Colpo di fulmine

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Scendo dall'auto confuso e intontito. Lui riparte ed io nell'attraversare quasi mi faccio investire per la disattenzione. 
"Non stanno più insieme" la mia mente continua a ripetere. 
Chiamo mia madre.
"Tu lo sapevi?"
"Che Francesco si è mollato? Si tesoro lo sapevo"
"E non mi hai detto niente neanche stavolta mamma. Ma a che gioco stiamo giocando?"
"A nessun gioco amore, doveva dirtelo Francesco, è la sua vita non potevo farlo io. Sapevo che te lo avrebbe detto quando se lo sentiva"
"Io sono sconvolto"
"Come mai amore, lo ami ancora, vero?"
"NO" urlo "non più"
"E perché sei sconvolto allora? Sicuro di non provare più nulla in quel senso?"
Colpito e affondato.
"Sono le tue reazioni che non capisco amore, non le sue" conclude lei.
"Stammi bene mamma"
Eppure quelle parole mi martellano nella testa, si sono conficcate come un chiodo.
Due giorni dopo lui mi manda un WhatsApp ad ora di pranzo
"Se dopo sei libero, passiamo il pomeriggio insieme, ho una proposta allettante che non puoi rifiutare"
"Avevo un impegno con Stefano ma è saltato tutto poco fa, volevo dedicarmi allo shopping. Accetto la tua proposta"
"Ok, unica raccomandazione mettiti comodo. Passo a prenderti alle 16"
Scendo da casa e lo trovo nel giardino interno del palazzo in cui vivo.
Non è solo.
Da dietro le su gambe spunta un piccolo birbante.
Capelli scuri ed occhi verdissimi. I suoi. Lineamenti delicati ma espressione decisa. È buffo, ma mi sembra sapere il fatto suo.
Ci basta uno sguardo. 
Mi sono innamorato.
Ci presentiamo e lui mi mostra subito i dinosauri che tiene in una mano e uno zainetto dove ha le sue cose. 
Francesco ride sorpreso "oh se accetta anche di darti la mano e farti sedere accanto al suo sediolino significa che lo hai conquistato"
"Almeno con un Oppini nella mia vita ho avuto fortuna"
Andiamo in un parco divertimenti a tema fuori città, c'è un'area dedicata 3-6 anni dove Thomas si diverte da morire. Francesco mi spiega che ci sono stati solo un paio di volte ma che praticamente chiede tutti i giorni di andarci.
Inizialmente sono tesissimo, non per Thomas, anzi tra di noi si sta stabilendo un feeling magico ma proprio per questo temo che possa farsi male, che possa cadere, ho il terrore nel vederlo correre, mi preoccupo che possa usare correttamente le giostre senza pericoli. 
Quando poi decide che deve fare "io vado giù" (lo scivolo) del gonfiabile più alto che c'è voglio andarmene. Non posso guardare.
Franci, invece, ha una filosofia di estrema fiducia nel suo piccolo, lo incoraggia se lo ritiene opportuno, lo rimprovera se non rispetta le regole.
"Ehi, rilassati" mi dice appoggiandomi una mano sulla schiena. "L'ha già fatto e lo sa fare"
"Va bene, ma non guardo"
"Zio gualda... Gualda" urla il piccolo dalla cima del gonfiabile "zio gualdami"
"Eh guardalo zio" mi sottolinea anche lui.
Thomas scende e poi corre in braccio a me "sono blavissimo"(non pronuncia la r ma la l)
"Tu sei bravissimo ma io un altro pomeriggio così invecchio dieci anni. Mi vengono i capelli bianchi"
Fra ride di gusto. "La vendetta è un piatto che va servito freddo. Bravo amore di papà rendimi giustizia"
Dopo aver provveduto alla sosta bagno e alla pappa nell'area dedicata torniamo a casa. Nel tragitto in macchina Thomas dorme come in ghiro.
E noi ci facciamo una bella chiaccherata.
Non ho mai sentito tanta intimità e tanto calore "da famiglia, da casa" come in questo momento.
Questa riflessione mi fa bene e immensamente male al tempo stesso.
Quando scendo dall'auto, Fra mi dice che dobbiamo assolutamente passare altro tempo insieme.
Devo andare due giorni a Roma per lavoro, ma voglio rivederli presto anche io.
Quando torno su trovo l'appartamento abbastanza affollato, Andrea con l'intento di rilassarci un po' ha invitato un po' di amici comuni. Me l'ha detto per messaggio ma io ero un po' distratto, infatti, devo fingere di non sorprendermi.
Sono stanco e di poca compagnia. Fortunatamente grazie alla scusa che l'indomani parto per Roma gli ospiti non si trattengono molto.
Il giorno dopo che rientro non prendo impegni e disdico quelli già in progetto perché voglio stare un po' con Thomas, quel bambino ti "strega" avevano ragione mamma, Gaia e tutti gli altri.
Dovevo fare del "sano" shopping ed invece di girare nelle solite "griffe" della Milano bene non so perché ma faccio un salto nei principali negozi di giocattoli della città. Mi diverto come un matto. Molte mie amiche o amici hanno figli ma data la mia inesperienza per gli acquisti di regali ho quasi sempre delegato "altri". Dopo 4 megastore non so quante cose ho comprato, alla fine dopo i pagamenti ho scelto la consegna a casa perché mi sarebbe servito un corriere per tornare.
Quando rincaso ci sono state già due consegne il corridoio è parzialmente occupato da scatole e bustoni.
"Amore, ma che bella idea. È vero che sto per andare a lavoro ma se lo dicevi, ti avrei accompagnato. Ci saremmo divertiti insieme" mi dice baciandomi.
Qualcosa non è chiaro, temo.
Risuonano e consegnano una macchina a batterie a dimensione bambino che sicuramente sarà bellissima da utilizzare sull'ampio terrazzo.
"Tom non ti sembra di esserti lasciato un po' prendere la mano, in fondo in fondo prima che arrivi a stare da noi la bambina ci vorrà almeno un altro mese, poi a giudicare da quello che vedo alcuni giochi non mi sembrano proprio adatti"
Oh cazzo lo sapevo Andrea ha frainteso.
Bussano di nuovo. L'ennesima consegna?
"Si, salite" poi mi guarda "Francesco e Thomas. Immagino fossero attesi"
"Beh… Si… Certo"
"Ora capisco tutti questi giochi"
"André" l'ingresso di Fra e del piccolo dalla porta ci interrompono.
Thomas corre ad abbracciarmi ed io mi sento felice come non mai.
Francesco si intrattiene con Andrea che diventa freddissimo.
Pochi minuti dopo ci saluta e se ne va.
Ho la netta impressione che dovremmo parlare molto presto e che non sarà piacevole.

Angolo autrice:

Buona domenica.
Per me "domenica da coma". Pallosa e noiosa 😑.
Veniamo qui... C'è stato un altro innamoramento a quanto pare, che poi non è anche quello più bello?
Grazie per i vostri commenti. Sono contentissima di leggerli.
💖

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