h o s p i t a l

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pareti bianche ed una luce fredda accecante si ritrovò davanti jisung, facendogli chiudere gli occhi d'impatto

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pareti bianche ed una luce fredda accecante si ritrovò davanti jisung, facendogli chiudere gli occhi d'impatto. 

li riaprì poco dopo sentendo una scossa sui piedi, li guardò ma non trovò nulla di strano. guardò un po' più sopra i piedi e si rese conto di aver solo un lenzuolo sopra di se. alzò con stranamente molta fatica la sottile coperta che lo ricopriva e si ritrovò le gambe scoperte e solo il resto del corpo coperto da una piccola tunica azzurrina. si chiese cosa fosse, e trovò risposta alzando lo sguardo e notando una donna, o meglio una signorina, con un camice bianco ed una cartellina in mano, capelli raccolti in una coda alta e rossetto un po' sbavato.

la signorina non parlò, probabilmente notando lo stato di trans in cui era finito il biondo. ebbe l'impulso di chiedere spiegazioni ma non fece in tempo, si guardò le mani e le trovò con dello scotch sopra facendo tener fermi dei tubetti trasparenti sottili, seguì quei fili bianchi e li vide dirigersi verso l'interno del gomito con un ago argentato poi infilato proprio dentro lì. nell'altro braccio vide la stessa cosa, se non un liquido rosso scorrere dentro uno di questi. il sangue era suo e se ne rese conto quando vide il suo nome in un sacchettino appeso ad una flebo. 

mandò giù un groppo di saliva che non sapeva di avere e spostò lo sguardo verso la ragazza davanti a lui, cercando contatto visivo e forse con la speranza che la prima a parlare fosse lei. il suo desiderio non si avverò poiché la ragazza se ne andò lasciando stupito e confuso il biondo. al contrario entrò un uomo un po' più anziano probabilmente sposato vista la fede al dito, con un camice decisamente troppo grande per lui ed un bicchiere d'acqua in mano. si spostò davanti a jisung e posò in un angolino quel bicchiere pieno a metà. 

guardò jisung con un piccolo sorriso mentre sul volto del minore si formava ancora più confusione. il biondo non spicciava parola e molto probabilmente stava pregando internamente che a parlare per primo fosse il dottore ora alla sua sinistra. questa volta invece le preghiere di jisung funzionarono dato che dopo che il signore vestito di bianco controllò qualcosa in quella cartellina, cominciò a parlare, pronunciando una frase che fece congelare Jisung. 

" allora signorino han come sta? "

jisung lo guardava perplesso, non aveva ancora provato una volta a mettere insieme quei pezzi di momenti. perse quindi un po' di tempo per intendere a pieno cosa voleva dire il medico. ragionò sul fatto del perché fosse in ospedale ma l'unica cosa che si ricordò fu la visione tutta nera del suo sguardo puntato ad un pavimento sporco. flebilmente aprì la bocca e con una voce quasi trasparente parlò 

"sto bene penso " " si ricorda cosa è successo, la vedo confuso " " in verità non ricordo bene " " è normale stia tranquillo. in breve lei ieri sera deve essere svenuto, dalla tac probabilmente è un calo di zuccheri nulla di grave, un signore anziano, detto essere il suo vicino di casa, ha chiamato l'ambulanza e sono venuti a prenderti per portarti qui " jisung fece uno sguardo abbastanza stranito

𝘀𝗶𝗰𝗸 | 𝗺𝗶𝗻𝘀𝘂𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora