00| prologo

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La strada è silenziosa e vuota, nonostante sia pieno pomeriggio. Una leggera brezza autunnale smuove le poche foglie rimaste degli alberi lungo la via, mentre la maggiorparte di esse ricopre i prati delle case del quartiere. Nessuna macchina passa sulla strada, e nessun gruppo di giovani ridono mentre si rincorrono sotto gli ultimi raggi caldi del sole.

Casa King è uguale a sempre. Un vialetto curato con diverse piante a decorarlo, l'erba innaffiata e tagliata regolarmente, la pittura dei muri bianca come nuova. Eppure l'interno della casa è diverso.

Il silenzio regna nelle stanze, percorre i corridoi e riempie ognuno dei suoi abitanti.

Mia e Joseph King sono in cucina, impegnati nelle loro cose, ma coscienti della presenza dell'altro. La donna scorre tra le notizie della giornata, mentre l'uomo sfoglia le ricette nei vecchi quaderni che riempiono le mensole della cucina, nel tentativo di trovare qualcosa di particolare per cena.

Alcuni raggi solari riempiono la stanza, riflettendosi nelle piastrelle bianche del pavimento, mentre l'unico rumore è quello dei loro respiri.

Nello stesso momento, a pochi passi da loro, nel salotto di casa King, Cassandra si sente sprofondare per un lungo periodo, anche se tutto attorno a lei è immobile.

La sensazione le impedisce di pensare chiaramente, oltre che guardarsi intorno nel tentativo di capire dove si trova. Sente tutto il corpo stretto, come se stesse cercando di infilarsi in mezzo ad una fessura, ma davanti a sé sa non esserci alcun muro. Il suo respiro è corto e la sua mente corre da un pensiero all'altro in maniera frenetica, nel tentativo di capire cosa sta succedendo.

Poi, tutto si ferma.

Cassandra si sente appoggiare a qualcosa di morbido, e tutti i fastidi del suo corpo scompaiono, come se non fossero mai esistiti. Finalmente il suo corpo sembra rispondere ai suoi comandi, e riesce ad aprire gli occhi. Sbatte le palpebre e cerca di abituarsi alla luce dorata che riempie la stanza in cui si trova, e nello stesso momento in si guarda attorno in maniera maniacale, nel tentativo di capire i suoi dintorni.

Le mura hanno lo stesso colore, i quadri sono nella stessa posizione, e i mobili sono li stessi.
Sotto di se sente i cuscini morbidi del suo divano, e una sensazione di tranquillità la riempie. Passa le dita sul tessuto, per assicurarsi che sia reale, ma la sensazione di sicurezza scompare tanto in fretta quando è arrivata.

Cassandra si ricorda le urla, la paura e la confusione. Le immagini della tv e le persone che scompaiono, si dissolvono, davanti a lei. Si ricorda la chiamata preoccupata ai suoi genitori, la nave spaziale sopra Manhattan, la gita al MoMa.
Infine, si ricorda la scena più triste di tutte: le sue stesse mani e il suo corpo che scompare davanti a lei. Si ricorda il messaggio che ha lasciato ai suoi genitori nella barra di ricerca del pc, poco prima di dissolversi completamente.

Unmasked - Peter Parker [in pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora