Fratellini

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Saranno passate un paio d'ore da quando sono crollato ancora mezzo vestito sul letto.
Sono le sei.
Ho sete, ho mal di testa, voglio un caffè.
Non voglio essere una pezza il giorno del matrimonio di mia sorella.
Mi faccio una doccia veloce, indosso una maglia e dei pantaloni corti e scendo giù in cucina. C'è un'area per il self service, voglio il caffè.
Quando arrivo mi rendo conto subito che non sono solo.
Lui.
200 persone chi potevo incontrare se non lui? Ovvio.
A volte penso che ci sono le telecamere e che stanno girando una fiction su di me e su di noi a mia insaputa.
E comunque se posso dire, è una fiction di pessima qualità. 
Io l'avrei scritta meglio.
Mentre penso queste cagate, lui si accorge di me e si ferma a guardarmi incantato.
Ha visto la Madonna?
"Ehi… Tutto bene?" Dice dopo qualche minuto.
"Voglio la caffeina in endovena possibilmente"
Ride.
"Ti ho mandato un messaggio poco fa. Volevo giusto capire in che condizioni eri"
"Non so nemmeno dov'è il telefono"
"Tutto nella norma, allora" dice.
Comincio ad aprire cassetti stropicciandomi gli occhi quando mi piazza in faccia una tazza fumante.
"Comincia a tenere questo, è il mio. Ora ti faccio l'americano"
"Amore mio" esce dalle mie labbra senza controllo. Io e la capacità di rovinare tutto parte 300.
Lui ride e stempera la tensione.
"Ma tu che stai facendo?"
"Biberon di latte e biscotti per il mio golosone"
"Ma l'hai lasciato solo?" Chiedo perplesso 
"Ma sei scemo? È con Cristina. Io sono sceso qui per prepararglielo. Poi in genere si riaddormenta un'altra oretta e poi comincia la battaglia quotidiana"
Mi lascia l'americano sul tavolo.
"Desidera altro sua maestà?"
"I biscotti" dico facendo la voce piccola piccola.
"Thomas ha tre anni, tu cinque" mi prende in giro dandomi una carezza sulla testa.
"Ora non siamo più neanche amici, siamo padre e figlio? Prossimo passo fratelli"
Si avvicina e mi guarda dritto negli occhi, ed io mi specchio in quegli occhioni verdi che sanno minare ogni certezza, che sanno farti ritrovare o perdere per sempre.
"Buona colazione fratellino" mi dice con le sue labbra sulle mie.
È solo un gesto d'affetto, vuole solo percularmi, non significa nulla, non devo fare nul… Si buonanotte ci stiamo baciando appassionatamente ed io… Io non so spiegare quanto lo volevo. Lo rinnegavo almeno tanto quanto lo desideravo.
Certe volte il tempo dovrebbe fermarsi. Sarebbe tutto più semplice.
Sentiamo un rumore in lontananza e ci stacchiamo a malincuore.
"Dobbiamo parlare" mi dice lui ancora senza fiato "stai scappando da quando ti ho riaccompagnato a casa giorni fa. Quanto ancora devo rincorrerti?"
"Non è vero" fingo di giustificarmi io, poi sospiro "dopo il matrimonio, parleremo" sono costretto ad ammettere.
Comincia la frenesia "nuziale" e mi parte l'embolo perché sono su di giri per due distintissime ma intersecabili ragioni: Andrea sta tardando, forse arriva solo per il ricevimento, perché c'è stato uno sciopero dei trasporti e Francesco.
Francesco senza bisogna di spiegazioni perché le ragioni sono troppo, sono confuse, sono estenuanti.
Prima di iniziare il rito incrociamo i nostri sguardi.
Perché è così bello, perché?
Non è giusto.
Perché è capace di smontarmi e rimontarmi l'anima con uno sguardo?
Ho capito mi butto sull'Oppini dal cuore facile e quindi mi sbaciucchio Thomas.
È arrivato il momento.
Gaia sta per arrivare all'altare accompagnata da papà ed io la precedo.
Mi commuovo.
Tra la folla di ospiti mentre percorro i passi verso l'altare trovo il suo sguardo su di me ed il mio è tutto per lui, le lacrime rigano il mio volto.
La marcia nuziale in sottofondo.
"Io ti amerò per sempre" grida il mio cuore in tumulto.
I piccioncini sono marito e moglie.
Facciamo le foto di rito, recupero il telefono mi trovo cinque chiamate di Andrea.
È arrivato. 
Lo raggiungo al cancello per evitargli problemi con la sicurezza, lo accompagno in stanza, si cambia rapidamente e scendiamo di nuovo alla festa.
Quando entriamo nell'area ricevimento le prime persone che ci troviamo avanti sono, ovviamente, Fra, Cri e Thomas.
Si salutano rapidamente poi prima di raggiungere gli altri per i saluti e i rituali di auguri, Andrea mi bacia.
"Andleaaaa" sbotta cuoricino "non baciale zio Tommy"
Ecco.
"Ma perché non posso baciare zio Tommy lui è il mio fidanzato" risponde con la vocina da bimbo lui.
Ma cuoricino non si fa conquistare mica facilmente, anzi.
"Noooo zio Tommy è il fidanzato di papà"
Cala il gelo.
Io guardo Andrea, Francesco inchioda il suo sguardo su di me, Cristina vira su Thomas.
"Queste sono cose complicate. Cose da grandi" Andrea regala l'ovvietà dell'anno.
"Papà dai tu il bacio a zio Tommy"
"Amore sono cose da grandi" ripete anche Francesco. Siamo alla fiera delle "frasi scontate".
"Amore guarda, gli animatori stanno gonfiando palloncini colorati, vuoi raggiungerli?" cambia rapidamente argomento Cristina cercando di uscire dall'imbarazzo.
"Siiiiii" risponde lui correndo verso il tavolo dei giochi a poca distanza.
"Io vado a fare gli auguri, ti aspetto al tavolo amore" si allontana anche Andrea.
Mentre con lo sguardo seguiamo Thomas, Cristina fa prima un passo in avanti poi indietreggia rivolgendosi a Francesco "Comunque tu stamattina non tornavi più dal preparare il latte e... Insomma io e Thomas siamo passati a cercarti in cucina e vi abbiamo intravisti "fratellini" sorride verso di me.
"Tu vuoi dire che?" dice Francesco.
"Ho mascherato bene, ma…" Lascia in sospeso lei.
Mi copro il viso con le mani.
Ma io come diamine ci sono finito in questa situazione?


Angolo autrice:

Buon sabato santo!!!
Allora che dite? Siamo arrivati a qualcosa di "friccicarello"?
Uhm... È molto più perspicace un bambino di tre anni che due "arietini".
Vi aspetto per i commenti.
Ciaone ❤️

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