lee minho, ragazzo estroverso, si ritroverà a provare sentimenti per un biondino in fin di vita
ー 𝘥𝘰𝘷𝘳𝘦𝘪 𝘧𝘪𝘥𝘢𝘳𝘮𝘪 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘯𝘪𝘴𝘤𝘪𝘶𝘵𝘰, 𝘮𝘪 𝘴𝘦𝘮𝘣𝘳𝘢 𝘢𝘻𝘻𝘢𝘳𝘢𝘳𝘥𝘢𝘵𝘰, 𝘦𝘱𝘱𝘶𝘳𝘦 𝘭'𝘩𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰 ー
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una sfilza di chiamate furono viste da minho appena accese lo schermo del cellulare, trovandone circa 7 dal suo capo, 10 dal suo collega e 2 da un numero sconosciuto. decise di chiamare prima il capo, il quale già una volta l'aveva rimproverato per non aver risposto alle sue chiamate. sbloccò il cellulare con la password più semplice al mondo - 12345
andò nella rubrica, cercando il contatto del suo capo, il quale trovò poco dopo.
" scusi signora hwn- " " minho! perché non mi hai risposto! te lo avevo già detto! cosa avevi di così importante da fare! minho! " " signora la prego s-so che me lo aveva già detto m-ma davvero non ho sentito nulla " " non sono scuse minho! mi sono preoccupata, ho dovuto chiamare anche jaemin! ti rendi conto che sei in grossi guai! " " m-mi scusi davvero " " non serve che ti scusi, volevo avvisarti di un ordine abbastanza grande ricevuto questa mattina, ma vedo che non sei interessat- " " no no mi dica la prego non voglio perdere il posto " " mh .. chiama jaemin, lui ti spiegherà meglio " " v-va bene, mi scusi ancora direttrice " " minho smettila di scusarti! piuttosto alza la suoneria del cellulare ed imparare a fare i frappè, abbiamo sempre più richieste al bar, ma non sono mai soddisfatte, non vogliamo perdere clienti " " certamente, farò del mio meglio - arrivederci "
la signora dall'altro capo della chiamata non rispose al suo arrivederci, buttò giù senza dare risposta a minho, il quale aveva l'ansia a mille. chiamò quasi immediatamente il suo collega, facendosi strada verso il bar nel quale il suo turno lo stava aspettando, insieme forse ad un impaziente jaemin, e per questo minho decise di chiamarlo, almeno per prevenire una terza guerra mondiale.
***
le urla delle infermiere riempivano le orecchie di jisung, il quale, steso sul lettino, respirava pesantemente, quasi morente, come se stesse avendo un'infarto. erano quelle le conseguenze del non mangiare per settimane? probabilmente si.
ma allora perché jisung, sapendo le conseguenze dei suoi errori, questo continuava a non mangiare? beh, non lo sapeva nemmeno lui.
vedeva nero e continuava a sentire ovattato, le urla dei dottori risuonavano nelle sue orecchie come i ritornelli delle canzoncine infantili. stava pregando dei internamente che tutto quello fosse un sogno. eppure capiva lui stesso nel suo stato di trans che probabilmente stesse davvero male. si sentì trasportato, due braccia o forse di più lo stavano portando via da quel materasso. si sentì così debole che quasi cadde tra le braccia dei dottori.
venne trasportato in un altra stanza, nella quale gli fecero più tac e analisi del sangue possibile, non capendo come questo stesse così male. la sua testa gli diceva di aprire gli occhi ma qualcosa di più forte di lui lo stava trattenendo. improvvisamente vide una luce abbagliante davanti ai suoi occhi, dal nero tutto diventò bianco, ma nulla cambio, anzi rimase fermo su quel materasso. i medici cominciarono a spogliarlo, cominciando a mettere tubicini ovunque; dalle braccia alle gambe alla pancia alla testa ovunque un piccolo tubicino trasparente si vedeva anche fuori dallo specchio della sala operatoria, nella quale jisung stava perdendo sempre più coscienza.