Capitolo 28

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"Esiste un'alternativa alla città della luce" Esclamò Jasper

"Gli uomini della montagna avevano un astronave nascosta da qualche parte non tanto lontano dalla riserva. Potremmo tornare sullo spazio e cercare un'altra terra abitabile" continuò il ragazzo

"Allora dobbiamo muoverci abbiamo poco tempo" Affermò Clarke mentre mi sosteneva

Raggiungemmo il rifugio dopo una decina di minuti, le auto dei ragazzi erano di grande aiuto anche se avrei preferito cavalcare il mio cavallo ma sapevo che nelle mie condizioni non era affatto possibile.
Clarke mi strinse la mano tutto il tempo, di volta in volta mi baciò la fronte per rassicurarmi che tutto sarebbe andato bene.
La tensione era palpabile e tutti quanti erano in ansia che questo giorno potesse essere l'ultimo.
Sentivo il mio corpo riprendere le forze dopo aver perso un grande ammontare di sangue, ora potevo reggermi in piedi ma combattere per ora era ancora fuori discussione.
Luna aveva presa il comando al posto mio, insieme alla mia amata stavano guidando tutti verso il veicolo che ci avrebbe portato in salvo, la ricerca era perdurata più del previsto ma finalmente l'avevamo trovata: una grande astronave come l'Arca, parcheggiata all'interno di un bunker.
L'interno era abbastanza spazioso e potevano abitarci centinaia e centinaia di persone, purtroppo non era sufficiente per tutti quanti.

Monty e Indra controllavano che tutti gli apparecchi fossero funzionanti, le persone si stavano accomodando all'interno del mezzo.

Si respirava un clima di speranza ma questa non era altro che la calma prima della tempesta.
I primi meteoriti atterrarono un paio di minuti dopo, susseguiti da una decina di altri. L'impatto col suolo era potente, faceva vibrare tutta la terra soprastante e il terrore che prima sembrava svanito, si stava facendo vivo più che mai.

"Monty dobbiamo partire ora o moriremo qua sotterrati" gridò Bellamy

Il ragazzo asiatico fece partire il motore, chiuse le porte aspettando però prima che tutti quanti entrassero, alcuni rimasero fuori perché la capienza massima era stata raggiunta, si sentivano le urla disperate della gente chiusa fuori, i pianti dei bambini terrorizzati, il chiacchiericcio delle persone all'interno estremamente preoccupate che questo metodo non potesse funzionare.

"Monty che succede? Perché non siamo ancora fuori dal tunnel?" Domandò disperato il cancelliere Kane

"La botola non si apre. Non possiamo uscire se non si apre. Il tasto che lo apre sta all'interno della cabina adiacente al rifugio. L'unico modo per arrivare a quel tasto è uscire dall'astronave e premere manualmente quel tasto" Spiegò molto dispiaciuto il ragazzo.

"Possiamo mandare qualcuno rimasto fuori" intervenne Bellamy

"Nessuno là fuori sarà disposto ad aiutarci se morirà comunque" rispose immediatamente Octavia

"Vado a prendere un po' d'acqua" informai la mia amata prima di alzarmi e andare in un'altra zona.

Lei mi lasciò andare e continuò a discutere con gli altri delle diverse possibilità.

Io andai in camera e bevvi, poi presi un pezzo di carta e scrissi una lettera.
Successivamente mi diressi verso l'ingresso dell'astronave e premetti il tasto di apertura che fece scattare l'allarme.
Uscì dalla nuova Arca pronta a dirigermi verso la cabina, prima di andare, sentì la sua voce che gridava il mio nome.

"Lexa! Cosa stai facendo?" Mi domandò in lacrime

Tra di noi ci separava un metro e un ammasso di persone.

"Ci sto salvando tutti" risposi con freddezza

Non era questo il momento di lasciarmi trasportare dai miei sentimenti.
Sapevo che se lei avesse intravisto anche solo uno spiraglio di emozione, prima o poi mi avrebbe spezzato.

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