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<Ludo che ti prende?> Chiese Dylan, era da qualche minuto che cercavo di emettere parola ma niente <Eh... s... ce... i...> Continuavo a dire senza senza una parola che si capisse <Ludo... mi sto preoccupando...> a quella frase finì la mia paralisi <Tu cosa?> Chiesi sorpresa, rimase un attimo bloccato ma poi anche lui aprì bocca <è da minuti che balbetti e basta... pensavo avessi qualcosa...> Disse facendo un sospiro di sollievo <no è che... tu... ceh io...> Mi bloccai di nuovo <okay così non può andare, spiegati meglio>

<Si hai ragione> Presi un respiro e cominciai <Oggi una ragazza della scuola ha pubblicato una notizia... sicuramente sarà già arrivata anche a te ma... ceh lo fa perché vuole sapere le cose... che non vorrei che... voglio dire... che magari tu beh... non vorrei malintesi o non so cosa..ceh... dico...> Lo guardai un attimo, era in silenzio fino a che scoppiò in una piccola risata <era davvero di questo che ti preoccupavi?> Chiese <Beh... si?> Dissi io <Le persone inventano troppe cose, per avere visual o cose del genere, ne sono abituato non devi preoccuparti> Disse sorridendo, a quel punto tutte le ansie volarono via, finalmente mi ero tolta questo peso che avevo da sta mattina.
<Hai fame?> Chiesi io improvvisamente, mi guardò e sorrise <Si ammetto di star morendo di fame> Disse ridendo <si ma ti avviso... dobbiamo cucinare> Dissi puntandogli un dito contro e lui annuì divertito.
Scesimo in cucina quasi correndo, per un attimo stavo anche per cadere dalle scale e fare l'ennesima figura di merda ma per fortuna arrivai a destinazione sana e salva.
<allora con i pochi ingredienti che abbiamo possiamo fare una crostata alla Nutella, non ne così complicata> Dissi aprendo gli sportelli per cercare gli ingredienti <non ne una brutta idea> Disse ridendo <ma ti avviso, non sono per niente bravo in cucina>

Dopo questo iniziammo a preparare il tutto, presi gli ingredienti e li misi sul tavolo <Okay, io metto gli ingredienti e tu impasti> Dissi e subito dopo misi farina, uova, burro e vabbe tutti gli ingredienti appositi <Cosa devo fare adesso?> Disse tirandosi su le maniche, aveva una maglietta a maniche lunghe attillata al punto di far vedere i suoi pochi ma presenti muscoli <Allora... si devi... semplicemente impastare fino a farlo diventare abbastanza compatto> Dissi cercando di non distrarmi ma non appena iniziò a fare il movimento con le mani il mio cuore iniziò ad andare a mille all'ora.
L E  V E N E.
<Sto facendo giusto?> chiese guardandomi <Cosa?... ceh si si... perfetto!> Dissi un po' agitata, appena finito si lavò le mani, io ero rimasta ferma, non mi muovevo più, ma scrollai un po la testa e cercai di riprendermi <Okay... allora, ora prendo l'olio da mettere sulla teglia dato che non abbiamo la carta forno> aprì uno sportello e cercai di allungarmi il più possibile ma, essendo bassa, mi creai solo false speranze <E andiamo!> sussurrai ma subito dopo sentì una presenza dietro di me, era Dylan, mise una mano al bordo del tavolo, esattamente al lato del mio fianco sinistro, e con la mano destra prese l'olio al posto mio, sentì il suo fiato vicino al mio lobo <Ecco a te> Quasi sussurrò porgendomelo in mano, girai di poco la mia testa e ritrovai il suo viso a poco da me, il mio corpo era bloccato dal suo, non avevo via di scampo, non che ne volessi.
Ci furono attimi di silenzio ma <TESORO SONO A CASA> Urlò mio padre entrando dalla porta e entrambi sobbalzammo staccandoci <Dylan?> Disse sempre lui pensando di aver visto male <Dylan, oh mio dio, ti sei ripreso ne sono così felice> Disse avvicinandosi per darle un abbraccio che ricambiò subito <la ringrazio> Disse <Non ti aspettavo in casa mia...> Guardò prima lui e poi me <Eh... si papi stavamo... come dire... cucinando> Dissi e lui annuì divertito, così, dopo questa improvvisa entrata di mio padre, con un po di imbarazzo, finimmo il tutto.
<Dai è venuta bene!> Dissi sorpresa di me stessa <Perche ti sorprendi? Siamo degli ottimi cuochi> Disse sorridendomi felice, ci sedemmo a tavola e, con mio padre che voleva assolutamente mangiarla anche lui, assaggiammo la torta.
Devo dire che era deliziosa, così tanto che presi anche la seconda fetta.

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<Ci vediamo presto allora> Disse lui uscendo dalla porta <Si... a presto> Dissi e subito dopo la chiusi appoggiandoci la testa <Bene, bene, bene signorina> Mi fece spaventare mio padre, mi girai di scatto e sgranai gli occhi <Da quanto?> Chiese lui <Da quando cosa?>

<Beh... tu... Dylan... BEH> Disse lui facendomi l'occhiolino <PAPA! Non piaccio a Dylan lo sai già>

<Questo lo dici tu> Disse sorridendomi ma io, per evitare altro imbarazzo, corsi in camera mia con la testa bassa, mi buttai sul letto e ripensai a tutto quello che era successo, ogni volta che stavo con lui andavo di matto, era come liberarsi dei problemi e vedere la luce in mezzo al buio, poco dopo mi arrivò una chiamata da Vitto che, ovviamente, risposi e li spiegai tutto, ed ero fiera della sua reazione "troppo famoso per te" Diceva l'altro giorno e oggi rosicava.

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you are everything I wanted || Dylan Obrien ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora