Nostalgie

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Arriviamo a casa e c'è chiaramente imbarazzo. Gli do il telefono e lui fa delle chiamate dicendo che impegni di lavoro lo tratteranno a Roma. La tata gli manda un video di Thomas e me lo mostra sta imparando i giorni della settimana con una canzoncina ed è dolcissimo.
Ha i suoi stessi occhi verdi. Sorrido come un ebete. Si può volere bene a qualcuno anche senza conoscerlo perché rivedi in lui i gesti e le espressioni, i lineamenti di chi hai amato di più??? Mi sembra un bambino dolcissimo.
Ok basta.
Torna in te mi ordino.
Gli dico di mettersi comodo sull'enorme divano del salone e gli prendo una coperta e un cuscino, gli chiedo se ha fame, mi dice di no, solo sonno. Lo lascio solo per pochi minuti e lo ritrovo addormentato. Abbasso le tapparelle elettriche e nella penombra mi metto poco distante e non posso fare a meno di osservarlo. A tratti sembra un bimbo di due anni anche lui.
Che bello che è… che dolce… Che amore.
Piano piano lo sveglio, lo convinco a spostarsi nel letto, lui fa storie poi mi segue e si sistema nel lettone.
Quando sto per andarmene mi dice con la voce dolcissima e increspata dalla stanchezza "resta con me"
Tommaso è una stupidaggine, lo sai vero?
Ma io quando mai ho dato ascolto alla mia testa?
Farò la stronzata.
In fondo voglio solo essere sicuro che se avesse bisogno di qualcosa mi trova accanto a lui.
Comincio a sentire la stanchezza anche io, oggi troppe emozioni tutte insieme, rivederci, l'incidente in studio, l'ospedale ed ora questa complicità, questa vicinanza così surreale eppure così speciale.
Ci addormentiamo.
Quando mi risveglio, siamo abbracciati, praticamente intrecciati.
Movimenti involontari da sonno.
Io assumo sempre posizioni strano nel sonno, è cosa nota.
Mi volto a guardarlo.
Mi scende una lacrima, la ricaccio e torno a prendermi il calore del suo abbraccio, a sentire i suoi respiri.
Chiudo gli occhi. Lui sarà quel qualcosa che nel cuore resta per sempre.
Scivolo di nuovo nel sonno.
Mi sembra di rivedere dei bagliori, forse la luce del giorno, mi ricordo di lui dell'incidente, dell'ospedale e sobbalzo.
Sono solo nel letto. È andato via mentre dormivo?
"Tutto bene?" Lo vedo arrivare dalla cucina con un vassoio improvvisato, perché non ne ho e con la colazione preparata per me ovviamente quella che facevo anni fa quando stavamo insieme.
"Come stai?" Gli chiedo subito, perché è l'unica cosa che conta. Sempre.
"Sono stato meglio" poi fa un mezzo sorriso. "Tu non hai dormito un granché. Forse per colpa mia. Mi dispiace"
"No affatto, io voglio sapere se sei stato bene tu"
Si lo so se sentissi fare questo dialogo tra altre due persone vomiterei, ma è quello che sento di dire. Fanculo le smancerie.
Lui sorride di nuovo.
E non si rende conto che ad ogni sorriso il mio cuore si scioglie un po' di più.
"Sono stato benissimo" risponde e sorridiamo insieme come due cretini.
"Grazie" gli dico guardando la colazione "la facciamo insieme?"
Lui praticamente si siede addosso a me. Francesco non ci siamo. Non ci siamo.
Mi spiega che mentre dormivo ha parlato di nuovo con Cristina e ha sentito Thomas. Ovviamente non sanno niente. Gli ha confermato che è stato trattenuto per lavoro.
Mentre riponiamo le cose nel lavello della cucina noto che è dolorante "Come stai? Chiamo il dottore?" Gli chiedo preoccupatissimo.
"Sto bene, stai tranquillo. Vieni qui" mi attira a sé e praticamente mi ritrovo tra le sue braccia.
"Grazie di esistere" mi dice prima di baciarmi.
Inizialmente non rispondo al suo bacio perché non mi sembra vero, poi cedo e poi crollo completamente. La carica erotica ritorna più esplosiva che mai. Merda... Merda... Merda.
Riusciamo ad arrivare al letto e la passione prende il sopravvento, ad un certo punto nonostante sia una fatica immane mi fermo "stai bene?" gli chiedo ancora una volta perché ho paura che questa attività non sia particolarmente indicata per la sua convalescenza ma il suo sguardo dice tutt'altro "ho bisogno di te" mi risponde e tutto il resto, come me, va a rotoli.
Ci ritroviamo dopo l'acme abbracciati
"Abbiamo fatto una cazzata. Lo sai, si?"
Mi guarda senza rispondere.
Ogni tanto una cosa facile potresti anche rendermela penso.
"Non deve capitare. Non è giusto" continuo io.
"Saranno solo oggi e domani, nessuno sa nulla, nessuno lo saprà mai. È una convalescenza, solo una convalescenza e vorrei sentirti accanto a me"
Ecco, uno cerca di fare appello a tutte le sue forze per non cadere in mare aperto e arriva lui che ti spinge giù con una rincorsa.
Che culo.
"Ci faremo male anche stavolta" sospiro io.
"Saremo bravi, te lo prometto. Ma stavolta non riesco a nasconderti che sei la sola cosa che voglio"
Saranno solo oggi e domani. Solo oggi e domani.

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