'Solo amici'.

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«Che libro è?» mi sussurrò Zayn, cercando tra gli scaffali un libro per sé.

«Cinquanta sfumature di grigio.» dissi, non molto interessata.

«Sembra... Interessante.» ridacchiò e io risi in silenzio insieme a lui.

«Ehi, Tay!» mi salutò Ed.

«Eddy!» lo abbracciai.

Lui vide il moro dietro di me. «Sei con lui?» mi chiese.

«Ehm... No... Chi?» balbettai. «Come va qui? Mi mancate tantissimo.»

Sorrise. «Ci manchi anche tu. Come stai?»

Sorrisi. «Benissimo, grazie.»

«Che fai stasera?»

«Vado da un amico.»

Annuì. «Capisco. Ti va di uscire domani sera? Così... Una serata tra amici, io e tu. Ti va?»

«Certo! Mi farebbe piacere.» dissi.

«Eddy!» una voce lo chiamò. «Una signora ha buttato dei libri per terra!»

Lui sbuffò. «Vado, Tay. A domani.» disse e mi baciò la guancia. Mi mancava davvero tanto.

Un braccio mi avvolse i fianchi e mi tirò. Zayn mi baciò la guancia. «Mi ha chiamato Liam, manchiamo solo noi.»

Lo guardai. «Ci sarà Jessie...»

Sospirò. «Lo so. Non guardarla.»

«Per quanto tempo continuerai a stare con lei?»

«Non lo so. Se lo facessi ora, penserebbe che tu mi hai raccontato della vostra discussione... E io non voglio che se la prenda con te.» sussurrò, strofinando il naso contro il mio.

«Usciamo da qui.» dissi.

Entrammo in macchina e posai la borsa sotto il sedile. Zayn accese la luce sul tettuccio, per posare il sacchetto dei libri sui sedili posteriori, e strinsi gli occhi per il fastidio, cosa che lo fece ridere.

'Tra poco la vedrò.' pensai. 'Quanto non la sopporto.'

«Ehi,» mi richiamò il moro. «tutto bene?»

Scossi leggermente la testa e sorrisi debolmente. «Si.»

«Non devi dirmelo per forza.» mi disse. «Cosa c'è?»

'C'è che non mi va di guardare la bionda mentre ti bacia e ti tocca i capelli come... Vorrei fare io.'

Fissai i miei piedi sul tappetino dell'auto e lui mi spostò il mento verso il suo, costringendomi a guardarlo negli occhi. Mi sfiorò il labbro con il dito.

«Che ti succede, Taylor?» mi chiese in un sussurro.

«Niente.»

«Non è vero.»

Sospirai. «Davvero.»

Mi afferrò il braccio e mi attirò su di lui, facendomi finire a cavalcioni sulle sue gambe.

Le nostre labbra erano vicine, molto vicine. Allungò la mano verso il tettuccio e spense la luce, lasciandoci al buio. Intorno a noi solo pochissimi lampioni illuminavano la zona, ma dentro la macchina non si vedeva proprio niente.

Sentivo qualcosa di umido sul mento, che si muoveva in avanti e indietro, procurandomi anche un po' di solletico.

«Che ti succede, bambolina?» mi sussurrò e una serie di brividi percorse la mia schiena, quando lui vi poggiò la sua mano.

Il ragazzo della libreria.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora