{Baby, i love you} Parte due.

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Perché stavo piangendo?
Perché avevo quelle lacrime che stavano bagnando il mio viso?

Il punto era chiaro quanto difficile da ammettere, per me; non mi fidavo delle parole di Zayn...

Brutto da dirsi, lo so.
Avevo qualcosa che proprio non mi tornava. Non mi era piaciuto il suo comportamento, il far licenziare Liam per colpa mia. Non mi era piaciuto il suo incontro con Marie, non riuscivo a digerirlo. Non mi tornava come si conoscessero e come addirittura si erano sentiti per incontrarsi al suo arrivo a New York.

Mi aveva sussurrato quelle parole, sarei potuta essere la donna più felice del mondo, ma non lo ero. Non lo ero neanche un po'...

Portai la mia mano, quella libera dalla presa di Zayn, verso gli occhi, cercando di asciugare velocemente quelle lacrime sul mio viso, prima che degenerassero. Le asciugai e poco dopo, lentamente, mi voltai verso Zayn.

Mi voltai tenendo lo sguardo e la testa calata, cercando di evitare a tutti i costi il suo sguardo. Zayn, una volta voltata verso di lui, lasciò la mia mano, portandone una sotto al mio mento, in modo da poter alzare il mio viso e potermi guardare negli occhi.

"Perché piangi?" Mi sussurrò, cercando lui, a tutti a costi, il mio sguardo. Il mio sguardo che tenevo lontano dai suoi occhi. Sospirai rumorosamente, mordicchiandomi nervosamente l'interno guancia. "Piango perché non riesco a fidarmi delle tue parole..." Con voce strozzata, riuscii ad aggiungergli, raccogliendo tutto il coraggio che potevo avere.

Lui rimase in silenzio dopo le mie parole, aveva perso la voglia di aggiungermi qualcosa. Magari rimase in silenzio poiché mi aveva detto ciò che provava per me, ed io ero riuscita solo a dirgli che non mi fidavo di lui. Mi sentivo sbagliata. Mi sentivo sbagliata per tutti gli altri, non potevo iniziarmi a sentire sbagliata anche verso di lui. Non potevo perderlo, non volevo e non potevo, non per una seconda volta.

Come una bambina in cerca di protezione, mi strinsi a lui, nel silenzio più totale. Con la testa sempre abbassata, mi avvicinai al suo petto, poggiandola su esso. Lui, sempre nel silenzio più totale, mi abbracciò. Mi strinse a lui, tirando come un sospiro di sollievo.

Sarebbe stato facile dimenticare tutto il resto, in quel momento. Nel momento in cui mi trovavo tra le sue braccia. Sarebbe stato facile, ascoltare il suo battito, accelerato in quel momento. Avevo la testa poggiata sul suo petto, potevo non fidarmi di lui, ma potevo sentire il suo cuore in quel momento e di quello potevo fidarmi ciecamente. Batteva all'impazzata. Sentivo il suo cuore, battere, forte, quasi quanto il mio.

Sorrisi, nascosta dal suo sguardo, stringendo Zayn, ora, tra le mie braccia. In quell'istante dimenticai tutto, dimenticai il perché ero arrabbiata con lui. Sentivo il calore del suo corpo, che unito al mio, rendevano perfetto anche l'imperfezione. Lui lo era, in realtà. Lui era perfetto. Sentivo, finalmente, il suo profumo. Quel profumo che realmente amavo, il suo Christian Dior, riconoscibile in mezzo a milioni di persone.

Lui però, non si trattenne molto tra le mie braccia, poco dopo, si distaccò da me, cercando il mio sguardo. "Perché hai baciato quel tipo?" Mi chiese, guardandomi dritto negli occhi. Io volevo essere sincera con lui, ma non sapevo neanche cosa rispondergli. Lo guardai dritto negli occhi per alcuni secondi, distogliendo subito dopo lo sguardo. "Tu perché eri al mio locale, con Marie?" Ancora una volta, cercai spiegazioni anch'io. Non risposi alla sua domanda, ma bensì, gliene contro feci un'altra. Sempre la stessa in realtà, sempre quella domanda di cui temevo una risposta.

Una risposta che, come la mia, non arrivò.
Zayn sospirò, sospirò rumorosamente, passandosi poi una mano tra i capelli. Stava pensando a qualcosa, lo si capì dal fatto che sembrò incantato e perso tra i pensieri.

Call me Daddy 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora