Cura

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Ci ricomponiamo e Ceci ci ha preparato un sacco di cose buone da mangiare, le sue e le mie cose preferite. Sottona pure la mia donna di casa. Praticamente io sapevo che era uscito dal programma per stare con la sua fidanzata e con la sua famiglia e me lo sono ritrovato adottato nella mia famiglia e perfettamente integrato con le "mie" persone.
Oddio, me lo sposerei domani.
Io non mi sono mai sentito così con una persona. Mi legge dentro. Fisicamente mi piace da morire. Mi ha perfino anticipato la sorpresa che io volevo fare a lui.
"A cosa pensi?" mi chiede dolcemente.
"Che io non ti perdonerò mai"
"Ma cosa?" si incupisce.
"Casa mia, hai profanato pure casa mia"
Lui mi guarda dubbioso
"Ma ti rendi conto che se mi molli io non avrò più nemmeno il coraggio di guardare questa casa senza pensare a te qui"
"Ma perché ti devo mollare io. Quello desiderato da mezza Italia sei tu. Devi condurre tutti i programmi della Mediaset figurati"
"Gelosone mio. Io invece sto pensando che non posso portarti nelle feste del mio ambiente"
"Perché?"
"Ma non ci penso neanche, tu sei merce rara, perle ai porci, devo uscire con il coltello tra i denti. Poi al primo che ti guarda e con cui ti metti a parlare faccio volare piatti e bicchieri che scansati"
"Ma smettila" dice avvicinandosi e poi si mette a farmi le coccole "tu non saprai mai quanto mi sei mancato. Io non credevo ci fosse una possibilità per noi"
"Shhhh. Non pensarci più. Ora siamo qui"
Ceniamo. Mettiamo su un film che guardiamo abbracciati sul divano. Poi arriviamo al letto e le promesse che mi ha fatto ad inizio serata vanno mantenute.
È il momento più bello della mia vita e mi sveglio in piena notte piangendo come una fontana.
Si sveglia anche lui che si preoccupa, teme abbia l'ansia.
Gli spiego cosa sento e lui mi rassicura, mi tiene tra le sue braccia e mi dice che da vicino o da lontano lui sarà sempre con me, sempre con me così come mi ha promesso quella sera del 4 dicembre.
I giorni a seguire sono un caos micidiale, comincia qualche evento sebbene ci sia ancora qualche restrizione covid, faccio in modo che a tutti quelli organizzati per il GF siano invitati alcuni concorrenti tra cui lui. Così possiamo vederci senza destare sospetti, certo dobbiamo fingere la distanza giusta e limitarci ad interazioni da amici, ma almeno siamo insieme. E ce lo facciamo bastare.
Nasconderci non è affatto facile, anche perché nell'occhio del ciclone ci sono soprattutto io e continuo a distribuire pali a destra e a manca. Ed ogni volta che tentiamo di uscire in maniera tranquilla o di ritagliarci tempo per noi dobbiamo mettere su un'organizzazione che CIA proprio scansati. Storie sui social in contesti diversi, localizzazioni in città differenti, conditi da qualche scambio likes o commento social di circostanza mentre praticamente ci stiamo baciando.
Passano una quindicina di giorni e cerchiamo di passare insieme quanto più tempo possibile e più siamo insieme e più vogliamo starci e più stiamo insieme e più lo desidero sessualmente e più stiamo insieme e più mi innamoro di lui.
Ho ripreso gli appuntamenti con la psichiatra perché ho seriamente paura del mio equilibrio psichico.
Lo riempio di regali, di vestiti, di cose, di bigliettini, di messaggi e invece lui si lamenta che non riesce mai a regalarmi nulla perché tanto ricevo a casa di tutto e soprattutto spesso sono contento solo di cose che scelgo io personalmente.
Abbiamo avuto già un paio di litigate da drama con scene madri, ma non sono durate a lungo perché non riesco più a portare il punto come vorrei. Francesco Oppini è stata la decaduta di Tommaso Zorzi come Twitter ha urlato per mesi. La mia decaduta. La mia rinascita.
Continuiamo a fare Milano/Roma per lavoro. Incastrarci non è per niente facile. Aveva ragione lui. Non mi lasciano nemmeno respirare. Ma a me frega poco, lavoro con impegno e dedizione, con amore e con passione, tutta la mia forza o comunque la gran parte deriva da lui. Un messaggio, una videochiamata, un incontro fugace in qualche hotel a metà strada ed io sono felice.
Sono libero di dormire, di essere sempre e solo me stesso, di tirare fuori le mie fragilità, di frignare, di amare, di possedere e di perdermi nel suo sguardo.
Ci riusciamo a ritagliare un paio di giorni al mare in assoluta tranquillità e riservatezza. Anche se siamo sul finire di Marzo amo il mare, amo passeggiare sulle spiaggie semideserte e far divertire Gildina. Mi fa morire perché a tratti si prende cura di me come se fossi un bambino "amore sei stanco, amore sei pallido, amore stai dimagrendo tanto, amore fumiamone una in meno" il tutto condito dalla sua dolcezza, quella che viene fuori da quella scorza dura. Ha quel modo di fare che a tratti può sembrare un po' arrogante e invece la sua parte più pura e più profonda non è per tutti. Mi tratta come se fossi cristallo finissimo anche se cerchiamo di fare dell'ironia la nostra arma segreta. Al tempo stesso è diventato pure gelosetto, lui che dice che non lo è mai stato, si sente inadeguato rispetto ad alcuni spasimanti magari più belli o più navigati e non si rende conto che io non potrei avere occhi più per nessun altro al mondo. E per concludere nella sfera intima ha quei modi da "dominatore" che nella mia fantasia sessuale mi fa da sangue come se fossi un quindicenne.
Lavoro in un paio di programmi della Queen della tv, e poi ho un programma stile Late show tarato su di me e condotto da me.
Riscontro un buon successo. Sono la nuova generazione della TV generalista.
Riusciamo a ritagliarci un dolcissimo weekend romantico all'estero, così potremo stare più tranquilli, scegliamo un posto riservatissimo, dove paghiamo profumatamente affinché non ci caghi nessuno, così potremo fare cose tranquille, vivere la normalità delle piccole cose alla luce del sole senza che ci riconoscano per la nostra notorietà. Veniamo coccolati con dolci e piatti tipici.
Abbiamo appena fatto quello a cui aveva pensato lui e che aveva detto in una delle interviste appena uscito dal programma: un tatuaggio.
Maria con sotto il simbolo infinito. Maria per il nostro secondo nome. Il tatuaggio è sul tallone perché come un novello Achille il mio punto debole non è il tallone come si è sempre narrato epicamente ma è lui, il mio Patroclo. Ed io sono il suo. Da Porto sicuro a Tallone d'Achille.
Dato che il tatuaggio è stato già immortalato dai media ho detto che è un omaggio alla Queen Mary della tv. Lui c'è l'ha uguale. Ma siccome finisce meno nell'occhio del ciclone non l'hanno ancora sgamato. Torniamo a casa. Mi fermo da lui. Amo casa sua. I colori, gli spazi, gli specchi, è un ambiente che sembra urlare sesso da ogni angolo ed ho intenzione di sperimentare tutte le angolazioni. Il mattino dopo devo ripartire, devo andare a Roma per due giorni. Facciamo colazione insieme poi prendo le valigie e l'autista mi porta nella capitale. Suonano alla porta vado io e mi trovo lei di fronte. Mai vista da vicino. Ma la riconosco subito. Me la ricordo bene.
Che cazzo vuole lei ora?

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