Qui ed ora

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Tre giorni dopo.
Mi sveglio di soprassalto, mezzo sudato e con la tachicardia.
Ho avuto un incubo, non ricordo bene, solo immagini confuse.
Qualcuno che se ne va.
Ed io non voglio.
L'abbandono che nella mia vita ritorna sempre.
Sbuffo.
Stavolta sono in torto marcio.
Devo affrontare la realtà.
C'è qualcuno per cui fingo di provare qualcosa che non c'è più.
C'è qualcuno per cui fingo di non provare qualcosa che c'è.
E per non ammettere questo sto punendo me stesso, sto punendo altre due persone e l'unico risultato che otterrò sarà perdere tutto e soprattutto perdere chi voglio.
Vado al parco, quel parco, quello del pomeriggio solo "nostro" qui a Roma quando ci siamo rivisti dopo tre anni.
Spengo la musica, i pensieri sono più veloci e ingarbugliati delle note.
Quel sottofondo non mi rilassa, anzi.
Ora devo rischiare… Ora!
Mi fermo ad allacciare una scarpa e sento quella voce.
La sua.
Mi si ferma il respiro.
Mi giro intorno e lo individuo.
E poco più distante di spalle ed è al telefono, sono sicuro, è lui.
Qui ed ora. Santo cielo.
Adesso io so cosa voglio, ma saprò affrontare le conseguenze?
"Thomas torno presto. Si domani torno promesso. Zio Tommy no amore. Lui è al lavoro lontano. Non so quanto torna. Ti vuole sempre tanto bene. Va bene amore. Papà ti ama. Si ti amo come il cielo ed il mare"
Ho gli occhi lucidi.
Come il cielo e come il mare.
Si volta e mi vede. Coglione che sono, mi sono fatto beccare come un fesso.
"Tommy" dice quasi sbiancando "Tommy" ripete ancora incredulo.
"Non fare quello che cade dalle nuvole sapevi benissimo che ero qui"
Quando la miglior difesa diventa l'attacco. Ed io sono un maestro in questo!
"No, avrei creduto ovunque ma non qui di certo" risponde lui confuso.
"Non ti credo"
"E quando mai San Tommaso, quando mai"
"La strada della vocazione, infatti, sarà quella più adatta a me, garantito"
Deve sembrare tutto un gran casino non deve capire niente, penso.
"Ma che stai dicendo?"
"Lascia perdere. Chi ti ha detto che ero qui?"
"Ci sono venuto per caso qui, sono a Roma per un programma e quando ci torno vengo sempre qui"
"Toh le coincidenze"
"Lo è davvero. Chi avrebbe potuto dirmelo che eri qui. Chi?"
"Qualcuno"
È sempre colpa sua. Punto. Questo è il mood.
"Si San Francesco, il vero santo sono io, io"
"Qualcuno te l'ha detto" mantengo il punto.
"Ma se non lo sa nessuno, tua madre e tua sorella ti danno per disperso, ti fai sentire solo se lo decidi tu"
"Adesso che ho saputo le tue talpe ho dovuto tutelarmi"
"I tuoi amici non parlano, soprattutto se devono scegliere tra te e me, non scelgono me"
Vero… Ha ragione… Gli unici che lo sanno non mi hanno tradito.
"Adesso che grazie al culo so finalmente che fine hai fatto possiamo parlare?"
"Non mi hai mandato neanche un messaggio ora vuoi parlare?"
Sono fiero di me! Prima lo cazzio perché mi ha trovato insinuando che ha mosso mari e monti e poi che non mi ha cagato perché non mi ha mandato un messaggio. Quanto sono bravo?
"Non sarebbe servito" sospira "ti avrei solo indispettito di più. Devi avere il tuo tempo per elaborare, però io sto impazzendo"
"No quello che sta impazzendo sono io"
Respira profondamente come per calmarsi
"Cosa devo fare? Dimmelo tu cosa devo fare ed io lo faccio"
"No i tipi slave, no. Magari fantasie erotiche si, ma non voglio uno che io dico e lui esegue, due giorni mi annoio"
"Ti bacio con la forza e ti sbatto al muro e quello che succede, succede"
La saliva si azzera, lo ammetto, ma trovo la forza di rispondere "Occasionalmente, ci può stare ma devo avere il controllo della situazione anche io, non voglio sentire che mi hanno messo i piedi in testa. Sbotto"
"Mi devo inginocchiare con un anello anche io?"
"Già visto. Qualcosa di nuovo"
"Ma lo sai che sei impossibile?"
"Me l'hanno già detta. Alla fine la clausura resta sempre la scelta più adatta"
"Non ho capito… Che clausura?"
"Lascia perdere, progetti futuri"
"Ma ti rendi conto che sto cercando di farti una dichiarazione e me lo stai rendendo impossibile"
"EH?!?"
"Cosa devo fare, cosa devo dire per farti capire che per una volta non sono disposto a perderti. Lo so che vuoi sposare Andrea, lo so"
"EH?!?"
"Oh… Ma ti sei incantato?"
"Eh" rispondo con meno enfasi delle altre volte. Almeno ho cambiato l'intonazione. Posso migliorare. Posso articolare frasi di senso compiuto. Magari in inglese. No poi non mi capisce. 
Io però me la stavo giocando bene la partita, come ci sono finito "sotto" un'altra volta? Come?
"Uffa'" mi esce ad alta voce.
E lui giustamente mi guarda come se fossi un extraterrestre.
Questo tra poco chiama la neuro.
"Tommaso io… Io ti voglio accanto a me, ti voglio nella mia vita, voglio condividere con te la crescita di Thomas, voglio essere tuo amico, tuo fratello, il tuo amante, ma soprattutto il tuo uomo. Tu sei casa mia. Lo sei sempre stato"
Mi metto a piangere.
Si, mi metto a piangere.
Lui si avvicina mi abbraccia, mi stringe forte, mi accarezza, mi lascia piangere tutte le mie lacrime, mi fa calmare come solo lui sa fare, come probabilmente fa con Thomas. 
Non mi sono mai sentito così in pace e così libero in vita mia. Sono libero, finalmente, libero, sono a casa.
Sono a casa anche io.
Ci stacchiamo, lo guardo ed ha le lacrime che solcano anche il suo viso.
"Amore mio" diciamo entrambi guardando l'uno l'altro.
Ripenso a quell'abbraccio, a quelle scale, alle nostre lacrime, a quella canzone che non ho voluto più riascoltare nemmeno per sbaglio. A quel momento.
Il momento in cui le nostre anime si sono riconosciute, si sono toccate e non si sono più lasciate.
Quella casa.
"Avrei voluto sempre e solo che tu fossi felice, credimi. Se è Andrea che sa farlo, se la tua vita negli ultimi tre anni lo è stata davvero, perdonami. Perdonami ancora una volta. Sono stato egoista lo ammetto. Dopo che ci siamo reincontrati in aereo e poi dopo quell'incidente in studio non so più riuscito a tornare nell'ombra dove sono sempre stato. Farei qualsiasi cosa. Farò qualsiasi cosa voglia tu a qualunque costo"
"Potresti stare un attimo zitto, potresti smetterla di avere certe paranoie, potresti credere una volta per tutte che io amo e ho amato con tutto me stesso solo te. Ti amo così per come sei. Dal primo momento che ti ho visto qualcosa dentro di me non è stato più lo stesso."
"Non ti sposi, allora?"
Faccio no con la testa "Se tu magari un giorno me lo chiedessi…" Lascio in sospeso la frase.
"Oh adesso non corriamo però. Tempo al tempo"
"Hai ragione" rido di gusto "devo ancora rifiutare una proposta. E poi dovremmo anche sistemare la questione preaffido. Quello mi dispiace molto. Ma forse non era ancora il momento" mi incupisco.
"Vedrai arriverà anche quel momento. Abbiamo ancora un po' da fare con Thomas e poi adesso Gaia ci rende zii, mica li vogliamo lasciare soli quei ragazzi, quelli avranno bisogno di noi"
"Già, è vero" rido sinceramente.
Prendo il telefono per mandare un WhatsApp a mia madre: "perdonami madre ma non ti rendo ancora nonna e non mi sposo" le scrivo di getto.
Notifica al telefono di Francesco.
Armanda: "Sono felice per voi. Ma se non mettere entrambi la testa apposto vi disconosco. Benvenuto in famiglia genero"
Lui mi gira il messaggio e ridiamo come due cretini.

Angolo autrice:

Buona Pasquetta!!!
😭
Siamo alla resa dei conti, sono felice e triste al tempo stesso.
Ma è giusto così.
Manca un altro capitolo e poi la chiosa.
Vi ringrazio tanto tanto per ogni singola stellina e per ogni commento.
💖
A domani.

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