Capitolo 9

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-ti sei calmato?- chiese Yasmin vedendo entrare il fratello nell'enorme sala da pranzo dove lei stava facendo colazione in tutta tranquillità. Thalles le lanciò un'occhiata prima di sedersi il più lontano possibile dalla sorella e iniziare a mangiare nel silenzio più assoluto. Non aveva minimamente voglia di parlare con lei in quel momento.

-non parlarmi non risolverà la questione- continuò Yasmin inzuppando un biscotto nel tè caldo che aveva davanti per poi mangiarlo.

-a quanto pare nemmeno parlare la risolve quindi preferisco stare per i fatti miei- disse Thalles lanciandole un'occhiataccia mangiando nel mentre un pezzo di crostata.

-in che senso scusa?-

-nel senso che ti avevo detto che volevo del tempo prima di sposarmi e tu non mi hai ascoltato organizzando quel cavolo di incontro- le spiegò il castano sospirando.

-l'incontro non significava che tu dovevi sposarti il giorno dopo lo sai vero?- chiese Yasmin sbuffando. Non le piaceva litigare con il fratello e non le piaceva soprattutto in quei momenti nei quali non si fidava ancora delle persone che aveva intorno ed aveva davvero paura che qualcuno potesse attaccarla da un momento all'altro.

-mi metti ansia in questo modo lo sai? Perché so che avrò una fidanzata ufficiale e non mi sentirei di tradirla. Lasciami i miei spazi, ameno per qualche mese!- protestò nuovamente Thalles sperando che la sorella lo capisse, almeno quella volta. -e poi non puoi organizzare una festa per me quando non ti sei ancora decisa! Non sei fidanzata con nessuno ufficialmente e credo che sarebbe meglio iniziare da te!- e con quelle parole il castano si alzò di scatto incamminandosi nuovamente verso la porta d'ingresso della sala. -non ho più fame- e così dicendo lasciò la stanza e Yasmin non ebbe modo di ribattere al fratello.

Era stata troppo impegnata con varie questioni di stato che non era minimamente riuscita a passare del tempo con i suoi due pretendenti e scegliere uno dei due. Il fratello in quel senso aveva davvero ragione ad essere arrabbiato con lei per aver organizzato quello che agli effetti era il suo fidanzamento.

Non gli piaceva per niente quando litigavano anche perché la metteva di cattivo umore per tutta la giornata cosa che in quel caso non era per niente buona visto che finalmente doveva incontrare uno dei suoi pretendenti.

La ragazza si alzò dalla grande tavolata ancora imbandita di cibo e si diresse verso quella che aveva scelta come sua camera per cambiarsi. Odiava da morire dover costringere il suo corpo in quei corsetti strettissimi e infatti la mattina di solito si metteva solamente un vestito abbastanza comodo che cambiava in caso di qualche udienza. Ma quella volta doveva rendersi presentabile per i ragazzi che sarebbero arrivati e ciò significava anche mettersi quel stramaledetto corsetto. Che poi non poteva nemmeno farlo da sola visto che non riusciva ad allacciarselo per quanto stringeva e qualcuno doveva per forza aiutarla cosa che odiava da morire.

Yasmine entrò in camera e senza nemmeno chiudere la porta, tanto a momento sarebbe entrata una delle sue dame da compagnia per aiutarla, aprì l'armadio nel quale teneva tutti vestiti e li osservò attentamente prima di prenderne uno a caso e buttarlo sul letto. La donna che doveva aiutarla era già arrivata, chiudendo anche la porta, e allora la castana si tolse la veste prima di dare le spalle alla donna che le mise il corsetto e iniziò a stingere facendo gemete per il dolore Yasmin mentre si teneva i lunghi capelli ricchi con una mano per evitare che entrassero e si incastrassero nel corsetto.

In realtà non ci volle molto a fare tutta quell'operazione ma a Yasmin parvero passate ore quando la donna la lasciò da sola per permetterle di infilarsi il vestito che aveva scelto. E non era per niente un bel vestito visto che aveva preso l'unico color terra presente nel suo armadio. Quel colore non le stava per niente bene ma Yasmin non aveva nessuna intenzione di vestirsi bene per incontrare uno dei suoi pretendenti. Non serviva, tutto qui. Non aveva minimamente bisogno di fare una buona impressione con i suoi pretendenti visto che doveva essere lei a scegliere e non loro.

-mia signora lord Jackson è arrivato- disse la donna che in precedenza l'aveva aiutata con il corpetto una volta che Yasmin fu uscita dalla sua stanza.

-portami da lui- rispose la castana sospirando e alzando leggermente la lunga gonna che le dava fastidio nel camminare. Aveva sempre odiato quei vestiti lunghissimi, si erano belli ma molto fastidiosi.

La dama da compagnia la portò fino alla sala d'ingresso dove un ragazzo poco più grande di lei e vestito di tutto punto la stava palesemente aspettando. La donna le sorrise prima di lasciarla da sola con quell'uomo che le stava sorridendo, in realtà sembrava più un ghigno, scrutandola da capo a piedi con gli occhi.

-buongiorno- disse Yasmin avvicinandosi il più possibile al ragazzo mantenendo comunque abbastanza distanza tra di loro.

-buongiono mia futura regina- le rispose Jackson sfacciato cosa che non piacque per niente a Yasmin ma fece un leggero sorriso per nascondere il suo astio crescente. Quello già si credeva sul trono solo perché lei aveva scelto lui come primo lord da incontrare. -ci facciamo una passeggiata o passiamo già a mettere al mondo i nostri pargoli?- chiese l'uomo facendo assottigliare gli occhi a Yasmin.

-preferisco una passeggiata per il momento visto che non vi ho ancora scelto come mio compagno- rispose Yasmin iniziando a camminare per il corridoio sapendo che sarebbe stata seguita dal lord.

-io sono il migliore e anche quello con più terre e quindi più potere. E sono anche quello che saprebbe governare meglio questo regno-

-in che senso governare meglio?-

-be' diventerò il re quindi il potere passerebbe a me. Sono il migliore in queste cose- rispose spavaldo Jackson prima di prenderla per i fianchi e baciandola sulle labbra.

Yasmin riuscì a liberarsi dalla presa del lord e lo guardò malissimo.

-dopo questo scordati che ti scelga come mio futuro marito e per tua informazione il potere rimarrà a me anche da sposata- Yasmin voltò le spalle all'uomo e se ne andò mentre le guardie che erano li trascinavano fuori dal castello Jackson.

La nuova dinastiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora