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Presi il telefono in mano e mi alzai di scatto <Vince?> Chiesi mentre Dylan si alzò a sua volta seguendomi <L...Ludo...> Disse singhiozzando, stava piangendo <Vince... Vince che succede?...> Chiesi preoccupata <Scusami... sc-scusami... io- io non volevo,non pensavo quelle cose io- io voglio solo che tu stia be-bene>

<Ma cosa ti è preso? Perchè stai piangendo?>

<Ludo... sono io il fallimento, sono l'errore, non lo sei tu, tu sei una persona speciale, lo sei sempre stata, io invece faccio schifo, creo problemi... prima ho dato alla mia famiglia la delusione di avere un figlio Gay e ora... ora questo...>

<Che cazzo dici? Non ti permettere di dirti una cosa del genere mai, non sei un fallimento... e poi... questo cosa...?> Chiesi <È Marco?>

<No... No nemmeno lui ne sa niente... ho rotto co-con lui>

<HAI ROTTO CON LUI? PERCHÉ>

<Ludo... n-non ne questo i-il problema...>

<cos'è successo?>

<T-tutte quelle cose... io non volevo di-dire erano so-solo per f-farmi odiare, c-cosi che non mi volessi più ve-vedere, ti prego non mi o-odiare>

<VINCE TIMMI COS'È SUCCESSO>

<Ho il cancro... pensavo di riuscire curarlo, di farcela, ma so che mi manca poco...> Disse lui, non risposi, rimasi ferma a guardare il vuoto, non sentivo più niente, l'unica cosa era una lacrima che scendeva per tutta la guancia, le mie gambe iniziarono a tremare e tutto intorno a me divenne a velocità lentissima <L-Ludo>

<Aspettami... Aspettami... resisti... sto arrivando> Dissi come ultimo attaccando, non sentivo più niente, solo vibrazioni nell'aria, forse Dylan mi stava chiamando ma non riuscivo proprio a sentire, cercai di fare un passo ma non appena lo feci le mie gambe crollarono <LUDO> Riusci a sentire finalmente un rumore, solo il suo rumore, quello della sia voce, il resto niente, il resto buio.

***

Aprì gli occhi confusa, sono svenuta? Avevo una busta di ghiaccio sulla testa e un esemplare di Dylan ansioso, mi alzai di colpo ma fui fermata dalla mia testa che girava troppo <Hey ma che fai?> Chiese lui <Da quanto sto dormendo?> Chiesi in agitazione <da mezz'oretta all'incirca> Disse <Cazzo no... devo andare. Ora.> Dissi alzandomi definitivamente e dirigendomi dalla porta <Ludo no! Cosa stai facendo? Sei appena svenuta!> Mi insegui da dietro lui <Cazzo Dylan, IL MIO AMICO HA IL CANCRO E LE RIMANGONO POCHI GIORNI!> Urlai facendo uscire tutte le lacrime dalla disperazione, mi buttai nel suo petto nel mentre che lui mi avvolgeva con le sue braccia <D-devo andare da lui.ora.> Dissi nuovamente <Ludo è in Italia ci metterai delle ore> Disse cercando di farmi ragionare <Non me ne frega niente, lui ha bisogno di me. E io andrò a tutti i costi> Dopo questo corsi fuori dalla porta verso casa mia, per tutto il tragitto mi seguì, non voleva mollare, ma io non cambiavo idea ne l'avrei mai fatto, aprì la porta di casa mia e nemmeno la chiusi, corsi subito in camera <Ludo? Ma che fai! È tardi!> Urlò mia madre <Che ci fai qui? Dylan? Che cosa sta succedendo!> Chiese mia madre, io corsi in camera e preparai subito un piccolo zaino <Mamma devo tornare in italia> Dissi diretta

<Tu cosa!?> Chiese lei quasi urlando <Ludo non puoi farlo e fuori di testa> Disse Dylan dopo mia madre <Mamma... Ti prego! Non ho tutto questo tempo! CAZZO VINCE STA PER MORIRE IO DEVO ANDARE DA LUI> Urlai a più non posso, mia madre si zittì e intervenne mio padre <Tesoro... non si può lo sai> Disse lui ma io non volevo arrendermi <PAPI TI PREGO! TI PREGO NON POSSO PERDERLO COSI! HO DICIANNOVE ANNI CAZZO! PERFAVORE POSSO ANDARCI DA SOLA NON ME NE FREGA NIENTE!> Urlai io in lacrime di nuovo <Va bene> Rispose mia madre anche lei ormai con gli occhi rossi e le guance rigate <Cosa?> Chiesimo in tre <Devi... Ha bisogno di te> Disse ancora lei, la guardai incredula e mi buttai sulle sue braccia <Grazie>.
Non so cosa le sia preia, sinceramente da lei non me lo sarei mai aspettata ma non potevo fare altro che ringraziarla, in questo momento non volevo spiegazioni, ma solo salire in un cazzo di aereo

Presi il telefono e guardai i prossimi voli e per fortuna ce n'era uno tra due ore <Cosi basta? Te ne vai?> Chiese lui <Dylan ha bisogno di me... non so per quanto ci starò ma sono disposta a starci anche mesi per lui> Dissi abbassando lo sguardo, non capivo la sua espressione, era deluso? Era triste? Arrabbiato? Felice? Allibito? Non lo capivo... <È il momento di andare> Mi avviso mio padre gia in auto, mi avrebbe accompagnato lui, guardai negli occhi Dylan aspettandomi che dicesse qualcosa:
"Andrà tutto bene"
"Spero torni presto"
"Mi mancherai"
Ma niente. Niente assoluto.
Mi guardò e annuì, mi prese per il braccio e mi portò vicino a lui baciandomi, un bacio dolce e affettuoso, forse anche un po sofferente e già malinconico, si staccò lentamente appoggiango le nostre fronti una contro l'altra e senza far uscire suono da bocca si staccò del tutto lasciandomi andare, non sapevo perché non voleva parlare ma non dissi più niente, mi stava salutando come se fosse l'ultima volta, come se non avessimo più possibilità noi due, anche perché, questo, era solo l'inizio...

__

HY GUYS! SI questo capitolo è corto è vero e parla solo e solamente di lei che si prepara al viaggio, nel prossimo mi faccio perdonare lo giuro, nel mentre spero vi sia piaciuto lo stesso. Fino a qui com'è? Vi piace la storia? Fatemi sapere se vi va ;)

-byme

you are everything I wanted || Dylan Obrien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora