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<Si Charlie mi ha voluto lui accompagnare a casa!> Dissi io spiegandole il fatto di ieri, è da quando mi è venuta a prendere sotto casa mia per andare a scuola che mi sta chiedendo il motivo per cui io sia corsa via, così, è da due ore che mi sta riempiendo di domande <Ragazza mia, non so te, ma sei la più fortunata di questo mondo> Disse lei alzando le mani al celo <Poi secondo me le piaci> Disse convinta <Allora io non ci capisco più un cazzo, tu mi dici che siamo fatti per stare insieme, Vitto mi dice che è troppo famoso per me, ALLORA NON CI STO PIÙ CAPENDO NULLA> Dissi io, perché si, le avevo raccontato anche di lui, era l'unica persona disposta ad ascoltarmi faccia a faccia e io mi fidavo ciecamente, sentì una notifica sul mio telefono in contemporanea a Charlie e molti studenti di lato a noi, tutti aprirono il messaggio, subito dopo si guardarono confusi e poi mi fissarono <Che... che succede?> Chiesi a Charlie di lato a me <Leggi... leggi la notizia> Disse e di seguito presi il telefono ~Ludovica se la fa con Dylan Obrien~ Si chiamava il messaggio iniziale, sgranai gli occhi e, sapendo già chi era stata a pubblicare il messaggio, iniziai a cercarla spintonando tutti quelli imbambolati davanti a me, la vidi infondo, con le sue solite galline ai lati <CASSANDRA> Urlai, si perchè da quel che ho scoperto, quello è il suo nome.
Si girò confusa ma, appena mi vide, fece un piccolo sorrisetto <TOGLI SUBITO STA COSA!> Le urlai non appena arrivai a poca distanza da lei <Cara, non ci penso proprio> Disse masticando la sua solita cicca tra i denti <Tu non sai niente, niente.> Dissi io con la rabbia e le ansie che mi salivano <Uh si, appunto sei tu a dovermelo dire> Disse lei mettendosi in posa ad aspettare <Non aprirò bocca fino a che non sarà lui a farlo> Dissi scandendo bene le parole <Fidati, lo farai> Disse lei facendomi un ultimo sorriso falso e sorpassandomi, rimasi lì per qualche secondo, a contemplare il vuoto piena di ira, fino a che non mi decisi, con fatica, ad avvisarmi verso le prossime lezioni.

Il tempo passò troppo lentamente ma per fortuna arrivò anche il canto dell'ultima campanella, mi alzai e corsi fuori <Devo correre da lui> Dissi io a Charlie <Prima che lo possa vedere>

<Amica mia... non vorrei farti perdere le false speranze ma... la notizia sarà già girata e arrivata a lui> Disse appoggiando una mano sulla mia spalla per consolarmi, così, rassegnata a me stessa, andai a casa con calma insieme alla mia amica che cercava in tutti i modi possibili di non farmi pensare a quello.

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Ero sdraiata sul letto a leggere un libro, parla di una ragazza ai tempi antichi quando ancora si portavano quei magnifici vestiti che ti coprivano fino alle caviglie, a volte ci penso, dovevo nascere a quel tempo, gli uomini romantici, la bellezza dei vestiti ma poi ripenso al maschilismo che c'era, si certo ora non ne che sia andato via, ma non ce paragone.

Sentì dei rumori dalla finestra, mi alzai convinta fosse Charlie a chiamarmi come sempre, appoggiai il mio libro sul letto e mi diressi verso la finestra <Charlie cosa c'è? Se te lo chiedi no Dyl-> Mi fermai vedendo che non era lei ad avermi chiamata dato che la sua finestra era chiusa <PSSSS HEY sono io! Qui> Disse una voce troppo familiare, abbassai lo sguardo e vidi esattamente Dylan Obrien, sgranai gli occhi e mi irrigidì al pensiero di quel che stavo per dirle davanti <Posso salire?> Chiese lui e, trasformandomi in un pezzo di legno, annuì, girò l'angolo e lo vidi sparire, panico.
Corsi verso uno specchio e mi guardai agitata, troppo agitata:
Sono a posto?
Vado bene?
Sono vestita bene?
Sto bene anche senza trucco?
I miei capelli sono a posto?
Dovrei mett-
Ma non feci in tempi di fare niente che, ovviamente, il campanello suonò, corsi giù, mi diedi un'ultima sistemata ai capelli e aprì la porta <Hey...Dyl...> Dissi con un sorriso statico <Ciao Hey... non vorrei sembrare invad-> Disse ma si fermò sentendomi ridere <Ma che invadente, entra> Dissi mettendomi a lato per farli passare.
<Allora... come mai... eri sotto casa mia?> Chiesi, non che mi dispiaccia sia chiaro.
<Beh... ho pensato che dopo tutte ste settimane che mi hai tenuto compagnia dovessi in qualche modo esserne riconoscente> Disse sorridendo... in che senso? Lo guardai perplessa <Potremmo... come dire... passare del tempi assieme> Disse lui, okay i doppi sensi arrivano e le voci nella testa che mi dicono "ora scopate" non mi aiutano... PERCHÈ STO PENSAMDO A QUESTO POI, Dylan non penso sarebbe tipo da "ti conosco da poco e ti scopo" NO!  Poi figurati se le piaccio...
<Ludo, Hey?> Chiese Dylan sventolandomi una mano davanti al viso, okay mi ero persa tra i miei pensieri un po troppo <Certo! Se vuoi possiamo scambiarci i numeri!> Dissi io ma subito dopo realizzai, che cazzo stai dicendo? E se non volesse? Se avrei creato solo disagio? Se ora pensasse male di me? E se ora l-
<Certo> Rispose sorridendo e passandomi il suo numero.
Salimmo in camera mia <Allora com'è stato il viaggio da casa tua a qua?> Chiesi sedendomi sulla sedia della mia scrivania mentre lui sul mio letto <eh?> Chiese confuso <Nel senso... le...e fan...> Dissi <oh si... no ho incontrata una che mi ha chiesto se poteva abbracciarmi e io ovviamente le ho detto di si, abbiamo scambiato due parole e in riassunto... è felice che io stia bene> Disse sospirando <e come ti ha fatto sentire questa cosa?> Le chiesi ipnotizzata dai suoi occhi, naso e bocca... <non lo so... mi ha fatto piacere, ma allo stesso tempo era strano "ricominciare"> Disse alzando lo sguardo sui miei occhi <Lo capisco, ci vuole tempo> Dissi sorridendo, ci furono vari secondi di silenzio ma in poco tempi ricordai... CAZZO IL MESSAGGIO!

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you are everything I wanted || Dylan Obrien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora