s r a w b e r r i e s

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minho chiese a jaemin di tenere aperto il cafè ancora per un po' e questo rispose di sì come segno di incitamento a farsi avanti con quel ragazzo, anche lui aveva capito ci fosse qualcosa, ma per ora minho non sapeva altro che il suo nome

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minho chiese a jaemin di tenere aperto il cafè ancora per un po' e questo rispose di sì come segno di incitamento a farsi avanti con quel ragazzo, anche lui aveva capito ci fosse qualcosa, ma per ora minho non sapeva altro che il suo nome. sapeva che qualcosa in lui lo intrigava ma per chiamarla infatuazione era ancora troppo presto, era sicuro però che qualcosa lo attirava.

salutò con un sorriso soddisfatto il suo collega mentre usciva dalla porta principale ed appena si girò trovò, come previsto, il viso di jisung appoggiato sul braccio esile, che dolcemente lo faceva quasi addormentare. si avvicinò con cautela, sapeva non stesse davvero dormendo ma voleva lasciarlo lì tranquillo ancora per un po'.

fece pochi passi e la testa di jisung era ancora sul tavolo. si accovacciò affianco a lui ed analizzò per bene il suo viso. una linea precisa partiva dalla mascella destra e proseguiva alla sinistra, gli occhi chiusi contornati da della matita marroncina, le ciglia lunghe e troppo strane per essere orientali.
le guance paffute che lo facevano sembrare un piccolo scoiattolo e due fili rossi che formavano un sorriso non sforzato, ma normale.

minho si era perso a guardare quella figura che ormai riteneva eterea quando proprio quest'ultima aprì gli occhi di scatto e fece contatto visivo col maggiore.

si alzò subito dalla sedia, era troppo imbarazzato, e stessa cosa fece minho, jisung però ebbe un piccolo giramento per essersi alzato così in velocità che si dovette appoggiare al tavolo per non rischiare di cadere. minho voleva fare qualcosa ma era ancora con lo sguardo basso per l'imbarazzo provato giusto un paio di secondi prima. riuscì solo a dire una frase quando vide che jisung stava veramente male

" jisung che succede? "

jisung però non rispondeva, gli stava girando la testa, sembrava come se un ammasso di persone gli stessero passando vicino, sentiva ovattato ed un piccolo fischio in lontananza che sperava ci fosse anche nella realtà, segno che non stesse impazzendo.

minho nel vederlo così decise di rifarlo sedere sulla sedia. " jisung dimmi che hai " " nulla hyung davvero mi gira solo la testa " " hai mangiato oggi? " " s-si " " sii serio "
" n-no " " perché non hai mangiato scusa? " " non avevo fame " " non è una scusa, ora aspetta qua "

minho si diresse dietro il bancone e tirò fuori dei dolcetti a caso, tanto per sfamare quello scoiattolo che non aveva mangiato nulla dalla sera prima. si sedette di fronte a lui e gli porse quei dolcetti con un bicchiere d'acqua, da prima jisung rifiutò il tutto, non voleva dare fastidio al maggiore, quest'ultimo però gli si parò davanti e con un sguardo serio gli impose di mangiare qualcosa. jisung cedette allo sguardo persistente dell'altro e avvicinò la mano soffice ai dolcetti. ne prese uno al cioccolato, che forse era uno dei pochi dolcetti da lui graditi.

mise quella pallina in bocca e, con un piccolo morso, mandò giù il tutto. " perchè mangi solo così poco? " " non ho molta fame " " jisung, so che non ci conosciamo ma sono comunque preoccupato per te e non vorrei che mi morissi nel negozio ecco

𝘀𝗶𝗰𝗸 | 𝗺𝗶𝗻𝘀𝘂𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora