Capitolo 29

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Epilogo

Erano trascorsi una ventina di giorni dalla partenza, avevo visto con i miei occhi come la Terra in cui avevo vissuto per anni si sgretolò in pochi attimi fino a diventare polvere. La vita sulla nuova Arca era tranquilla, tutto era tornato come una volta, prima di atterrare su quel pianeta, purtroppo non era così, almeno non per me. Sentivo che dentro di me che mi mancava un pezzo, mi mancava lei, perché anche per quanto io potessi capire la sua scelta non riuscivo ad andare avanti.
L'unico modo per renderle onore era diventare la migliore leader dell'universo, ciò che lei aveva sempre amato di me. In questo arco di tempo ero diventata il punto di riferimento di tutti, ogni qualvolta c'era un problema, lo risolvevo io.

"Clarke abbiamo un problema" mi avvisò Monty

"C'è un corpo estraneo che si sta avvicinando alla nave. Che facciamo?" Mi chiese preoccupato

"Ormai è troppo vicino, lasciamo che entri qua dentro e se è un nemico lo uccidiamo" risposi fermamente

In tutto questo tempo nessuno si era mai avvicinato e sapere che qualcosa potesse turbare la nostra trovata tranquillità mi inquietava.

Una navicella si era attaccata a noi e colui che era all'interno stava per entrare nel mio territorio. Bellamy e Jasper erano preparati con i loro fucili, io stavo dietro a loro, pronta anch'io a sparare a vista l'intruso.

Appena si aprì la porta, il mio cuore esplose dalla felicità, i due ragazzi abbassarono le loro armi, increduli anch'essi di vedere la persona che io avevo sognato di riabbracciare.

Le mie gambe si mossero da soli e andarono verso di lei, le mie braccia si attorcigliarono attorno alla sua vita e misi il mio viso nel punto in cui il suo collo e la sua spalla si incontravano e inalai il suo odore.

"Mi sei mancata anche tu, Clarke" mi disse a bassa voce all'orecchio.

La sua voce vellutata rimbombava nella mia testa e la mia gioia cresceva sproporzionalmente. Non dissi neanche una parola e la baciai d'istinto, assaporando le sue soffici labbra, mentre le nostre lacrime rendevano salato questo bacio.

A malincuore mi staccai da lei perché eravamo entrambe in affanno, bisognose di ossigeno, i suoi occhi erano ancora chiusi, le sue labbra ancora gonfie e i respiri sempre più profondi.

"Ti amo Lexa"

La sue labbra si incurvarono verso l'alto e mi rispose "ti amo anch'io Clarke"

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Flashback

Lexa's POV
Oramai mi ero arresa al mio destino. Ero pronta a lasciare questo mondo crudele ma ero orgogliosa di me stessa per aver fatto la cosa giusta.
Per una volta nella mia vita, avevo fatto ciò che il mio cuore mi diceva, ovverosia salvare la persona che amavo. La mia vita era sua e non potevo morire sapendo che lei non avrebbe potuto avere un futuro che speravo fosse migliore del presente.
Ero seduta sulla sedia pronta ad accogliere la fine quando una voce mi svegliò dai miei pensieri.

"C'è una navicella poco più distante dall'astronave che avete trovato, utilizzala figlia mia, salvati anche tu"

La voce di mia madre mi fece ritornare alla realtà.
Il mio stato confusionario era evidente, non riuscivo a capire se fosse frutto della mia immaginazione oppure fosse vero.
Mia madre era morta quando ero piccola, a causa di una carestia, non ebbi neanche l'occasione di salutarla per l'ultima volta dato che mi trovato alla capitale per l'addestramento di potenziali comandanti. Questo rimpianto mi stava logorando tutt'oggi e sentire la sua dolce e vellutata voce dopo così tanto tempo, mi si scaldava il cuore.

"Devi affrettarti prima che la Terra prendi completamente fuoco oppure soccomberai come noi"

La sentì nuovamente ma in quel momento realizzai che non era realmente mia madre, ma erano i vecchi comandanti che mi stavano guidando verso la salvezza. Dopo tutto era anche giusto, per diventare come loro mi hanno tolto qualcosa di prezioso e ora mi stavano aiutando per farmi conservare qualcosa di altrettanto prezioso, inestimabile: l'amore verso una persona.

Mi mossi subito e con molta agilità, trovai la navicella e ci entrai immediatamente, azionai il motore e premei i pulsanti per partire, e neanche il tempo di realizzarlo che ero già nello spazio.

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Clarke's POV

Trascorsero diversi giorni dal ritorno di Lexa e noi due non potevamo essere più felici, nella nuova Arca non esistevano più clan o fazioni, nessun capo o leader ma solo punti di riferimento, questo faceva che sì che non avessimo grandi obblighi verso gli altri ma solo una responsabilità comune, ovverosia il benessere generale.

Avevamo trovato finalmente un posto in cui stare, una nuova terra da scoprire, forse nuovi pericoli da affrontare ma diversamente dalla prima volta, avevamo più consapevolezza e più esperienza.

Non ero più la ragazzina che aveva perso il padre, tormentata dal passato e costante ricerca di approvazione, ma oramai ero la donna a cui i piccoli si ispiravano, una persona forte, volenterosa e sicura di sé. Non avevo bisogno il consenso di nessuno per essere me stessa, mi bastava solo l'accettazione delle persone che amo. Specialmente lei.
L'arte era sempre stata la mia più grande passione e grazie a lei, ho riscoperto quella parte di me che avevo messo da parte.
La nostra camera era tappezzata dai miei ritratti di lei. La mia più grande fonte di ispirazione. La mia musa. La mia amata.

Mentre osservavo un mio dipinto, sentì due braccia avvolgersi attorno a me, il peso di una testa sulla mia spalla e il suo odore inconfondibile.

"A cosa stai pensando?" Mi chiese Lexa

"A quanto lontano siamo arrivate"

"E quanto lontano siamo arrivate?" Chiese sarcasticamente

"Lontane abbastanza da fare il nostro ultimo viaggio sulla terra" risposi mentre mi voltai per guardarla negli occhi e avvinghiare le mie braccia attorno al suo collo, portando il suo viso più vicino al mio

"Sei colei che ha ucciso trecento dei miei soldati" disse, cogliendomi di sorpresa

"E tu sei colei che li ha mandati ad ucciderci" risposi immediatamente, ripetendo le stesse parole che ci eravamo dette il primo giorno che ci eravamo conosciute

Ridemmo entrambe all'unisono per poi baciarci appassionatamente e perderci in quell'attimo di amore.

Una volta atterrati sul nuovo pianeta, sarebbe stato l'inizio di una nuova era, una nuova vita con lei al mio fianco.

Spazio autrice
E dopo anni e anni, sono finalmente riuscita a finire questa storia.
Mi scuso anticipatamente per gli eventuali errori grammaticali e i buchi narrativi ma questo è ciò che accade quando riprendi la storia dopo tanto tempo che l'avevi lasciata da parte.
Ho voluto finirla perché mi sembrava giusto darle una fine anche se può risultato affrettato e scontato.
Ringrazio infinitamente chi ha letto e chi legge tuttora questa storia, vi sono completamente grata.
È stato bello.
Ciao a tutti 🙂

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