Due

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"Non è fottutamente stupendo?"  Louis urla mentre guarda l'unghia che si è appena staccato inconsciamente. C'è un po di sangue.

"Cosa c'è che non v-...oh" Dice Jay mentre si precipita nella camera da letto di Louis, vestita solo da un asciugamano. 

"Sto bene, mamma. Torna in doccia, ci penso io."  Louis la tranquillizza mentre si alza dal letto e si dirige verso la cucina, dato che sua madre è in bagno e non può usare quel lavandino per lavare via il sangue.

Prima che Louis infili il dito sotto il getto d'acqua, guarda il sangue scorrere fuori dalla ferita con curiosità.  Si chiede solo per un secondo cosa si prova a sentire il dolore.  Poi, si chiede perché non lo sente - se lo ricorda subito: il suo cervello produce un overdose di endorfina.

Guarda l'acqua diventare rossa mentre ci immerge il dito ormai pulito.  Si allunga verso l'armadietto appena sopra il lavandino - riesce a malapena a raggiungerlo, ma dopo essersi alzato in punta di piedi ci riesce - per prendere i cerotti.

Con cautela avvolge il cerotto intorno al dito, rabbrividendo per come sembra il suo dito senza unghia: brutto e nudo.

Dimenticandolo, si avvicina al divano e accende la tv.  Ovviamente non c'è niente di interessante, quindi opta per il tg.  Dopo aver sentito molte cose che non hanno a che fare con lui, sua madre esce dal bagno. È truccata e ha i capelli asciutti - Louis ricorda ciò di cui avevano brevemente discusso la sera prima. - Non si prepara così se deve solo stare in casa.

"Dai, andiamo a conoscere la tua nuova dottoressa."  Dice Jay, accennando con la testa verso porta.

Louis guarda il pigiama che non ha ancora tolto e alza un sopracciglio verso sua madre. "Vai a cambiarti." dice jay.

"Va bene."  Louis risponde andando in camera sua e non notando di aver sbattuto il fianco alla porta.

Non si preoccupa di cambiarsi la maglietta, quindi si limita a mettersi dei jeans e farsi i risvoltini. Non lo fa per moda ma principalmente per il fatto che Louis è piuttosto basso e il più delle volte non riesce a trovare pantaloni che si adattino alla sua vita e alle sue gambe corte.

Poi, lui e sua madre si dirigono verso la loro macchina e guidano fino alla casa del dottor Cox.  Jay sta osservando in modo protettivo ogni mossa di Louis.  Sì, Louis è contento che sua madre sia protettiva, ma avvolte lo è troppo.
Una volta arrivati, Jay bussa alla porta e Louis guarda in basso e gioca con l'orlo della sua maglietta, rimpiangendo di aver acconsentito a venire. Beh, non aveva scelta, ma vorrebbe comunque non essere qui, di fronte alla dottoressa con cui dovrà passare molto tempo, che gli piaccia o no.

"Salve!" Saluta La dottoressa Cox - nessuno si era preso la briga di dire a Louis il suo nome. - "Piacere, sono Johannah Tomlinson, lavoro in banca e questo è mio figlio Louis. Sarà un tuo paziente, quindi abbiamo pensato di passare." Disse Jay con un tono di voce dolce e falso. Si sta sforzando di essere gentile.

"Oh, mi ricordo di lei! Non sapevo avesse un figlio."  si ferma e ispeziona Louis per un breve momento.  "che sembra anche avere più o meno la stessa età del mio!"

In quel esatto istante un ragazzo alto e magro entra nel soggiorno e si avvicina alle spalle di sua madre. "Chi sono loro?"  Chiede squadrando Louis che non sembra accorgersene.

"Io sono Jay, questo è-"

"Posso presentarmi da solo, mamma." Louis si acciglia, non volendo sembrare dipendente da sua madre di fronte a questo ragazzo nuovo - e attraente - .

"Mi chiamo Louis."

"Io sono Harry. " Harry allunga la mano e Louis la prende per stringergliela. Harry stringe un po troppo forte la mano, per scherzare, ma Louis non reagisce. Harry non capisce, le sue sopracciglia si uniscono confuse.

"Che ne dite di entrare, allora?" dice la dottoressa Cox. Louis dovrà chiedere a sua madre il suo nome più tardi.

La seguono dentro casa e, sorprendentemente, ci sono scatole dappertutto. la dottoressa Cox apre la bocca per scusarsi ma jay la zittisce prima di poter parlare.

"È tutto apposto, lo capisco."  Jay sorride

"Che ne dici di mostrare la casa a Louis, Harry?" chiede la dottoressa Cox, ed Harry sorride.

"Mi piacerebbe molto. dai vieni Lou"

"Lou?"

"È carino" risponde Harry afferrandogli il polso e tirandolo su per le scale.

Quando arrivano nella stanza in fondo al corridoio, Harry lascia andare Louis ed entrano.  Non c'è letteralmente nulla nella stanza e tutte le pareti sono bianche.  "Sto ancora pensando di che colore farla."  Harry spiega.  "Ho sentito che sei uno dei pazienti di mia madre? Per cosa?" chiede improvvisamente curioso.

"Non ho intenzione di dirtelo."  Louis risponde bruscamente. 

"Oh, andiamo! Perché no?" 

"Non voglio." 

"Non può essere così male. C'è qualcosa che non va nel tuo cazzo? Hai delle eruzioni cutanee sul culo?"  incita Harry.

"No! È solo che non voglio dirtelo."  Louis fa una smorfia.

"Vabene."  Harry sospira. Ovviamente ciò non significa che non lo chiederà più. "Comunque, di che colore pensi che dovrei dipingere questa stanza?"

"Hmm, che ne dici di un verde chiaro?"

"Perché?" 

"Si abbina ai tuoi occhi."  Louis risponde, poi distoglie lo sguardo, timidamente. Non intendeva lasciarsi sfuggire che gli stava guardando - fissando - gli occhi.

"Quindi, quale sfumatura di verde, Lou? Verde Foresta, Verde erba o Verde acqua?"

"I tuoi occhi non sono verde acqua." Louis afferma bruscamente. "Stavo pensando più ad un verde prato."

"Va bene. E verde prato sia."  Harry sorride. 

"Cosa? Stai prendendo sul serio la mia opinione?"  Chiede Louis, ovviamente scioccato.

"Sì, perché no?"  Harry alza le spalle.

"Non lo so. Non ci conosciamo nemmeno."

Harry si limita a sorridere guardando per terra, ma poi alza il viso per sorridere a Louis. Louis aggrotta le sopracciglia, perché Harry sorride? 

"Sai, sei il mio primo nuovo amico." Dice Harry dopo circa un minuto di silenzio.

"Sono tuo amico?"

"Sì, non hai scelta."

Painless ➪𝐋𝐚𝐫𝐫𝐲𝐒𝐭𝐲𝐥𝐢𝐧𝐬𝐨𝐧 {𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎𝑛}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora