Spazio autrice
So che non aggiorno da una vita, ma l'ispirazione scarseggia ultimamente, quindi vi chiedo scusa per il ritardo.
Vi auguro una buona lettura e per favore non odiatemi per quello che leggerete ahaha"Perché ti sei offerto di venire con noi?" Chiese la Heda a Bellamy con un tono severo
"Per ristabilire l'equilibrio che tu avevi spezzato" rispose duramente il ragazzo
"Ce la saremmo cavata benissimo anche senza di te" ribattè immediatamente la mora
"Meglio non rischiare"
Concluse il ragazzo del cielo, velocizzando il passo e creando una certa distanza dalla sua interlocutrice.Lexa rimase impassibile, non avrebbe lasciato trasparire neanche una singola emozione davanti a quello scorbutico che Clarke si trovava ad avere come amico, anche se le dava parecchio fastidio il modo in cui lui aveva finito la piccola conversazione che pochi minuti fa stavano intrattenendo.
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"Non preoccuparti. Sopravvivranno. Oltretutto hanno a disposizione cinque guardie ben addestrate a combattere" Disse Octavia cercando di rassicurare Clarke che aveva uno sguardo assente
"Pensi che sia stata una buona idea separarci?" Domandò la bionda, mostrando la sua più che evidente e prevedibile preoccupazione, ignorando totalmente ciò che le era stato appena detto.
"Quando abbiamo deciso di intraprendere questa avventura, il nostro obiettivo era quello di trovare la sorella scomparsa di Lexa, e adesso ci ritroviamo nel bel mezzo del nulla a cercare qualcuno di cui non sappiamo niente. Quindi no, non penso che sia stato un errore dividerci, perché in questo modo risparmiamo tempo, ovvero una delle poche cose che non potremo mai riavere indietro, e potremmo concentrarci sul nostro principale scopo"
La bionda si limitò solo ad annuire per far capire alla sua amica che aveva ascoltato, ma nonostante ciò, la sua inquietudine non si affievolì, restava forte dentro di lei, tormentadole l'anima. Sapere che non una, ma due persone più importanti della sua vita stavano correndo un grande rischio senza che lei potesse fare qualcosa, le lacerava dentro così tanto da non permetterle di realizzare che anche lei stava correndo lo stesso e identico pericolo.
Passò una buona mezz'ora e ancora nessuna traccia dell'aggressore, situazione che rimase invariata fino a sera, quando il sole tramontò e la luce della luna e delle stelle illuminò debolmente le zone in cui si trovavano.
Trascorsero la notte in tranquillità come se nessuno cercasse di farli del male, come se tutto andasse bene.
La mattina seguente ripresero le ricerche appena il sole desse la giusta luce per avere una visuale completa e chiara del paesaggio di fronte a loro.
Nel giro di una settimana perlustrarono tutta l'area ma ancora nessun segno di una possibile minaccia se non di qualche animale selvatico che talvolta veniva catturato e ucciso per poi essere utilizzato come pasto.
Entrambi i due gruppi stavano ripercorrendo la propria strada per ritornare al punto di partenza, fin quando un'esplosione mise in allerta una delle due squadre."Che diavolo era?" Urlò spaventato una guardia terrestre
"State attenti a dove mettete i piedi" Avvertì la leader
"Maledizione, siamo in un campo minato" affermò Bellamy
"Come diamine è possibile?! Prima non c'era nulla!" Esclamò una guardia terrestre, evidentemente spaventato
"Ci siamo spostati troppo a est, sono sicuro che non c'è nulla tra dieci metri a ovest" rispose il ragazzo
"Okay, allora spostiamoci con calma verso ovest, che nessuno abbia fretta" ordinò la bruna
E così fecero, un passo dopo l'altro verso ovest, il cuore che accelerava ogni volta che si avvicinavano alla meta, un respiro profondo ogni volta che il piede toccava a terra senza incappare in qualche marchingegno che avrebbe causato la loro fine.
Tutto stava andando bene.
Tutto stava andando secondo i piani.
Mano a mano, le persone iniziavano a respirare regolarmente, a sentirsi finalmente salvi, anche la giovane dagli occhi verdi riuscì a sentire quelle meravigliose sensazioni che ormai quasi tutti stavano provando.
Tutti tranne uno in particolare.
Colui che non era destinato ad andare con loro.
Colui che per amore della sua amica, si era offerto di intraprendere questo viaggio insieme a loro.
Colui che in questo momento desiderava stare in qualsiasi altro posto men che meno che lì.
Il sangue gli si gelò nelle vene quando sentì il fatidico tic che avrebbe segnato la sua vita.
Si immobilizzò immediatamente a quel piccolo ma potente rumore. Il respiro divenne sempre più irregolare, i battiti del suo cuore accelerarono in maniera tempestiva che quasi gli fece male il petto dalla velocità con cui andavano.
Non riusciva a pensare.
Era completamente bloccato, sia fisicamente che mentalmente.
Questa era la sua fine. Lo sentiva."Bellamy! Bellamy! Bellamy!" Lexa gridò il suo nome più volte, ma non riuscì mai a ottenere la sua attenzione. Non fin quando si avvicinò e arrivò a pochi centimetri di distanza da lui.
"Bellamy!" Lo richiamò ancora una volta.
"Lexa!" Esclamò lui, come se si fosse risvegliato da un lungo periodo di coma.
"Ci sei sopra, non è vero?" Domandò la mora per una conferma a ciò che oramai sapeva già.
"Dì a Clarke che mi dispiace e che le voglio bene. Invece ad Octavia, dille che le voglio bene e che sarò sempre al suo fianco nonostante io..."
Non ebbe neanche il tempo di finire la frase che il suo corpo si sentì obbligato a spostarsi, mentre un altro prendeva il suo posto. Il ragazzo cadde per terra per qualche istante prima di alzarsi e stare faccia a faccia con la persona che lo aveva spintonato fino a fargli perdere l'equilibrio.
"Che diavolo hai fatto Lexa?!" Urlò il moro dall'incredulità
"Hai così tanto da perdere Bellamy, che se tu morissi, molti ne risentirebbero. Clarke compresa. Specialmente lei. Sei l'unica persona che la supportata nonostante tutto, nonostante il mio abbandono, lei ha bisogno di te. Se io morissi, nessuno ne risentirebbe, o almeno il numero di persone a cui mancherei è altamente inferiore alla cifra di persone che piangerebbe per te.
E soprattutto tu non perderai la vita sotto la mia supervisione, non fin quando respirerò ancora.
Ora corri, ho già ordinato agli altri di andarsene, manchi solo tu. Quando questa bomba esploderà non voglio nessuno nei paraggi, non voglio che nessuno si faccia male. Ora vai, prima che sia troppo tardi e dì a Clarke che mi dispiace per non aver mantenuto la promessa, avrei veramente voluto farlo"Una lacrima abbandonò l'occhio della giovane Heda e scese su tutta la guancia fino a cadere per terra e bagnare in minuscola parte il terreno. Bellamy era ancora davanti a lei, con gli occhi lucidi, anche lui sul punto di piangere.
"Vai da lei, Bellamy, avrà bisogno di te quando me ne sarò andata" disse con tono flebile Lexa
"Non posso lasciarti qua" rispose il giovane uomo
"Sì che puoi. Vai, prima che sia troppo tardi. Non lasciare che Clarke perda due persone importanti invece che una"
"Non hai nient'altro da dirle oltre che a scusarti?" Chiese Bellamy, sapendo a cosa stava andando incontro
"Lei sa già tutto, ma credo che non sia per lei il motivo per cui lo sai chiedendo, non è vero? Penso che sia tu che vuoi sentirtelo dire." Ribatté la comandante sapendo perfettamente dove il suo interlocutore volesse andare a parare.
"Io la amo, Bellamy. La amo con tutta me stessa, e nonostante ciò sono disposta a morire purché lei non ti perda, perché so che voi due avete un forte legame e non voglio che lei soffra a causa mia. Ha già sofferto abbastanza per me.
Adesso vai, non farti pregare"Il ragazzo del cielo, prima di correre via, diede un'altra ed ultima occhiata alla donna che gli stava davanti, sapeva che una volta partito, non sarebbe più potuto tornare, ma soprattutto era a conoscenza che le informazioni che stava portando dentro di sé avrebbe probabilmente distrutto totalmente la sua amica.
Egli si allontanò velocemente da quel luogo ma non appena sentì l'esplosione, si fermò e si voltò immediatamente e vide il fumo che pian piano saliva.

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Our Final Journey
FanfictionLa storia riprende dalla 3x07, dopo che Clarke è uscita dalla stanza di Lexa