Our Final Journey

Capitolo 21

Dopo aver discusso delle possibili linee di azione con Luna, ritornai alla mia tenda completamente esausta, avevo veramente bisogno di riposare e staccare per un attimo la testa dagli ultimi avvenimenti.
Clarke era seduta sul mio letto ad aspettarmi impazientemente, mi ero completamente dimenticata del nostro incontro e non ero mentalmente e fisicamente pronta ad affrontarla, ma sapevo che doveva essere fatto perché conoscendola non avrebbe mollato mezzo secondo se non le avessi dato qualcosa su cui pensare.

"Clarke" Chiamai la sua attenzione

"Sei in ritardo" Mi rispose con la stessa freddezza che avevo usato precedentemente per congedarla

"Mi sono fatta prendere dalla conversazione, non ho badato molto al tempo.
Clarke, so che vuoi delle spiegazioni ma in questo momento voglio solo dormire, possiamo rimandare a domani la conversazione? Stanotte sono troppo stanca per iniziare a discutere con te" Le rivelai la verità, provando a convincerla di lasciami stare almeno per questa notte.

Lei stranamente annuì senza dire una parola, si alzò dal mio letto e iniziò a dirigersi verso l'uscita prima che io la fermai.

"Resta con me questa notte" La pregai, lasciando da parte ancora una volta le mie insicurezze.
La sua espressione si fece un po' cupa, forse era combattuta se restare o meno o forse non era sicura di aver sentito bene. Tra le due era sempre stata lei la più aperta nella relazione, io ero quella più discreta, la più riservata, ma questa notte avevo bisogno di lei accanto, solo del calore del suo corpo vicino al mio, solo della sua presenza che mi rassicurava in una maniera indescrivibile. Avevo bisogno di staccare dalla realtà e lei era la mia via di fuga.

"Clarke non voglio fare niente che ti possa mettere a disagio. Voglio che dormi solo al mio fianco. Nient'altro" Continuai, notando ancora il suo stato di indecisione. Decisi comunque di non pressarla, aveva bisogno di tempo per pensarci e io glielo avrei dato. Infatti iniziai a cambiarmi, indossai la mia camicia da notte e mi stesi sul letto, con la coda dell'occhio potevo ancora vedere Clarke in piedi a fissarmi. Mi girai sul lato destro del letto e chiusi per un momento gli occhi, nel frattempo sentì il rumore di una zip abbassarsi, il rumore dei vestiti cadere per terra, poi nuovamente il silenzio.
Ad un certo punto sentì l'altra parte del letto abbassarsi leggermente a causa del peso di un corpo, del suo corpo che si avvicinava pericolosamente al mio, riuscivo a percepire il calore del suo respiro dietro alla mia spalla scoperta, il suo sguardo rivolto completamente a me, la sua mano si poggiò sul mio fianco, portando il mio corpo vicino al suo, fin quando non combaciarono perfettamente.
Il suo respiro sulla mia pelle si fece più vivo, avrei voluto girarmi e baciarla ma sapevo che questo non era il momento adatto per lasciarmi trasportare dalle mie emozioni. Prima di cadere in un profondo sonno, avvolta dal suo calore, le dissi a bassa voce che mi dispiaceva per quanto era accaduto prima. All'inizio non ero sicura se mi avesse sentito, ma quando sentì un paio di labbra soffici appoggiarsi sulla mia spalla, proprio nel punto in cui il suo respiro mi colpiva, avevo realizzato che mi aveva capito e mi aveva perdonata.

I primi raggi del mattino illuminavano e riscaldavano fiaccamente l'interno della tenda, io ero ancora sdraiata tranquillamente sul mio lato del letto e Clarke era ancora di fianco a me persa nei suoi sogni. Mi girai per vederla meglio, facendo attenzione a non svegliarla, le spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio che impedivano la visuale celestiale che mi si stava prestando davanti. Sapevo che appena svegliata, avrebbe voluto sapere tutto nei minimi dettagli, era ormai arrivato il momento della verità e io ero assolutamente spaventata. Non ero ancora pronta ma era il momento di dirglielo. Glielo dovevo. Per la nostra felicità. Per la nostra salvezza. Per il nostro popolo.

"Ehi" mi salutò dolcemente

"Ciao" ricambiai immediatamente.
Ero così assorta nei miei pensieri che non mi ero neanche accorta che si fosse svegliata.