Finale. Tutto inizia da una fine

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E' il 1 marzo 2021.

È lunedì. Dopo 5 mesi e mezzo, dopo altre due ondate covid, dopo lacrime, gioie, dolori, telecamere, chiacchiere, strategie, rapporti, incontri, scontri, overparty, bugie, verità, errori, spettacolarizzazioni si conclude il Gfvip 5. Il vincitore è solo lui. Solo ed unico. Tommaso Zorzi.

Cazzo c'è l'ho fatta… C'è l'ho fatta. Finalmente è finita ed ho vinto io. IO! Quante volte ho rischiato di prendere quella porta rossa, quante volte avrei mandato a fanculo tutto e tutti. Quante notti ho pianto. Quante volte ho invece pensato che in questa cazzo di casa ero al sicuro. Ero protetto. Ci sono stati momenti che avrei firmato per rimanere qui dentro a vita. Momenti in cui ho sentito davvero questa come casa. Qui ho avuto più di quello che ho mai avuto in tutta la mia vita. 5 mesi versus quasi 26 anni, non male vero?
Ma ora non c'è tempo per pensare, ora fuori mi aspetta il mondo… Il mondo.
L'autista della produzione mi accompagna in studio. Rivedrò tutto. Rivedrò tutti. Voglio mamma, desidero perdermi in un suo abbraccio, non ho mai desiderato così tanto la mia mamma. Non ho mai desiderato così tanto vederla. Poi mi fionderò su Gaia, so che c'è perché è stata una delle mie sorprese della serata. Sicuramente c'è Lazzaro che ho sentito dallo studio. Mamma mia Lazzaro dovranno partire tante di quelle riunioni infinite tra di noi che praticamente l'organizzazione di Sanremo a confronto è un brunch. Devo scrivere il libro, voglio condurre qualcosa, i social saranno impazziti in questo momento. Il mondo gira Tommaso e a questo giro il mondo è ai tuoi piedi. Il mondo sei tu!
Sono dietro il wideworld in attesa di essere annunciato con tutti gli oneri ed onori, penso a Dayane, che mi ha preceduto poco fa, penso a Stefy che sarà diventata la piovra di Simone, penso a Maria Teresa che si starà spupazzando Guenda, a Pier e Giulia che hanno svoltato la loro carriera stasera. Sono contento per Pier, per tutto l'impegno che ci ha messo per rendere più sicuro il futuro di suo figlio. Chissà se in questo studio al di là di questo video ci sono tutti gli inquilini della casa. Oh mamma ma non potranno esserci tutti, io non saprei più neanche dire quanti concorrenti ci sono stati in questa edizione pazza. Ma quanti erano trenta? Cos'hanno un palchetto tutto per loro? No ma secondo me al massimo ci sono quelli post prolungamento. Ne squalificati, ne rinunciatari. Ma chissenefrega. Mi sistemo i tacchi, la mia entrata deve essere iconica e teatrale come me. Il trionfo di Tommaso Zorzi va in scena.
Alfonso mi annuncia, il pubblico è in visibilio. Le luci, la musica, le voci. Mi sento Dio sceso in terra. Faccio la passerella vedo mamma, Gaia e Lazzaro e mi butto praticamente su di loro per un fugace e non più rimandabile saluto. Li amo.
Alfonso mi richiama al centro dello studio, focalizzo Pupo e Antonella e li saluto da lontano. Dall'altra parte ci sono i concorrenti eliminati vedo subito Andrea Zelletta che è uscito dalla casa una settimana fa. Amico mio. "André" urlo a quel caciarone che mi viene ad abbracciare. E mentre lo abbraccio, mi volto verso un punto preciso che mi attira non so perché ma mi sento osservato e lo vedo. Caspita lui, allora c'è. Non ci avevo nemmeno pensato. Lui.
Alfonso mi impone di raggiungerlo ed io eseguo.
Parliamo, mi emoziono, rivediamo momenti. Tutto molto celebrativo. Ed il mio Ego si gonfia come una zampogna. In maniera sana ovviamente.
Continuo a sentirmi osservato. Oddio ci sono milioni di italiani da casa che mi guardano. Uno studio ai miei piedi, ma io continuo a sentire solo uno sguardo puntato su di me. Qualcosa mi si smuove dentro. Tutto normale direi. In fondo è un amico… un amico che non vedo da circa un mese o poco più. Una persona che comunque ha avuto un ruolo non di poco conto in questo viaggio andata/ritorno della mia vita sotto le telecamere. Certo ora è passato. Solo passato. Ma Alfonso è una vecchia volpe della TV, uno che mangia gossip a colazione mica cereali sottomarca. Uno che per un punto di share in più si strapperebbe i capelli che non ha.
Comincia uno strano discorso tra una prima e una seconda stagione nella stessa edizione di questo GF e dopo un giro di parole arriva diritto al punto "secondo il pubblico c'è stato un primo e un dopo, un momento spartiacque, molti parlano di un Tommaso Zorzi prima e dopo l'abbandono di Francesco Oppini". Traaaaaaa.
Rispondo quasi in automatico "beh sì sicuramente è stato uno scossone forte la sua rinuncia. Ma ho imparato anche da quello, ho sfruttato l'occasione e sono andato avanti, sono andato oltre"
Alfonso sembra spiazzato dalla mia risposta. Cosa si aspettava che stessi ancora a piangere in un angolo come una vedova? Ma anche basta, forse ho pianto anche troppo per un sogno ad occhi aperti infranto. Era pur sempre un sogno ad occhi aperti. Sono passati quasi 3 mesi da quel 4 dicembre e di umori e di emozioni, di stati d'animo ne ho vissuti tanti, prima ho subito e ne sono stato in balia. Ho sperimentato attimi di panico, di ansia, di senso di abbandono, di depressione, di disperazione. Poi ho avuto una fase in cui vivevo di ricordi, di congetture, di speranze di qualche parola scambiata in puntata, di qualche fugace occhiata in cui riuscivo a vederlo nello studio. Poco, troppo poco. Volevo farmelo bastare ma era poco. Poi a fine gennaio ho cominciato a vedere sempre più vicina la luce in fondo al tunnel. I vuoti si colmano piano piano, a poco a poco, le abitudini si riformulano, le mancanze si riempiono, hai altre persone intorno, vivi e conosci altre dinamiche. Le ferite cominciano ogni giorno a fare meno male. Ed ogni giorno stai bene un pochino in più. Poi mettici anche che mi è stato sempre rinfacciato l'innamoramento facile, mettici che non avevo mai convissuto con un uomo un'esperienza così "totale" era normale che sentissi tutto con un'intensità che non era reale.
Alfonso deve averlo interpellato perché lo inquadrano e lui viene al centro dello studio e stavolta lo vedo davvero. Non posso negare che vederlo fa un certo effetto. Figo o no. Per me è sempre un gran figo. Ha un pantalone e scarpe classiche e sopra ha la "mia" camicia. Quella camicia nera e bianca del 4 dicembre 2020. Ha il solito taglio di capelli ma leggermente più corti, sembrano anche meno bianchi. Avrà assunto uno stylist. Ha il pizzetto sale e pepe ed arrivo a quegli occhi. Cazzo quegli occhi mi fanno tornare a galla un mondo. Quel mondo. Hanno quella sfumatura verde che assumono solo quando è molto molto emozionato. Questo me lo ricordo. Ha gli occhi lucidi. Eh no, merda. Adesso perché sento il cuore rimbombarmi in gola e nelle orecchie?
Alfonso dice che se vogliamo possiamo salutarci visto che inevitabilmente la nostra "amicizia" è stata una delle protagoniste di questo programma. Lui mi viene incontro di getto, mi alzo e mi sovrasta. Sono quasi un 1,90 ma lui è qualche centimetro in più e mi avvolge in un abbraccio caldissimo che dapprima ricambio quasi inerme. Poi mi sciolgo. Quasi tre mesi e sono di nuovo tra le sue braccia ed una parte di me vorrebbe fare i salti di gioia. Una parte di me o forse tutta si sente a casa. Di nuovo.
Non piangere mi impongo con quel poco di sanità mentale che mi è rimasta ancora in una serata sconvolgente come questa. Per lui non più. Mi sussurra qualcosa all'orecchio tipo "complimenti… ho messo la tua camicia come portafortuna. Non poteva vincere nessun altro se non tu". Adesso dovremmo staccarci e dovrei guardarlo dritto negli occhi. Ora dovrei. Posso? Posso farlo senza conseguenze? Domando alla mia testa ma soprattutto al mio cuore?
Il pubblico continua ad applaudire per istanti che mi sembrano interminabili. Alla fine mi stacco e noto che lui mantiene quasi completamente una mano nella mia. Tremo cazzo. E lui non se ne deve accorgere. Nessuno deve farlo.
Mi stacco del tutto e ritorno alla sedia del vincitore.

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