Capitolo 23

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"Raven. Probabilmente è lei. Aveva una grave ferita alla gamba, di conseguenza aveva difficoltà a camminare bene e da un giorno all'altro questo problema è sparito. Adesso sappiamo il perché" Mi spiegò

Feci dei grandi respiri, avevo bisogno di pensare sul da farsi anche se l'unica soluzione che avevo in mente, avrebbe ferito metà dei miei alleati. Non c'era molto tempo e avevo bisogno di agire in fretta ma l'unica possibilità per evitare che il mio piano andasse in fumo è che la talpa morisse, Raven doveva morire.

"Non dirmi che stai pensando quello che sto pensando io"

Octavia mi richiamò dai miei pensieri e dal suo sguardo era evidente la sua rabbia. Aveva intuito ciò che volevo fare e l'unica soluzione che in questo momento avevo, era di sviare i suoi sospetti.

"Non so di che cosa stai parlando" dissi impassibile

"Non la puoi uccidere"

"Ciò che posso o non posso fare non dipende da te Octavia"

"Se la uccidi, Clarke non ti perdonerà mai"

Octavia sapeva bene quali punti colpire e nonostante mi sia difficile ammetterlo, Clarke era uno di quelli. Era allo stesso tempo la mia forza e la mia fragilità, la mia vita e la mia morte.

"Clarke non è più la stessa ragazza che è atterrata insieme a voi anni fa, è cresciuta sia come persona che come leader, e se lei è così intelligente come credo che sia allora capirà il mio gesto" spiegai guardando la terrestre negli occhi

"E se non fosse lei la talpa? E se ci sbagliassimo?" Mi chiese con un po' di timore

"Allora diventerà un danno collaterale alla guerra che sta per scoppiare" Affermai con fermezza, chiudendo definitivamente la discussione e recandomi da un'altra parte della struttura.

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"Lexa!" Mi chiamò una voce familiare che non mi stancherò mai di sentire

"È tutto a posto?" Mi chiese preoccupata

La guardai per un momento negli occhi e spinta dal sentimento che mi lega a lei, posai la mano dietro al suo collo e attaccai le mie labbra alle sue, assaporando lentamente la loro morbidezza e il dolce calore che emanavano. Stavo memorizzando questo momento, come la sua bocca si muoveva perfettamente con la mia e come mi invitava e mi invogliava a volerne sempre di più.
Mi staccai lentamente dal suo viso e la osservai bene, labbra gonfie, guance arrossate e occhi ancora chiusi. Automaticamente sorrisi a quell'eterea visione, avrei voluto stamparla e incorniciarla, in modo tale da guardarla ogni volta che volevo.

"Vedo che ti sono mancata" Disse aprendo lentamente gli occhi, mostrando quei bellissimi zaffiri che nascondevano sotto

"Molto" risposi semplicemente

"Dove sei stata? È da un po' che ti cercavo"

"Sono stata occupata, un mio esploratore mi ha detto che alcuni dei miei cittadini sono riusciti a scappare dalla capitale e si sono recati in un piccolo villaggio, non poco più lontano da Polis. Credo che dovremmo recarci là per sapere esattamente cosa è successo"

"Quando partiamo?"

"Tra due giorni, così avremmo il tempo per organizzarci"

"Vado a informare gli altri e poi ci vediamo dopo per discutere delle strategie da adottare"

Annuì solamente e guardai la mia ragazza che piano piano si stava allontanando.

Era ora che il mio piano si mettesse in funzione.

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Come deciso, partimmo due giorni dopo da Arkadia verso il piccolo villaggio, decisi che durante il viaggio era l'occasione perfetta per colpire Raven, nonostante gli infiniti ripensamenti.

Ci accampammo nel bel mezzo di un bosco, era sera e solo il fuoco acceso illuminava l'oscurità che regnava tra gli alberi. Mancava poco alla nostra destinazione ed io ero impaziente di conoscere ulteriori informazioni dai miei cittadini.
Il vento mi accarezzava il viso, la luce emanata dal fuoco illuminava leggermente il mio volto, i miei occhi erano chiusi mentre stavo riorganizzando le idee.
Avevo un sacco di pensieri per la testa, troppe teorie, troppi stratagemmi, troppi scenari negativi.
In questa battaglia di astuzia, io stavo perdendo.
A.L.I.E. aveva fin troppo influenza sulle persone e io non sapevo quanto lei potessi spingersi.
Come primo obiettivo dovevo eliminare la talpa che c'era avevo all'interno, poi avrei pensato al dopo.

"Mi perdoni comandante, c'è la ragazza del cielo che vuole parlarle" mi interruppe un mio soldato

Annuì con la testa e poi mi voltai per guardare in faccia chi aveva interrotto il mio flusso di pensieri.

"Octavia" dissi impassibile

"Monty ha trovato un modo per disinnescare il chip senza uccidere l'ospite"

"Spiegati meglio Octavia"

"Ricordi il modo in cui abbiamo richiamato le anime delle persone quando questi si erano trasformati in mietitori?"

"Lo ricordo bene"

"Dobbiamo usare sempre una scossa elettrica mirando precisamente dietro il collo, il chip andrà in corto circuito e questo così non sarà più funzionante.
Non sarà più necessario uccidere Raven"

"E se ti sbagliassi? E se questo non funzionasse? Cosa faremmo allora? A.L.I.E. ci avrà scoperto e non avremmo alcun tipo di vantaggio su di lei"

"Credo che dovremmo accettare il rischio. So che potresti uccidere Raven in un batter d'occhio ma immagina se fosse Clarke al suo posto. Cosa faresti? La uccideresti?"

Octavia sapeva bene come entrare nella mia testa, ma d'altronde non potevo biasimarla, era una sua amica e lei voleva proteggerla.

"Va bene, accetteremo il rischio, ma voglio che questa cosa sia fatta sta notte mentre tutti dormono. Non voglio creare confusione inutile"

"Allora è deciso. Espelleremo il chip questa notte!"

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Era notte fonda e tutti stavano dormendo, mi introdussi dentro la tenda dove sia Raven che Octavia stavano, quest'ultima aspettava solo il mio arrivo primo di procedere col nostro piano.

Raven stava tranquillamente riposando e questa era l'occasione perfetta per colpire, la ragazza del cielo estrasse il manganello elettrico e colpì la sua giovane amica dietro il collo, le sue grida furono ammortizzate dalla mia mano mentre le scosse elettriche le invadevano il corpo. Dopo quasi un minuto di agonia, la ragazza perse coscienza e adesso non ci restava altro che attendere il suo risveglio per capire se il nostro piano fosse andato a buon fine.

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