c i g a r e t t e s

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giorni strazianti erano per jisung, il quale non aveva voglia di fare nulla, saltava scuola in continuazione ma tanto nessuno gli avrebbe mai detto qualcosa

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giorni strazianti erano per jisung, il quale non aveva voglia di fare nulla, saltava scuola in continuazione ma tanto nessuno gli avrebbe mai detto qualcosa.

passava le giornate chiuso in casa, se non qualche volta per fumare una sigaretta. sapeva facessero male ad un ragazzo di 17 anni, sapeva che sarebbe potuto morire, sapeva tutto quello che succedeva alle persone che fumavano troppo, ma sapeva anche che, semmai fosse diventato un fumatore accanito, nessuno lo avrebbe saputo. con i suoi amici non si sentiva da un po', tutti allo stesso tempo però a scuola si chiedevano cosa fosse successo, erano preoccupati per lui in fondo, quei 4 ragazzi ci tenevano a lui e non avere sue notizie per giorni li metteva un po' ansia.

quella sera uscì, sera beh, erano le quattro di notte, ma uscì comunque da casa sua, voleva fumare in santa pace e l'unico modo per farlo era andare nel suo solito parchetto lì vicino, era sempre scuro, soprattutto di notte, ma la luce della luna faceva intravedere il bianco dei fiori a terra. 

avanzava stanco, aveva sonno, ma non riusciva ad addormentarsi, aveva troppi pensieri per la testa. si sedette su di un'altalena, una di quelle più al buio. posò le mani sul fondoschiena per capire in che tasca fossero le sigarette, le trovò in quella sinistra e le tirò fuori subito dopo. aprì il pacchetto e lo trovò con solo due sigarette restanti, aveva intenzione di finirle entrambe.

aprì di poco il giubbotto e da una tasca interna tirò fuori l'accendino, mise la sigaretta in bocca e la accese in poco tempo. ripose il tutto dov'era prima, tenendosi in mano l'accendino e la seconda sigaretta, nel frattempo dondolava un po' immerso nei suoi pensieri. si sentiva vuoto in quei giorni, stava perdendo tempo non andando a lezione, perdeva tempo a fumare, perdeva tempo a non mangiare, facendo forse preoccupare i suoi compagni, e forse anche il ragazzo del bar, quello con cui una settimana prima sarebbe dovuto andare a cercar lavoro.

si ricordava di quel ragazzo e non sapeva nemmeno lui perché, sapeva solo che quel contatto delle loro mani lo aveva fatto scaldare. 

nel mentre che pensava si sdraiò sull'altalena facendo così che la testa penzolasse all'indietro. gli sarebbe andato il sangue al cervello fumando in quella posizione?
probabilmente sì ma tanto era sicuro che a nessuno sarebbe importato. fece altri due tiri per poi tenere la sigaretta in bocca per un po'. prese il cellulare e le airdpods per poi metterle alle orecchie e far partire una delle solite canzoni tristi, pronte a farlo piangere in situazioni simili. 

" qualcuno mi dica perché in questo momenti devo mettermi ad ascoltare canzoni deprimenti "

 perso nei suoi pensieri, belli e brutti che fossero, e dato l'alto volume della canzone che ormai infastidiva le sue orecchie, aveva perso concezione del mondo esterno, tanto da non ricordarsi nemmeno dove fosse, e tanto da non riuscire a sentire dei leggeri passi alle sue spalle, che accarezzavano pesantemente il cemento fiorito.

𝘀𝗶𝗰𝗸 | 𝗺𝗶𝗻𝘀𝘂𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora