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jisung passò la notte insonne, guardando il soffitto della sua stanza buia, non riuscendo quindi a vedere granché, ma per quel che vide, riuscì a rivivere il momento in cui le labbra di un angelo si posarono per svariate volte sulle sue.

flachback

" cosa mi dici? " " cosa dovrei dire? " " non ti è piaciuto? " " chi ha detto questo? " " e allora cosa ne pensi? " " perché tutte queste domande? " " giusto, ne vuoi un altro? " " è una cosa da chiedere? " " no "

***

voleva solo immaginare quel momento, tenerselo in testa, non scordarlo mai, e non pentirsene dopo. perché si, aveva paura di pentirsene, o meglio, che minho se ne sarebbe pentito, certo non era pessimista, ma piuttosto realista e beh una relazione con un malato non è delle migliori.

minho avrebbe potuto lasciarlo quando aveva più bisogno, forse per salvare se stesso.

avrebbe potuto lasciarlo da solo un secondo, non trovandolo il secondo dopo.

avrebbe potuto scordarsi di lui, non avendolo accanto giorno e notte.

fattori del genere provocarono un groviglio nello stomaco del biondo, che non riuscì a distinguere tra farfalle e vomito. ma sapeva di aver bisogno del moro in quell'esatto momento. decise di calmarsi, pensieri del genere avrebbero solo potuto degenerare la sua già disastrosa situazione. volle vedere minho, volle sentire la sua volle, volle sentirsi amato da lui, e si ritrovò a chiedersi del perché tutte quelle emozioni in quel minimo tempo

( jisung pov. )

mi chiedo se sono sicuro di provare davvero tutto quello, da permettermi di essere amato da qualcuno, se davvero qualcuno sia disposto a provare sentimenti per me, usare il suo cuore a suo piacimento per rendere felice me, davvero merito tutto questo? forse no, ma con lui sto bene

minho in questi mesi ha fatto tanto inconsciamente, è grazie a lui che sono in ospedale, è grazie a lui se sono felice di essere qui. perché minho ha capito, ha capito sin dall'inizio, che in me qualcosa, seppur non conoscendomi prima, stava male, stava andando a male, e prima che qualcosa vada a male bisogna proteggerla

non sono sicuro di provare amore, l'amore è una cosa troppo grande anche per un diciasettenne quale sono, ed in più a me son sempre piacete le ragazze, circa, ma piacere si, con lui provo piacere, mi fa saltare lo stomaco, lo accende e lo spegne a suo comando ogni volta che lo vedo, fa tutto lui. minho è artefice dei miei sentimenti. starò esagerando, ma mi sento che con lui è diverso, io sono diverso, lui lo è, ed insieme siamo un qualcosa di perfetto

ma forse sto correndo troppo e mi sto solo facendo giri mentali, quel bacio per lui avrebbe potuto significare anche tutto, come niente, per questo non mi fido ancora molto. certo, ha voluto lui il secondo, terzo e quarto bacio, ma questo non vuol dire nulla

vero?

si vero

end of jisung pov

si rigirò nel letto per una quindicina di volte, se avesse avuto un compagno di stanza probabilmente l'avrebbe già cacciato via e lasciato dormire su una panchina, perchè jisung aveva i pensieri confusi, lui era confuso, ed anche il ragazzo dall'altra parte della strada

ripensò per un'ultima volta alla sensazione di avere delle labbra sulle sue, soprattutto quelle del maggiore, perchè da lì a poco nessuno avrebbe potuto sapere cosa sarebbe potuto succedere ad han

era pur sempre in ospedale

minho side

che minho si fosse pentito di quello che avesse fatto la sera prima? che avesse avuto ripensamenti, forse rimorsi? beh, no

nulla, letteralmente nulla, quel bacio con jisung era diventato il suo tutto che nulla ricordava più

gli era piaciuto, sia il bacio, la sensazione e lui in sé. provava forti emozioni attorno a jisung e non ne capiva bene perché, ma sapeva che non era una cosa da sottovalutare

- cosa dovrei fare? -

si chiese per la ventesima se non trentesima volta nell'arco di quella nottata piovosa passata insonne per questa piccola domanda e quel grande momento che non riuscivano a farlo dormire.
se fosse andato la mattina dopo sarebbe risultato sottone, o anche arrogante, ma la voglia di vedere il volto del minora era così prominente che lì, alle quattro del mattino, decise di buttarsi giù dal letto, mettersi le scarpe, correre sotto la pioggia e riassaggiare le labbra che tanto lo avevano turbato.

e così fece

jisung side

un bussare ripetitivo gli ruppe il momento in cui le palpebre stavano per chiudersi una volta per tutte, stava per addormentarsi, finalmente, ma il karma non era dalla sua parte.

si girò incredulo verso la porta, non riuscendo a vedere molto visto il buio che lo circondava.
disse un piccolo arrivo facendo cessare i battiti alla porta
prese il cellulare accendendo la torcia e scendendo barcollante dal comodo letto, le forze lo stavano lasciando poco a poco.

ed un pensiero in quell'esatto momento lo fece sorridere

aveva fame

che fossero le farfalle al pensiero lasciato poco prima del bacio con il moro o che davvero avesse fame non lo sapeva, ma entrambe lo fecero sorridere.

si chiese chi fosse a bussare alla sua porta, forse un dottore, e per questo non si fece molti problemi.

camminò con la torcia puntata al pavimento, rischiando più volte di inciampare, ma riuscendo ad arrivare alla porta sano e salvo, cercò di capire chi ci fosse dietro la porta trasparente ma non capì nulla e decise di aprirla e basta 

i suoi occhi si illuminarono appena due labbra soffici si appoggiarono sulle sue, mentre gli occhi si chiusero venne sbattuto sul lettino e la porta venne scaraventata sulla parete alla quale prima si adagiava senza emettere il minimo rumore, mentre un secondo dopo sempre la stessa porta fece un rumore che avrebbe potuto far svegliare l'intero ospedale

ma a minho non importava, voleva che jisung fosse suo e solo suo, voleva le sue labbra e bramava il suo corpo, sapeva non fosse ancora pronto, ne lui ne l'altro, ma le sue labbra e il suo collo erano ancora disponibili per il gran coniglio.

jisung analizzò la situazione non capendo bene il tutto, nel mentre che minho gli lasciava baci sul collo latteo.

minho era appena entrato nella sua stanza d'ospedale, erano le quattro del mattino, questo voleva dire che aveva pensato a lui. fuori pioveva a dirotto, questa voleva dire che avesse corso sotto la pioggia solo per baciarlo. lo stava baciando, ed ancora una volta non voleva staccarsi dalle sue labbra, voleva capire fin dove sarebbe potuto arrivare, quanto davvero a minho piaceva lui.

alzò gli occhi, incontrando quelli del maggiore, si fermarono un secondo, solo uno.

" scusa se mi sono precipitato qui senza preavviso " " secondo te mi interessa? " " da quando questo coraggio? " " da quando ti ho davanti " " preferisci me o un frappè? " " bisogna chiedere? " " si " " e allora preferisco te " " ah .. quindi se ti baciassi adesso non ci sarebbero problemi? " " mi hai appena lasciato che so settanta succhiotti sul collo " " vero, ma allora è un no? " " è un si cretino " " perfetto "

quella sera minho lasciò tutti i suoi problemi e pensieri strani sulla loro relazione da parte e stessa cosa fece jisung, entrambi decisero di donarsi piacere, o meglio: amore.
quella sera non arrivarono a quel momento, decisero di fare passi piccoli, ma dire che non si fossero divertiti era un eufemismo.

si erano donati amore, poco, ma amore, non profondo, ma amore, in fondo: amore è amore

𝘀𝗶𝗰𝗸 | 𝗺𝗶𝗻𝘀𝘂𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora