she?} Parte due.

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Ero appena uscita dal bagno.
Stranamente non sentivo più nessun bisbiglio tra quelle due, che, come potevo capire si trovavano entrambe in cucina.

Mi avviai da loro.
Senza perdere altro tempo, dato che erano già le nove passate e, come mi aveva ricordato Cara, quella sarebbe stata una giornata alquanto impegnativa.

In cucina si sentiva l'odore di caffè appena fatto, in realtà lo si sentiva già dal corridoio. A differenza di come mi aspettavo, Cara era alle prese con le sue faccende. La donna era nella sala da pranzo, che ripiegava i miei vestiti puliti.
Le passai accanto, e, senza dir nulla raggiunsi la cucina.

Come avevo potuto già immaginare quella ragazzina era lì...

Sulla tavola vi era preparato un vassoio con le fette biscottate e la marmellata ai frutti di bosco, accompagnati dalla mia tazza, rigorosamente della saga di Harry Potter, contenente il caffè latte fumante.

"Buongiorno..." Parlò timidamente quella ragazzina alla mia vista. L'avevo sentita nel sonno bisbigliare cose cattive nei miei confronti, quindi mi limitai solo a guardarla, snobbando il suo saluto.
Era alquanto impressionante però...
Quella ragazzina vestiva con una maglia lunga, indossata come un vestitino, e, delle Vans nere, vecchie e mal ridotte.
Aveva quei capelli brutti e arruffati, spettinata e anche senza trucco.

Sembrava...

Lasciamo stare!

Mi sedetti vicino alla tavola, iniziando a gustare la mia colazione, anche se avevo chiesto solo il caffè latte, le fette biscottate non mi dispiacevano.

Un punto a suo favore!

"Non ci siamo ancora presentate!" Esclamai io di punto in bianco, con la bocca piena di cibo. "Marie, mi chiamo Marie..." Mi rispose, tenendo sempre un profilo basso. Stava cercando di impressionarmi dopo quello che aveva detto la sera prima? Oppure dopo quello che aveva detto a sua zia?

"Marí?" Le risposi io, accentuando la "i".
"È Marie, delicatamente..." Mi rispose lei. "Okay Maria!" Le esclamai io, snobbandola poi subito dopo. Ritornai a mangiare le mie fette biscottate, per poi fare un sorso del mio caffè latte. Un sorso, sì. In quel momento ci mancò poco che, oltre al Whisky del giorno prima, si sarebbe ritrovata anche il caffè latte sputato sul viso. Faceva schifo!

"Ma cos'è sta roba?" Parlai con un tono irritato, posando subito la tazza sul tavolo. Si capì subito che la ragazza si mortificò in quel momento, e, forse io avevo un po' esagerato. Il caffè latte era solo più amaro del solito. Era mia abitudine prenderlo molto zuccherato e lei non lo sapeva, ma Cara neanche si era curata di dirle il tutto.

"Vuoi che te lo rifaccia?" Cercando riparo la ragazzina mi chiese, prendendo uno straccio per pulire sul tavolo dove avevo sporcato. "No, lascia stare!" Le risposi io, impazientita, alzandomi dalla sedia. "Che lavoro posso mai offrirti se io ho un locale e tu non sai fare neanche un caffè latte?" Un po' più stronza del solito le parlai, facendo fermare Marie da quello che stava facendo. "Io-io non ho mai lavorato in un bar!" Mi rispose lei, balbettando. Era più nervosa che impaurita. Cercai a quel punto di calmarmi e guardai verso la ragazzina.

Più che altro, improvvisamente, soffermai il mio sguardo su di lei...

Persi lo sguardo su di lei...

Aveva un livido sul collo...

Un livido? Sì, era possibile!

Possibile, come poteva essere possibile anche un succhiotto.

"Ah, quindi è anche una troiottola!" Esclamai tra me e me, scuotendo subito la testa per togliermi via quel pensiero.
Il pensiero che senza volerlo mi ero trasformata in mia Jen.

Call me Daddy 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora