lee minho, ragazzo estroverso, si ritroverà a provare sentimenti per un biondino in fin di vita
ー 𝘥𝘰𝘷𝘳𝘦𝘪 𝘧𝘪𝘥𝘢𝘳𝘮𝘪 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘯𝘪𝘴𝘤𝘪𝘶𝘵𝘰, 𝘮𝘪 𝘴𝘦𝘮𝘣𝘳𝘢 𝘢𝘻𝘻𝘢𝘳𝘢𝘳𝘥𝘢𝘵𝘰, 𝘦𝘱𝘱𝘶𝘳𝘦 𝘭'𝘩𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰 ー
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la mattina dopo minho aveva il giorno libero, era da un po' di giorni che nella sua testa vagava l'idea di cambiare lavoro e studiare, i suoi esami si stavano comunque avvicinando, ed i suoi diciotto anni anche.
decise di parlare con la proprietaria del bar, la signora hwang, per spiegarle un po' la situazione ed un suo plausibile addio.
prese il telefono in mano, lui ancora sul letto con una tazza di caffè nella mano destra.
" pronto signora hwang? " " minho, come mai mi chiami nel tuo giorno feriale, ci sono problemi? " " in verità no ecco, volevo parlarle un po' del lavoro e di come lo gestisco " " dimmi pure "
andarono avanti a parlare per un'indeterminato periodo di tempo, il quale un ragazzino biondo dall'altro lato della strada aveva speso mangiando una zuppa di pollo, non sapeva nemmeno lui come avesse fatto a finirla, ma un qualcosa nelle parole del dottore lo fecero accendere, e così riuscire a mangiare dopo tanto tempo.
minho finì la chiamata con il suo capo con un velo di tristezza sul volto, pur sempre quel lavoro l'aveva portato a conoscere tante persone, nonché i suoi amici più fedeli, amici come jaemin e ryan - i dipendenti del locale assieme a lui - e tanti altri con cui ancora si tiene in contatto.
lasciarlo sarebbe stato difficile, ma era pur sempre dover suo pensare più a se stesso ed allo studio. decise di alzarsi per non pensare a quelle cose, farsi una doccia ed andare a trovare quel biondino che tanto gli piaceva.
se solo le strade non fossero così piene sarei già arrivato
si ripeteva in mente minho mentre la sua auto andava ai trenta all'ora. il traffico lo stava trattenendo ed aveva paura di non riuscire ad arrivare all'ospedale prima della chiusura del tempo di visita, che, aveva controllato prima, fosse a mezzogiorno e mezza, orario che pian piano si stava avvicinando.
jisung mangiava ancora, come se il suo stomaco avesse capito di essere in astinenza, e prese a mangiare, tanto che fece piangere un ragazzo alla sua porta, appena arrivato.
un moretto stava fermo alla porta guardando attentamente i movimenti veloci del minore mentre metteva in mostra il suo miglior sorriso, donato una se non due volte al minore. accadde tutto in fretta, i loro occhi si incontrarono ed entrambi divennero rossi in viso, minho andò sul letto del minore, fissando il piatto vuoto e alternando lo sguardo agli occhi del biondo, mentre questo, un po' intimidito, si nascondeva dallo sguardo del maggiore, facendo finta non fosse successo nulla.
jisung fece una domanda, una sola, per far si che il maggiore corse fuori dalla stanza, lo fece felice, agitare, e fiero allo stesso momento.
" ne posso ancora? "
*
i due ora erano seduti fuori, giocando con il gattino che tempo fa li aveva raggiunti, al quale diedero il nome " snow " visto il color bianco candido. ci giocavano assieme mentre l'aria fresca di luglio faceva svolazzare i capelli di entrambi
" jisung " " si hyung " " mi ha chiamato la proprietaria del locale dove avevo detto potessi lavorare, sai, quello prima del litigio " " oh s-si ricordo, non mi son mai scusato per quella volta sono un cretino " " non è così fidati, ma ormai è una storia passata e non voglio pensarci, piuttosto dicevo che le ho parlato e le ho un po' spiegato la situazione, non entrando nei dettagli, e mi ha detto che quando ti senti meglio puoi tornare lì e iniziare il lavor-
jisung fermò inaspettatamente minho prendendogli le spalle e spalancando gli occhi, urlando quasi testuali parole
" il tuo lavoro minho ommioddio me ne ero scordato che fai? ci vai? come fai ad andarci? con la scuola? sei sempre qui da me ommioddio non ti sto trattenendo io vero vero dimmi di no minho ommioddio che ansia come va a lavor- " " jisung calmati e respira " il maggiore rise alla reazione del minore e gli diede delle pacche sulla schiena per farlo calmare, non voleva affaticarlo con futili pensieri.
" il lavoro va bene, la scuola pure, se non l'hai notato vengo da te la sera, il pomeriggio vado a lezione e di mattina ho il turno, certo non ho molto tempo per me stesso, ma ho pur sempre te, e so che con te son felice "
jisung lo guardò con gli occhi dolci, in parte gli dispiaceva per portargli via tempo per se stesso, ma, da quanto aveva detto il moro, a quest'ultimo faceva piacere stare assieme, quindi decise di lasciar perdere e di andare oltre
" se lo dici tu, comunque io si sarei disposto a lavorare lì quando mi rimettono " " ti hanno già detto una possibile data? " " in realtà no, mi hanno detto, dalle ultime analisi, che sono riuscito a prendere un po' di peso e che se riesco ad arrivare a cinquanta in una settimana mi fanno tornare a casa "
minho sorrise come non mai e abbracciò d'istinto il minore, era davvero fiero di lui, jisung ricambiò e posò la testa sulla spalla del maggiore, accoccolandosi un po' e facendo aderire la schiena di minho alla panchina, così che jisung fosse accoccolato su di lui
" minho " " hm " " sono felice " " anche io, tanto " chiusero gli occhi ascoltando il rumore delle foglie degli alberi, prima che entrambi caddero tra le braccia di morfeo