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(PER CHIUNQUE FOSSE ARRIVATO FINO A QUA: Watpadd non mi va e non capisco perché ha messo prima questo capitolo, quindi leggete prima il cap. 6 che viene dopo questo è poi tornate qui che è il continuo)

La sveglia suonò come ogni mattina facendo ricordare alle mie orecchie che oggi è un nuovo giorno di scuola!
<Ludo! LUDO!> Sentì urlare dalla finestra di Charlie, mi alzai a fatica con i capelli spettinati e la faccia di un morto <Muovi il culo che andiamo a scuola insieme> Disse lei per poi rientrare in casa, sbuffai rumorosamente e iniziai a fare la mi solita routine mattiniera da anni.

Scesi di corsa e le andai in contro <Perchè sei così emozionata oggi?> Le chiesi <Non lo so ho fatto un bel sogno, sai quel bono di Thomas che hai conosciuto? Beh si lui, non ti dico che sogno ho fatto SHHHSHH> Disse lei emozionata <io non commento> Dissi ridendo.

Arrivammo a scuola, come sempre, a piedi <allora che cosa abbiamo alla prima ora?> Chiesi ancora assonnata <Ehm penso fil->

<TU!> Urlò una ragazza interrompendo Charlie, corse verso di noi con altre ragazze che andavano a ruota <ehm... ciao tu saresti?> Chiesi aggrottando le sopracciglia <Tesoro tutti qui mi conoscono non rivolgerti a me così che sia chiaro> Disse masticando rumorosamente la gomma da masticare, è il solito branco di galline "bipolari" che si credono le migliori della scuola, quando alla fine non hanno nemmeno gusto dati gli stracci che hanno addosso <seh... cosa vuoi?> Chiesi sempre io <Sappiamo chi hai conosciuto, sappiamo bene il lavoro di tuo padre e sappiamo bene che Dylan è all'ospedale> Disse lei con fare minaccioso <Si ma cosa volete?> Chiese Charli aprendo bocca per la prima volta <Ti abbiamo chiesto qualcosa a te? Non mi sembra quindi sta zitta al tuo posto> Rispose una delle galline dietro la "leader" <Cos'è successo a Dylan Obrien> Chiese <Sicuramemte non sarò io a dirti i cazzi degli altri non credi?> Risposi, stufa di queste ragazze decisi di prendere per mano Cherlie e fare dei passi in avanti per sorpassarle ma lei mi fermò mettendomi una mano al petto <Non ti consiglio di trattarmi in questo modo, ci rimetterai tu> Mi sussurrò all'orecchio e a mia volta mi avvicinai al suo <E io non sarò sicuramente una delle tue patetiche galline> Risposi per poi togliere la sua mano appoggiata a me continuando per la mia strada con Charlie.

<Siamo fotutte, completamente fottute!> Disse la mia amica andando in panico <Ma stai calma, è solo un branco di tr->

<Tu non capisci! NON CAPISCI!> Disse interrompendomi <che cosa devo capire?> Chiesi <Se tu non le dai quel che vuole, quella ti sputtana fino a rovinarti la tua esistenza, una ragazza non le aveva dato ciò che voleva e indovina? Chissa perché non si è fatta più vedere> Disse lei agitandosi sempre di più <Ma devi calmarti sono delle persone non ti mangeranno mica> Dissi cercando di calmarla <lo spero... perche in questo momento sei nella bocca del lupo...> Rispose come ultimo

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L'ultima campanella suonò facendomi alzare di colpo per dirigermi verso l'uscita ma una voce dietro di me continuò a chiamarmi, mi girai confusa e trovai un ragazzo bello altro che stava correndo verso di me <Tu sei Ludovica giusto?> Chiese incazzato nero <Dispende> Dissi io incrociando le braccia sotto al seno, poco dopo, con uno scatto imprevedibile mi prese dal collo e mi buttò sugli armadietti <Se ti comporterai un'altra volta così con la mia ragazza te ne pentirai>Disse stringendo sempre di più la presa facendomi mancare il respiro, gli studenti si ammuchiarono tutti intorno a noi ma nessuno osava fare un passo in più <n-non- res- es- resp- ro> Dissi a fatica sentendo che tutto l'ossigeno era ormai andato <Spero che ti sai chiara la cosa, non la ripeterò una seconda volta> Disse lasciando finalmente la presa e andandosene, caddi a terra con una mano sul collo e a fatica cercai di riprendere fiato <COSA CAZZO GUARDATE SPOSTATEVI> Disse Charlie spintonando tutti <Cazzo Ludo stai bene?> Chiese lei inginocchiandosi alla mia altezza, piano piano tutte le persone uscirono da scuola distruggendo questo cerchio <s-si... sto bene> Dissi alzandomi tossendo <Devo andare a casa> Dissi e subito dopo presi la mia roba per terra e mi diressi a destinazione.

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Per fortuna i miei non c'erano, entrambi sono andati a fare delle commissioni, io sono in casa che sto coprendo con il fondotinta il rossore sul collo, una volta fatto presi la borsa e mi incamminati verso l'ospedale... avevo bisogno di rivederlo...

<Buongiorno sono qui per fare visita a Dylan Obrien> Dissi all'infermiera che mi disse la stanza dove mi diressi subito, bussai una volta e aprì la porta, mi bloccai nel posto a vedere Dylan che parlava con Tyler <Oddio scusate... non non volevo interrompere niente> Dissi e, con la maniglia ancora in mano, feci retromarcia e chiusi la porta ma prima di farlo del tutto e allontanarmi riuscì a vedere Tylar alzare le sopracciglia <Sbaglio o è quella dell'altra volta> Sentì dire, il resto solo parole incomprensibili, per non volermi fare i cazzi degli altri e non voler esser invadente mi sedetti sulla sedia di fianco alla porta.

Dopo lunghi minuti Tyler uscì <È tutto tuo> Disse lui rivolto a me <C-cosa?> Riuscì a dire e lui rise <ah e... scusa se prima vi ho interrotto...> Dissi sentendomi leggermente in colpa <No tranquilla, ora vai che ti aspetta> Disse salutandomi con la mano <Mi aspetta?> chiesi ma lui non rispose, subito dopo, cercando di non pensare a quel "ti aspetta", entrai lentamente <Hey> Sentì dire da lui <Hey...> le risposi avvicinandomi nel solito posto dell'altra volta, o meglio, di ieri <Come stai oggi?> Le chiesi <di corpo... meglio...> Disse guardando in basso <E tu... tu come stai?> Le chiesi sedendomi sulla sedia vicino al suo letto <Sicero?... distrutto...> Disse sospirando, un sospiro strano come se bloccato pieno di dolore, non volendo, come sempre, essere invadente le Risposi un semplice <Posso capirlo...> Dissi e d'istinto le misi la mia mano sopra la sua che era al bordo del letto, lui la guardò e quando mi accorsi di quel che avevo fatto lentamente la feci scivolare via ma la riprese delicatamente sorridendo, una sensazione strana passò dalla testa e percorse tutto il mio corpo facendomi come... come sciogliere, come se i problemi della vita, grazie a questo contatto, riescono a svanire... solo per quest'istante...

<che cos'hai sul collo>Chiese spezzando il silenzio che si era creato <c-cosa?> Chiesi e di colpo staccai la mia mano dalla sua per metterla nel posto che aveva indicato <il collo...> Disse e con la mano che prima era sopra la mia mi sfiorò l'esatto punto e io mi staccai di colpo dolorante <Cosa ti è successo?> Chiese con aria preoccupata(?)  <n-niente> Dissi ma non essendo un'attrice notò subito che stavo spudoratamente mentendo <chi te l'ha fatto> Chiese di colpo, sospirai sconfitta <un ragazzo a scuola, mi ha messo le mani addosso perche ho "parlato male alla sua ragazza"> Dissi guardando il pavimento <ed è così?> Chiese lui <non proprio, lei mi è venuta addosso dicendomi che mi aveva... mi aveva vista venire qui dopo aver visto te in barella entrare, mi ha costretto e dire cosa fosse successo... ma te lo giuro che non ho detto niente...> Dissi in agitazione <Ti credo... Scusami...>

<Perchè mi stai scusando...?> Chiesi confusa <Perchè la vita da persona famosa è questa, è bello vedere i fan riconoscenti per quel che fai, è bello che abbiano bisogno un abbraccio da me per stare meglio o anche solo scambiare due parole, ma ogni cosa bella ne ha una brutta, ci sono persone contro di te o quelle ossessionata da fare queste cose ad altre solo per avere popolarità...> Disse abbassando lo sguardo alle sue mani <Lo so, non sono mai stata un personaggio famoso ma non penso sia facile, non sentirti in colpa... sai anche tu che non ne colpa tua> Dissi, ci guardammo entrambi negli occhi e calò il silenzio <DYLAN!> Urlò una ragazza facendoci girare di scatto, la guardai meglio ed era un viso che avevo già visto da qualche parte <JIULIA!> Disse Dylan e vidi la felicità crescere dentro di lui, eccoh chi è ! Sua sorella ora ricordo, madonna quante persone famose mi fa incontrare quetso ragazzo.
<Scusa l'interruzione ma non potevo aspettare ancora un po' per poterlo vedere> Disse abbracciandolo delicatamente, dalla porta entrò anche un'altra ragazza, penso la sua fidanzata <No tranquilla, anzi penso che vogliate stare da soli, tolgo il disturbo> Dissi sorridendole e uscendo.

Penso non la riesca a vedere spesso sua sorella, e penso che non ci possa essere cosa migliore di stare tra le braccia di persone che amiamo, posso capire la gioia di entrambi...è bello vederlo sorridere cosi...

you are everything I wanted || Dylan Obrien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora