Capitolo 6

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"Vuoi che ci scambiamo?" Domandò Octavia a Clarke prima di partire, riferendosi al mezzo in cui erano.

"No, il cavallo va bene" rispose Clarke, mentre Lexa le stava osservando da ravvicinata distanza

"Sicura? Sarà un lungo viaggio, per chi non ci è abituato, stare a cavallo sembrerà una tortura" affermò l'amica

"Se nel caso non mi troverò più bene, te lo farò sapere"

"Okay, come vuoi, cerco solo di aiutare"

La conversazione finì e sia i grounders, sia il popolo del cielo si mossero verso una meta non ancora determinata.

Il sole calò e si fece immediatamente buio, il gruppo era costretto a fermarsi dato che era molto imprudente muoversi nell'oscurità.
"Ci sono già stata prima d'ora e conosco un posto dove possiamo stare per la notte. Seguitemi" affermò la giovane dagli occhi azzurri
Tutti fecero come disse e dopo una lunga camminata, arrivarono davanti a una casa.
La ragazza del cielo bussò alla porta e appena fu aperta, una donna la abbracciò con grande stupore e entusiasmo.
"Clarke, da quanto tempo. Pensavo che fossi morta da qualche parte, magari in un buco sperduto" disse la padrona di casa ironicamente

"Be', per tua sfortuna, sono ancora viva e vegeta. O almeno per ora"

"Allora, cosa ti porta qua? Sicuramente non sono buone notizie" la donna dedusse dal numeroso gruppo davanti a lei

"Ho bisogno del tuo aiuto. Vorrei che ci ospitassi per questa notte, il sole è calato e la notte ha preso il suo posto e noi avremmo veramente bisogno di un tetto sotto cui dormire"

"Vedo quello che posso fare Clarke, ma ti assicuro che non ci staranno tutti"

"Grazie Niylah"

"In cambio, però, voglio che mi racconti tutto ciò che è successo dopo la tua partenza"

Lexa stette a guardare l'intera conversazione in silenzio, osservando minuziosamente ogni parola, ogni movimento e ogni espressione facciale delle due, specialmente della nuova ragazza. Sentiva che qualcosa non tornava, che tra le due c'era qualcosa di strano, ma non sapeva ancora bene cosa.

La terrestre fece entrare parte del gruppo, tutti quanti iniziarono a guardare l'interno dell'abitazione, la comandante invece continuava a tenere d'occhio la sua amata che era in piacevole compagnia con la bionda.

Le guardie terrestri restarono fuori dall'edificio, a controllare che non ci fosse nessuno che potesse compromettere la sicurezza della comandante e della sua amata.

"Ragazzi, lei è Niylah, Niylah, loro sono i miei amici: Bellamy, Monty, Raven, Bryan, Miller, Octavia, Lincoln, Jasper e..."

Clarke esitò un attimo a nominarla, non voleva nè classificarla come amica, nè dire il suo nome davanti a tutti, specialmente davanti alla ragazza con cui aveva avuto un passato nel periodo in cui si era allontanata.
Il silenzio non ebbe neanche il tempo di prendere il sopravvento che la padrona di casa l'anticipò.
"Comandante, non mi sarei mai aspettata di incontrarla, è indubbiamente un onore per me"

"Ti ringrazio infinitamente per aver accettato di ospitarci per questa notte"

"Assolutamente. Farei di tutto per Clarke, io e lei abbiamo un rapporto speciale"

A quelle parole, Lexa non seppe cosa dire, si voltò istintivamente verso Clarke in cerca di qualche risposta ma questa non ebbe neanche il tempo di reagire che Jasper fece una di quelle sue battute retoriche che erano solo finalizzate a ferire la sua coetanea.

"Esattamente io e Clarke non siamo amici, non più da quando ha deliberatamente ucciso la mia ragazza, non è così cara, dolce e innocente Clarke?"

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