Sensi di colpa.

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«La odio.» urlai sbattendo il cuscino contro il muro.

Hope alzò le sopracciglia. «Davvero?»

«Beh, quasi.» dissi, tornando poi a litigare con il cuscino.

«Dovresti dirlo a Zayn.»

Mi bloccai. «Nemmeno per sogno!»

Sbuffò. «Ma perché?!»

«Se lo dicessi a Zayn, lui ne parlerebbe con Jessie e lei la farebbe pagare a me.»

«Non dici sempre che gli altri vengono prima di te?»

«Si, Hope.» dissi. «Ma Jessie mi allontanerebbe da Zayn e io devo stargli accanto, almeno fino a quando lui non la lascerà definitivamente. Così lei non penserà che la colpa sia mia.»

«Ma la colpa sarebbe tua comunque.»

Alzai un sopracciglio. «Che vuoi dire?»

Roteò gli occhi al cielo. «Zayn è incazzato con lei, no? E secondo te perché? Perché ti tratta di merda!»

No, Hope. Non è per questo. Ci sono tante cose che tu non sai.

«Sarebbe l'unico motivo che avrebbe per lasciarla.» continuò.

«Nah,» dissi. «semplicemente non stanno bene insieme.»

«Come vuoi.» disse lasciandosi cadere la testa sul mio cuscino. «Ti sta chiamando ancora.» disse, indicando il mio cellulare.

Zayn mi chiamava ormai da due ore e io rifiutavo le chiamate. Non mi andava di mentirgli, quindi non gli rispondevo.

«Non rispondere.» dissi.

«Sicuramente sta morendo per te.»

«Non ne vedo il motivo.»

«Taylor, ti chiama da tre ore e tu non gli rispondi. Sarà preoccupato.» disse.

Subito sentimmo una suoneria diversa dalla mia: quella di Hope.

«Sta chiamando me.» disse. «Rispondo.»

Prima che potessi vietarglielo, rispose alla telefonata.

«Ehi, Zayn... Taylor? Sta dormendo... No, sta tranquillo... No, no, va tutto bene... Devi parlarle?... Okay... Ciao.»

«Deve parlarmi?» chiesi.

«Si, ma non so di cosa. Come ti avevo detto, era preoccupato.»

Sospirai. «Mi dispiace.»

Mi mancava tanto. Ero abituata a vederlo tutti i giorni e adesso stavo male.

Tutto per colpa di Jessie.

Sbattei nuovamente il cuscino al muro.

«Scusa, ma perché non le hai mollato un pugno, ieri sera?» mi chiese Hope.

«Non ci tenevo.» risposi semplicemente. «Che facciamo?»

Si alzò in piedi. «Dato che oggi non stai con Zayn e sei tutta per me, facciamo le solite cazzate che facciamo di solito.»

«Tipo?» chiesi.

«Ho comprato i mashmellow!» esclamò contenta come una bambina. «E mangeremo brioches con la nutella e se vuoi anche un po' di patatine. Ah, aspetta! C'è anche la torta! Sai se la signora Gerrard ha fatto dei pancakes?» disse senza prendere fiato un attimo.

Risi. Mi era mancata così tanto. Zayn aveva impegnato così tanto del mio tempo, che non mi ero accorta di non passare più tanto tempo con la mia migliore amica.

Il ragazzo della libreria.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora